“Noi ladri? Ho le mani candide”
(Rosa Russo Iervolino, sindaco di Napoli, La Stampa, 16 dicembre 2008)
«Era assurdo aspettarci che Napolitano dicesse che (a Napoli, nda) tutto va bene. Tuttavia chiedo a voi dei mass-media: Vi sentite sopra un vulcano che sta per esplodere? Perché se è così, allora scappiamo tutti. Io, invece, mi sento sicura. E vi chiedo di essere seri».
(Rosa Russo Iervolino, Corriere della Sera, 3 dicembre 2008)
Lei (…) a essere messa sotto processo (politico) non ci sta: «Vorrei capire di che cosa ci si accusa. Perché: si va via se ci sono reati, ma qui il sindaco ha le mani pulite e le spalle fortissime. Se poi ci sono reati che riguardano qualcuno lo dicano (…)».
(Rosa Russo Iervolino, Corriere della Sera, 5 dicembre 2008)
«Amaramente sorrido a sentir parlare di “tangentopoli” bianca o rossa. Io e Leonardo (Domenici, sindaco di Firenze, nda) abbiamo attraversato la vita politica senza incorrere in inchieste».
(Rosa Russo Iervolino, RaiTre, In mezz’ora, 8 dicembre 2008)
«La coscienza di aver operato secondo la legge mi e ci rende tranquilli».
(Rosa Russo Iervolino, La Stampa, 16 dicembre 2008)
E’ proprio nell’aula del consiglio comunale che il sindaco mostra le sue “mani candide” e ribadisce: (…)
(Corriere della Sera, 16 dicembre 2008)
«Nella mia giunta ci sono le migliori professionalità di Napoli e vado avanti perché ho le mani candide e una maggioranza compattissima».
(Rosa Russo Iervolino, La Repubblica, 16 dicembre 2008)
(Insomma, nda) «Sono tranquilla (…) la giunta è fatta da persone perbene».
(Rosa Russo Iervolino, La Stampa, 16 dicembre 2008)
Napoli, decapitata la giunta Iervolino
(La Stampa.it, 17 dicembre 2008)
La bufera giudiziaria annunciata per giorni e giorni da indiscrezioni e boatos è arrivata. Tredici ordinanze di custodia cautelare scuotono il Comune di Napoli(…). Ai domiciliari due assessori della giunta Iervolino, Ferdinando Di Mezza e Felice Laudadio, e due ex componenti della squadra del sindaco: Enrico Cardillo, che solo pochi giorni fa aveva annunciato l’addio alla politica, e Giuseppe Gambale, già sottosegretario all’istruzione e componente della commissione antimafia.
(La Stampa.it, 17 dicembre 2008)
Tutte le persone raggiunte dalle misure cautelari sono accusate, a vario titolo, di associazione per delinquere (…), abuso d’ufficio e corruzione.
(Repubblica.it, 17 dicembre 2008)
I magistrati: “La prospettiva ultima è quella del saccheggio sistematico delle risorse pubbliche”.