di

Lino Bottaro

 

Informazione servile. Spregevoli personaggi, prostituti che si fanno chiamare giornalisti ci informano di tutto quello che non ci serve sapere provvedendo ad omettere i fatti degni di rilievo.

Che la stampa italiana fosse lo zerbino di Bush, l’idiota mondiale, si sapeva. Che fosse in mano ai soliti eletti si sapeva. Ci hanno propinato le elezioni del presidente USA per mesi con il non celato intento di ricondurci mentalmente al ruolo servile di provincia occupata.

Ci hanno spiegato, al tempo delle olimpiadi di Pechino, che i monaci buddisti erano in armi, anzi no erano solo impegnati col passamontagna a giocare a rimpiattino con i cinesi. Il Dalai Lama in persona smascherò la farsa degli angli dicendo che non bisogna rispondere al fuoco e imbracciare i fucili; ma agenti sconosciuti seminavano terrore, lo stesso terrore che più tardi seminarono in India per dare un pretesto ai servizi corrotti di quel paese ed ai servizi segreti USA, inglesi, israeliani, un pretesto per mettere alle strette il Pakistan. Il nostro giornalismo tacque vergognosamente.

E come non ricordare la guerra in Georgia quando i nostri servili giornalisti si sono affrettati a parlar di russi che invadono, omettendo bellamente che stavano semplicemente riconquistando l’Ossezia invasa in una guerra lampo dai georgiani-israeliani-americani.

Persino la Reuters, l’agenzia stampa internazionale, si è fatta cogliere con le mani nel sacco a creare foto false di finte persone disperate (quelle che vedete in testa al sito) e di finte morti provocate dai russi. Quando anche il parlamento israeliano discuteva animatamente sul fallimento dell’invasione, ed i media di mezzo mondo avevano capito la faccenda, ancora l’Italia e i suoi media embedded davano addosso alla Russia.

Si, i russi devono essere criminalizzati perché portano il metano in Europa ed è ovvio che più metano uguale meno petrolio.

Il petrolio poi si paga in dollari che sappiamo valere ormai zero ed il governo russo ha manifestato l’intenzione di trattare il metano in rubli, come ha fatto Saddam Hussein che voleva vendere in euro (come vuole fare l’Iran, come vuole fare Chavez). Insomma sono tutti paesi canaglia che si ostinano a difendere gli interessi nazionali e che stavano e stanno svelando che il dollaro è un Re nudo.

La loro colpa è di non voler più sottostare alle dispotiche volontà della Federal Reserve e dei suoi rappresentanti politici.

Per quanto riguarda la Cina invece, questa è un paese canaglia solo per il fatto che vanta un credito enorme dagli Usa. Un credito che non potrà mai essere saldato da un paese che non produce oramai che armi e sull’orlo di una bancarotta dagli effetti devastanti. Ora gli americani sono in cerca di un pretesto per non pagare i debiti e vogliono rovesciare il tavolo di gioco.
La storia del Tibet si presenta come un pretesto ideale!

Conoscendo la storia degli angli posso solo pensare al peggio.

Il nostro idiota europeo Barroso, come una mosca cocchiera, intimava con estrema durezza ai russi di ritirarsi immediatamente e senza discutere dalla Georgia, senza concedere nulla al ragionamento e senza minimamente accennare alla situazione contingente, rischiando di provocare un serio conflitto russo europeo.

Nel frattempo l’altro orrendo personaggio, il capo del governo britannico Gordon Brown ed il suo ministro degli esteri David Miliband cominciarono a preparare il terreno per coinvolgere l’UE in conflitto continentale proponendo all’Europa l’embargo della Russia (che per convenzione internazionale è considerato un atto di guerra). Già alcuni stati servi europei avevano iniziato ad accodarsi… ma poi andò a finire che il mondo – non potendo fidarsi dello screditato Mikhail Saakashvili e di tutti i suoi membri di governo, con doppio passaporto israeliano e georgiano- non si fece coinvolgere anche perché la Russia si ritirò in fretta dalle postazioni occupate in Georgia per ritorsione all’invasione georgiana, togliendo ogni pretesto alla propaganda inglese.

