di
Marco Pizzuti
Bambini israeliani indottrinati all’odio scrivono messaggi di morte sulle bombe destinate ai palestinesi.
In questi mesi stiamo assistendo ad un martellamento mediatico continuo della solita propaganda sionista; “israeliani buoni e palestinesi terroristi cattivi”. L’unica voce che sentiamo uscire dai “notiziari” televisivi e dalle colonne dei giornali più autorevoli è sempre la stessa e unisce all’unisono tutti i principali partiti di governo e opposizione. Ciononostante, in una situazione del genere qualsiasi persona di buon senso, seppur poco informata sui fatti, dovrebbe essere così intellettualmente onesta da riconoscere almeno degli strani “guasti” nel circuito informativo che pretende di presentarsi al pubblico come indipendente, pluralista e democratico;
1) In primis ciò che viene comunemente definita una guerra dai mass-media di tutto il mondo in realtà non è affatto tale. Il termine guerra infatti sta ad indicare un conflitto in cui si fronteggiano due eserciti regolari e non certo un esercito armato fino ai denti (modernissimi carri M1 Abrams, caccia F 15. F16 etc. etc. ) che si batte contro una popolazione civile inerme che può contare solo sulla milizia. In quest’ultimo caso il termine più appropriato è quello di genocidio. E’ quindi evidente che attribuire ai palestinesi “straccioni” della striscia di Gaza l’esistenza di un vero e proprio esercito che non ha, fa esclusivamente comodo alla disinformazione che pretende di dare una parvenza di legalità ad una ingiustificabile aggressione militare.
Durante i controlli un soldato israeliano punta il suo fucile mitragliatore contro un bambino arabo terrorizzato.
2) Tutti i governi e i partiti del mondo (salva qualche rara eccezione) si trovano schierati a favore di Israele. Un fatto realmete curioso se pensiamo che normalmente i partiti non si trovano mai d’accordo su nulla eccetto, naturalmente, le spartizioni della cosa pubblica. Ma allora è realmente possibile che in paesi effettivamente democratici nessun partito politico o governo di una certa rilevanza si sia schierato (a torto o a ragione) dalla parte dei palestinesi? Temono forse qualche cosa?
3) E come mai in paesi pluralisti e garantisti come i nostri appena qualcuno prova ad appoggiare i diritti degli arabi nella striscia di Gaza viene immediatamente bollato “antisemita” dai media? Siamo realmente in democrazia o sotto una dittatura? E se non fossimo sotto un regime di informazione controllata perchè mai dei pacifici cortei pro-palestinesi vengono prontamente trasformati dalle agenzie di “informazione” in pretesti per l’antisemitismo? Come è possibile che non si possa liberamente ritenere Israele il vero aggressore senza essere etichettato come antisemita?
4) Perchè l’antisemitismo è sempre a favore di una parte (quella potente della lobby sionista) e mai a favore dell’altra (i “miserabili” palestinesi). Il termine “antisemitismo” contrariamente all’uso politico e strumentale che ne viene fatto, sta ad indicare compotamenti di intolleranza nei confronti dei gruppi etnici di origine semita. E dal momento che tutta la popolazione araba è anch’essa SEMITA a tutti gli effetti, che senso ha accusare di antisemitismo i sostenitori della causa palestinese? Stando al significato proprio della fattispecie infatti, sono proprio i media occidentali i primi ad essere antisemiti vista la loro continua propaganda diffamatoria contro il mondo arabo.
5) In caso di reazione ad una aggressione il nostro codice penale, analogamente alla maggior parte dei paesi occidentali, stabilisce che la difesa deve essere proporzionata all’offesa. Un principio di equità e giustizia che dovrebbe essere universale. In pratica vuol dire che se il tuo vicino di casa ti spara con un fucile dalle finestre di un condominio perchè ti sei impossessato del suo orto, non sei legittimato a rispondere al fuoco con delle bombe al fosforo sul suo palazzo dove vivono anche molte altre famiglie. Della violazione di tale regola di convivenza civile però possiamo essere incolpati tutti, tranne ovviamente Israele, chissà perche?
Alcuni video sui soldati israeliani in azione:
[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=8q0sfCBCCqc[/youtube] [youtube]http://www.youtube.com/watch?v=1WM3gzjhuWY[/youtube] [youtube]http://www.youtube.com/watch?v=xl4nWHwoMOw[/youtube] [youtube]http://www.youtube.com/watch?v=ynWjYHP91gA[/youtube] [youtube]http://www.youtube.com/watch?v=C8ST5m9pREQ[/youtube]
Un classico esempio di come le principali testate giornalistiche manipolano l’informazione per demonizzare chi protesta contro Israele:
Da “IL tempo” – L’intifada italiana
Proteste anti-Israele in tutta Italia
Bandiere con la stella di David bruciate, insulti, simboli nazisti disegnati sui muri. L’«intifada italiana» è trasversale, si nutre di parole d’ordine becere e stantie, non risparmia nemmeno il sindaco di Roma, che ha cercato di mantenere un atteggiamento imparziale e viene accusato di essere un «sionista».
Fonte: http://iltempo.ilsole24ore.com/?refresh_ce
Nota di commento : Il sindaco di Roma è chiaramente schierato con il sionismo (è persino socio onorario del partito israeliano del kadima *) ed è quindi perfettamente normale che sia oggetto di critiche da parte di chi denuncia l’aggressione d’Israele. Davvero fazioso invece l’accostamento dei partecipanti alle manifestazioni contro gli attacchi israeliani sulla popolazione civile alle svastiche sui muri e al nazismo. Un fatto che lascia trasparire quanto sia “indipendente” e “autorevole” il giornalismo delle grandi redazioni che plasmano l’opinione pubblica.
* http://www.giannialemanno.info/lamiavita.asp
M.P.