di
Paul Joseph Watson
Il generale Hamid Gul, ex capo dei servizi pakistani ISI, ha riferito ieri alla CNN che sia gli attacchi di Mumbai sia l’undici settembre sono state entrambe operazioni pilotate all’interno del sistema (“inside jobs”), con grande dispiacere dell’ospite e luminare del CFR Fareed Zakaria, il quale ha detto agli spettatori che le opinioni di Gul sono «assolutamente errate e completamente screditate».
«Quando si esamina l’intero spettro delle possibilità su chi può averlo commesso, allora ci si accorge che quello del Samjhauta Express* era un caso simile, per il quale furono accusati i servizi pakistani ISI. Ma si è scoperto che erano gli stessi militanti hindu ad aver ucciso 68 passeggeri di quel treno, e che era un lavoro pilotato dall’interno». ha detto Gul. «Ora il colonnello Srikant Purohit, …
… che è un ufficiale in servizio dell’esercito, è stato beccato in questo caso particolare e l’intera storia si è capovolta. Perciò si tratta ovviamente di un’operazione pilotata dall’interno.»
La rivelazione che Mukhtar Ahmed, «ufficiale di polizia antiinsurrezione che potrebbe avere agito in una missione sotto copertura » per conto delle autorità indiane, è stato arrestato per avere acquistato illegalmente schede di cellulari usate dai terroristi di Mumbai, insieme con i numerosi allarmi dell’intelligence comprovanti che il metodo, l’arrivo e gli obiettivi dell’attacco erano tutti ben conosciuti in anticipo, dimostrano che Gul ha ragione ad asserire che i terroristi non sarebbero potuti riuscire a mettere a segno una tale carneficina senza l’aiuto di elementi all’interno.
Alla domanda di Zakaria «Qual è la sua impressione su chi abbia commesso o perpetrato gli attacchi dell’11 settembre?», Gul ha risposto: «Be’, le mie posizioni sono ben note e ho detto che sono stati i sionisti o i neocon. È opera loro. È stata un’azione pilotata dall’interno. E volevano andare alla conquista del mondo. Hanno visto questa come una ‘finestra di opportunità’, quando il mondo islamico se ne stava prostrato, la Russia era ancora al di là dell’orizzonte e la Cina non era ancora il gigante economico che poi è diventato. E hanno pensato che quello fosse un buon momento per andare e riempire il vuoto in quelle aree strategiche, che ancora si trovavano a essere senza alcuna presenza americana. E, ovviamente, per controllare il rubinetto energetico del mondo. Oggi è il Medioriente, in futuro sarà l’Asia Centrale», ha concluso Gul.
Gul ha puntualizzato a Zakaria che la prova che l’11 settembre sia stato pianificato da Osama Bin Laden e realizzato da Al-Qa-‘ida non è emersa e che quegli eventi sono ancora «avvolti nel mistero».
«Tantissima gente ha un sacco di cattivi presentimenti su questo. E non sono solo io. Credo che tantissima gente in America la penserebbe allo stesso modo. Ci sono scienziati, studiosi che hanno scritto articoli su ciò» ha aggiunto Gul, appellandosi al presidente eletto Barack Obama affinché istituisca una nuova commissione che indaggi sugli attentati. Gul ha detto che gli attacchi sono stati pianificati in America da gente che ha un’agenda pericolosa che ha «messo il mondo sottosopra».
Dopo la pausa pubblicitaria, Zakaria, direttore di «Newsweek», esponente di punta del Consiglio per le Relazioni Internazionali e membro del direttivo della Commissione Trilaterale, ha detto agli spettatori: «Alcune delle visioni del generale Gul sono semplicemente false. C’è una montagna di prove sull’11 settembre che confutano le sue asserzioni», ma Zakaria si è guardato dal citarne anche una sola.
Zakaria è stato quindi raggiunto dall’esperto di contro-insurrezione David Kilcullen che ha detto che gli attacchi di Mumbai recano tutti i segni distintivi di una «azione clandestina o di una attività nelllo stile delle operazioni coperte», ma una volta incalzato su questo punto ha rifiutato di coinvolgere direttamente il Pakistan negli attacchi.
Traduzione di Paolo Maccioni
Fonte Megachip
L’intervista di Fareed Zakaria a Hamid Gul alla CNN:
* Samjhauta Express: Attentato del 18 febbraio 2007 nel quale morirono 68 persone, la maggior parte delle quali civili pakistani, ma fra le vittime ci furono pure alcuni civili indiani e personale militare indiano.