E’ bene ricordare a questo punto che nel corso della storia recente l’Inghilterra ha sempre provocato e poi fatto fare agli altri le guerre. I suoi banchieri poi le hanno sempre abbondantemente finanziate.

(Nell’archivio del sito del prestigioso senatore ed economista democratico Lyndon LaRouche movisol.org, si possono leggere i retroscena e i complotti della lobby mondiale anglo-olandese.)

Tornando in Italia, di tanto in tanto le nostre televisioni unificate denunciano terribili scoperte di prodotti alimentari avariati sempre di nazionalità cinese ovviamente. Ricordo una sera in auto tornando dall’ufficio, un telegiornale di stato esordì con questa allarmante notizia: “sequestrato a Napoli un ingente quantitativo di ben 1000 litri di latte cinese” ed il giorno dopo ” il ministro delle Politiche agricole Luca Zaia conferma il maxi sequestro di 10 quintali di latte adulterato, avvenuto in un capannone a Napoli dagli uomini del Corpo Forestale dello Stato. Si tratta – ha detto Zaia, oggi a Radio Anch’io su Radio Rai – del più grande sequestro mai fatto di latte cinese in Italia.  La prudenza è tanta perché l’operazione è in corso, ma si parla di latte, carni, pesce e altre cose che non si potrebbero commercializzare e che avrebbero potuto rappresentare un pericolo per i consumatori, ha dichiarato Zaia.”

Ora non so se vi rendete conto, cari lettori, quanti sono 1000 litri? Son un un metro cubo di roba. Ma tutti i telegiornali piantarono nella testa degli italiani il chiodo che il latte cinese è pericoloso.

Si, è pericoloso ma perché costituisce una concorrenza per gli allevatori nostrani ovviamente, quindi necessiterebbe un bell’invito a consumare italiano, no? Ennò perbacco, non saremmo più quel popolo rincretinito che compra come capita senza ragionare sulla provenienza degli alimenti. E poi siamo fermamente convinti che la globalizzazione sia una gran cosa… poveri noi.
Ecco dunque il nemico: la Cina, quella nazione che si sta auto distruggendo ecologicamente e socialmente per poter produrre quello che noi occidentali consumiamo con disinvoltura e che ci permette il nostro livello esagerato e insostenibile di vita.

Un’altra volta in un giornale del gruppo De Benedetti, lessi un titolone “trovate cassette di funghi cinesi con larve” e giù a dargli al cinese. Ora sappiamo bene che tutti i funghi quando invecchiano producono delle larvette bianche, tutti i funghi genuini ovviamente, perché quelli venduti normalmente in Italia, che non sanno di nulla, sono prodotti su balle di fieno micorizzate e irrorate da insetticidi per impedire che gli insetti possano vivere mangiandoseli. Ho potuto vedere tutto ciò di persona…

Ora, io non guardo più la televisione da 4 anni e prima la guardavo solo in casi eccezionali, ma ricordo che ogni giorno sentivo mistificazioni e notizie false e pretestuose. Siamo l’unico paese nel quale i media danno un gran risalto a quello che i politici dicono, ma non dicono quello che i politici fanno. Si, quello che si fa veramente deve essere, restare tabù. E tra poco si impediranno le intercettazioni, così non sapremo più niente dei nostri criminali.

Ricordo che quando Travaglio disse che Schifani era colluso con i mafiosi; l’idiozia uscì dalla bocca di una di sinistra che ambisce a comandare il PD: Anna Finocchiaro. Questa se ne uscì dicendo: “Trovo inaccettabile che possano essere lanciate accuse così gravi, come quella di collusione mafiosa, nei confronti del Presidente del Senato, in diretta tv sulle reti del servizio pubblico, senza che vi sia alcuna possibilità di contraddittorio”, (fatte il 10 maggio scorso nella trasmissione “Che tempo che fa” condotta da Fabio Fazio in onda su Rai Tre). Che dire? Questa sì che ha la stoffa per diventare segretaria del PD!

