Radar in tilt. E nel futuro poli magnetici invertiti con scenari catastrofici
di
Jacopo Granzotto
Il Polo Nord si allontana dal Canada e si avvicina alla Siberia. Eppur si muove. Il problema è che lo fa a 55 chilometri all’anno, una velocità pazzesca, doppia rispetto a quella rilevata nel 2000.
E ora gli scienziati ipotizzano catastrofici scenari come quello dell’inversione dei Poli magnetici. Con il risultato di finire (un giorno) disintegrati dalle radiazioni solari. Molto più Alien che Odissea nello Spazio.
Questo il futuro. In concreto oggi questo spostamento fa impazzire i radar. Il modello globale per la navigazione è stato aggiornato nel 2015 e avrebbe dovuto rimanere invariato fino al 2020, ma i cambiamenti del campo magnetico sono stati così profondi da richiedere un aggiornamento a fine mese.
Cerchiamo di capire. La Terra non è perfettamente sferica: il nostro pianeta tende a oscillare attorno al proprio asse. Ma questo movimento sembra essere destinato a diventare una grande oscillazione e con una direzione diversa da quella avuta fino al 2000. Colpa dell’attività umana che ha via via modificato la massa terrestre. Possibile? Pare proprio di si. Insomma, le cose cambiano più velocemente di quanto si possa ipotizzare. Fino al 2000 il Polo Nord stava andando alla deriva verso ovest, in direzione della Baia di Hudson, costa nord-orientale del Canada. Ma da 18 anni ha cambiato direzione, dirigendosi verso est con un movimento due volte più veloce del normale: e ora gli scienziati ritengono che responsabile di questo spostamento sia il cambiamento della distribuzione della massa sulla superficie della Terra, provocata dal surriscaldamento del pianeta e del conseguente scioglimento dei ghiacci. «I risultati ottenuti possono dirci qualcosa sul clima del passato: per esempio, se e come le intensità di siccità e umidità siano cambiate nel tempo», dice Surendra Adhikari, scienziato della Nasa e coautore dello studio, convinto che il collegamento scoperto avrà anche «vaste implicazioni per lo studio del clima del futuro».
Aggiunge Phil Livermore dell’università di Leeds: «La posizione del polo nord magnetico sembra essere governata da due campi magnetici su larga scala, uno è sotto il Canada, l’altro è sotto la Siberia. E il patch siberiano sta vincendo la competizione». Le modifiche al campo magnetico terrestre sono tracciate nel World Magnetic Model (Wmm), un modulo ampiamente utilizzato per la navigazione dal dipartimento della difesa degli Stati Uniti, così come da molti sistemi civili. Per colpa di questi cambiamenti costanti, il Wmm deve essere rivisto ogni volta.
Ma, e questo non ci voleva, lo spostamento potrebbe anticipare l’inversione del polo magnetico. Dove il nord diventa sud e viceversa, un fenomeno naturale che si verifica ogni 200-300mila anni. Storicamente i due poli tentarono lo scambio 40.000 anni fa, ma il processo non andò a buon fine. L’ultima scambio risale a 780.000 anni fa, dunque ci siamo. Quasi, non esageriamo.