DI

DEBORA BILLI

 

 

 

 

 

 

 

 

E’ la prima rivolta “ufficiale” della crisi, quella scoppiata negli ultimi giorni in Grecia. I giornali riportano praticamente un’unica notizia: la polizia ha ucciso a sangue freddo un ragazzino, Alexandros Grigoropoulos, e gli studenti, furibondi, stanno mettendo a ferro e fuoco il Paese.

Ma se si va a ravanare in fondo agli articoli si trova anche altro, come questi due brevi paragrafi di Repubblica:

Le banche greche che hanno investito senza grandi ritorni ingenti capitali nelle “paludi” balcaniche, hanno da un giorno all’altro stretto i cordoni della borsa. E un Paese che si credeva ricco e viveva al di sopra dei propri mezzi ha improvvisamente dovuto fare i conti con la realtà. Gli scandali hanno fatto il resto. Corruzione, mazzette. Ogni giorno se ne scopre uno. Senza contare che proprio in queste ore è in discussione in Parlamento una legge finanziaria che promette solo lacrime e sangue. E infine la ventilata riforma universitaria. Meno fondi all’istruzione pubblica per favorire la nascita di atenei privati.

Nulla di nuovo sotto il sole. E nessuno racconta, ad esempio, che le rivolte sono cominciate durante uno sciopero indetto dalle infermiere per protestare contro i tagli del governo, e che gli studenti di medicina hanno preso in ostaggio il Ministro della Sanità per un’ora per costringerlo ad ascoltarli. Non si dice che per domani era già indetto uno sciopero generale, che gli studenti in piazza sono accompagnati dai professori, che tutte le università sono occupate da giorni, e che persino i pensionati sono scesi a protestare.
Se il governo pare tentare trattative è proprio per questo: perché per la strada non ci sono solo blac bloc, ma anche famiglie e anziani.

Su YouTube girano molti video (qui , qui e qui). Titolano “Guerra civile in Grecia. Le prossime, Francia e Italia.”

Fonte: http://crisis.blogosfere.it/
Link: http://crisis.blogosfere.it/2008/12/grecia-soltanto-i-primi.html