Certo, se un tribunale dice che sei mafioso io lo posso riferire solo dopo aver garantito al mafioso la possibilità di replica. Buona questa non trovate?
Forse l’eccessiva frequentazione di d’Alema l’ha guastata. Ricordo che “il nostro” inanellò la sua più bella idiozia quando andò in visita all’azienda berlusconiana e disse alla stampa: ” Mediaset è una risorsa per il Paese”
Una risorsa capite? Non il dramma di questo paese, visto il rimbambimento collettivo prodotto, i modelli nefasti imposti, e la disinformazione imperante!

Ora, che sia una risorsa mi pare fuor di dubbio, visto che la sua Mediaset, oltre ad occupare con Rete 4 illegalmente le frequenze, opera in regime di assoluto monopolio di raccolta della pubblicità, mi pare fuor di dubbio. Ma questo per Berlusconi, l’uomo dai 64 conti correnti esteri in altrettanti paradisi fiscali, per questo premiato dalla maggioranza degli italiani ed eletto Presidente del Consiglio di uno stato, in totale conflitto di interessi. E’ l’uomo che ha pagato avvocati per corrompere giudici e che ora decide di assegnare ingenti finanziamenti alle banche, anche le sue ovviamente per non farsi torto, lasciando come dice in un comunicato, la libera disponibilità delle banche di farne quel che vogliono senza il controllo dello Stato. Come dire sottraggo i soldi ai cittadini e li do alle banche, anche mie.

Evvai, che campione di democrazia il nostro Robin Hood dei ricchi!

Dai nostri media, belli e contenti, niente critiche.

Bokassa

Bokassa

E’ una situazione allucinante che neanche ai tempi di Bokassa in Congo ha raggiunto un simile livello di paradosso.

Ad onor del vero l’uomo ha un nemico giurato, quel De Benedetti (ebreo come lui, ma forse non massone e piduista), proprietario di La Repubblica e l’Espresso; i giornali che con una certa regolarità gli danno delle buone stoccate.

Bisogna ammettere che l’appartenenza religiosa non può costituire una discriminante ovviamente e che De Benedetti non è mai arrivato a dire, come ha fatto il Berluscone, che gli arabi sono persone inferiori. Si, i giornali di De Benedetti osannano sempre Israele, gli USA, la Gran Bretagna e danno addosso a Cina e Russia, ma quando la misura è colma riesce anche a far scrivere a Tahar Ben Jelloum un articolo di fine anno su Gaza in cui dice testualmente: ” Le rappresaglie (israeliane) mirano a trasformare questa striscia di terra in una prigione dove tutti devono soffrire, ed anche morire per colpa degli attacchi di Hamas. I suoi abitanti vengono trattati come bestie, senza pietà, col risultato che l’embargo deciso dal governo israeliano provoca la fame, blocca i presidi sanitari, impedisce qualsiasi movimento. Abbiamo visto bambini nutrirsi con cibi per cani e gatti, medici che non possono esercitare la loro professione, madri straziate messe in quarantena come criminali. Questa politica è una forma di sterminio di massa. Cosa pretende Israele che il popolo si rivolti contro Hamas? Impossibile questo partito ha vinto democraticamente le elezioni…”

Per tutta risposta ho visto Fini manifestare pro Israele… e tanti israeliani ed ebrei invece condannano la violenza di Israele che ritengono immotivata

Tornando ai nostri miserabili e ignobili servi, voltagabbana, disinformatori, vigliacchi (parlo dei giornalisti di regime, ma si possono associare anche tanti politici), essi sanno perfettamente quale danno morale e sociale producono con il loro costante occultamento della verità e ciononostante continuano imperterriti a mistificare, ad occultare. Non vi è persona più odiosa del servo del lestofante, del servo del politico mafioso, persone che hanno venduto l’anima al diavolo, che traspaiono indecenza ogni volta che parlano e se ne vedono tanti in tivù.

Mi viene ora in mente Daniele Capezzone il portavoce del Popolo della Libertà vigilata non trovo nemmeno un aggettivo sintetico per descriverlo..

La libertà di informazione in Italia ci è negata da quando uno zelante Arrigo Levi a seguito dei carri armati americani e per conto della Cia, fondò l’ANSA (fonte: Maurizio Blondet su EFFEDIEFFE.COM).
L’Ansa doveva ovviamente informare delle cose belle che gli Usa facevano, ed oggi ci informa anche delle votazioni americane ovviamente, e qui chiudo il cerchio.

Maurizio Blondet, è una mente fine del giornalismo italiano. E’ uno che ha dovuto migrare in internet per avere la possibilità di dire cio’ che sa e che avviene; ma proprio qui ha trovato grande successo e qualche milione di lettori. Egli descrive così or ora i giornalisti e l’informazione da Gaza in un articolo sulla guerra nella striscia:

“Toni Capuozzo almeno indossa il giaccone di cuoio da pilota-Armani, ma anche lui ha finito gli argomenti sui «tunnel da cui passano le armi per Hamas», insomma avrebbe indicato una fonte, non una sua certezza fideistica: lui, quei tunnel non li ha visti, non ha controllato coi suoi occhi cosa ci passa e non ci passa.

Robert Fisk, dell’Independent, ha detto: «I giornalisti dovrebbero stare dalla parte di chi soffre. Se avessimo fatto un reportage sul commercio degli schiavi nel diciottesimo secolo, non avremmo dato lo stesso tempo di parola al comandante della nave negriera, giusto per par condicio. Se fossimo stati presenti alla liberazione di un lager nazista, non avremmo concesso pari tempo al portavoce delle SS».

Insomma, i trucchi della lobby cominciano a vedersi tutti.

Non ci si faccia ingannare da quel che (non) succede in Italia. A Londra c’è stata una manifestazione con 100 mila partecipanti, pro-Gaza. Membri del parlamento di sua maestà hanno definito ripetutamente Olmert, Livni e Barak dei «mass murderers», assassini di massa.

La CNN ha smentito con prove che «Hamas ha rotto la tregua», dimostrando che a romperla è stata Israele. Persino il Wall Street Journal (di Murdoch) ha parlato di crimini di guerra.

Noam Chomski, ebreo, ha chiamato Israele (in blocco) «mostro macchiato di sangue».

Dieci ebrei australiani si sono incatenati alla porta del consolato per protesta: perchè questo è uno degli esiti di una guerra condotta da un Reich ormai incapace di guerre-lampo, che cresce lo scollamento fra la diaspora e i fanatici di Sion. Con esiti futuri incalcolabili.

Fintan O’Tool, su Irish Times, ha cominciato a porre la domanda proibita, la più scomoda per Sion: «Scusate, ma quando scade il mandato di vittimismo? Quando arriviamo al punto in cui il genocidio nazista degli ebrei d’Europa cessa di scusare lo stato d’Israele del fatto di non rispettare il diritto internazionale e la semplice umanità?».

Si comincia a notare l’assenza totale di etica militare del glorioso Tsahal. I soldati si mascherano da membri di Hamas nell’avanzata, per sorprendere gli abitanti civili e massacrarli in casa. Sempre mascherati, guidano veicoli normalmente usati dai paramedici palestinesi. Per sgombrare alla spiccia le case, sparano un missile ai piani superiori, poi – quando le famiglie escono gridando – bombardano definitivamente, oppure spianano coi bulldozer.”

Ora una cosa va detta: pare che la quasi totalità dei mezzi di comunicazione sia in mano a persone di fede ebraica. (secondo il teologo e medico Geert Rike Hamer il 99,9 %) grazie anche al loro ingegno e senso degli affari. Quindi è ragionevole pensare che l’informazione possa essere di parte, in special modo quando si parla di Israele, Gran Bretagna, USA, e per contro Irak, Iran, Afganistan, Germania, Cina, Russia, Pakistan, Palestina, Georgia, Zimbawe, Venezuela Cuba, Bolivia e paesi arabi in genere.

Tuttavia vi è da dire ad onor del vero che è proprio da illustri scienziati, economisti, premi Nobel ed anche giornalisti ebrei, dissociati e meno, che ci arriva una grande lezione di giornalismo e di informazione corretta. Queste persone sfidando il governo israeliano ormai in preda ad una isterica sindrome da accerchiamento, denunciano con forza gli stermini, il furto globale di risorse, le grandi frodi finanziarie mondiali. Onore al merito di costoro che con grande forza d’animo e generosità permettono agli ebrei di non essere considerati tutti erbe dello stesso fascio, Onore al merito di costoro che si rifiutano di considerare i diversi. i non eletti delle “bestie parlanti”.

Ecco rispetto a costoro, dove sta il limite del nostro sistema mediatico? I nostri giornalisti rispecchiano un popolo senza più ideali. Esso e prostituito, soggiogato, privo di sovranità politica, monetaria, culturale, alimentare. Siamo un popolo a cui con ininterrotta regolarità è stata cancellata la storia e la ricchezza del suo sapere, la sua diversità biologica e culturale, il suo senso del bel vivere e della bellezza, della giustizia, a cui è stato devastato l’ambiente, un popolo sopraffatto dal culto del dio denaro, del dio consumo, che si pone pecoramente in riga al gretto motto americano riguardante gli intellettuali e le persone dal pensiero critico: “se sei così intelligente perché non sei ricco?”.

Ecco la cosa triste, che a denunciare il disastro morale, siano solo proprio le persone ravvedute parzialmente o totalmente, facenti parte o conoscitori di quel mondo senza scrupoli che lo provocano… il disastro.

Eppoi c’è un giornalista televisivo, parlo di Michele Santoro, che reiteratamente sta dalla parte dei più deboli e per ciò è qualunquista no? Diciamo popolare. Poi è un giustizialista no? Diciamo che vuole la giustizia. E poi fa parlare le persone allora è un populista. Fa le inchieste? Allora è scandalista e via di questo passo. Il nostro è biasimato con stupido furore dalla stampa serva,. Questi è un giornalista che non fa niente per rendersi simpatico intendiamoci e mena fendenti da ogni parte ma nella sua lucida analisi mette sempre il dito nella piaga e con signorile dignità dice quello che pensa e si mette contro tutti. Si può anche non essere d’accordo con lui ma il signore rimane. Per questo è odiato visceralmente dai vari Melampo incatenati che ruotano miserevolmente attorno alla corte del re nano.

Ecco perché è nato il blog STAMPALIBERA.COM.

Ecco perché è nato il blog STAMPALIBERA.COM. Non si poteva più turarsi il naso, per usare un termine del grande giornalista libero Indro Montanelli, del quale fui ospite nella sua villa di Cortina per un servizio fotografico. Ad aprirmi la porta fu Donna Letizia, pseudonimo di Colette Rosselli, sua moglie. Lui era nel divano aveva avuto una gamba spappolata da un proiettile delle Brigate Rosse (quelli che fecero il gioco della CIA, la strategia della tensione) ed era in fase di convalescenza. Mi stupii del fatto che mi avessero fatto entrare così senza controlli preventivi, preso com’ero con i capelli lunghi e jeans, avevo vent’anni e sembravo un pò estremista. Glielo chiesi anche, come mai non avesse paura e non avesse preso precauzioni. Lui con i suoi occhi chiari e autorevoli che parlavano come le sue garbate parole mi disse: “Caro signor Bottaro, alla mia a età so distinguere le persone per bene dai mariuoli…”

Mariuoli…. a proposito, nel 1994, l’undici gennaio, dopo mesi di contrasto con l’editore Berlusconi, che nel frattempo ha annunziato l’intenzione di scendere in politica, Montanelli insieme ad altri redattori lascia il Giornale, la sua creatura. Lascia pur di non asservire quello che lui definiva “il piazzista di Arcore”. Un grande esempio, da un grande giornalista., quasi mai imitato.

Ma queste sono cose di altri tempi.

Fonte: www.stampalibera.com