Auto, l’allarme di Marchionne: “Senza aiuti 60 mila licenziati”
(Sergio Marchionne, Libero, 26 gennaio 2009)
«Il rischio che in Italia 60.000 lavoratori dell’auto restino a casa, se non ci sarà un intervento del governo, è reale».
(Sergio Marchionne, Corriere della Sera, 26 gennaio 2009)
E propio per discutere il destino di Fiat è prevista una riunione questa sera alle 20 a Palazzo Chigi tra il governo e l’amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne. Per l’esecutivo saranno presenti, oltre al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta, il ministro dell’economia Giulio Tremonti, il ministro dello sviluppo economico Claudio Scajola e il ministro del lavoro Maurizio Sacconi. L’incontro mira a fare il punto sui possibili interventi in favore del settore auto (…). Tra le ipotesi che circolano, vi sarebbe quella di interventi tra i 260 e i 290 milioni di euro (…).
(Corriere della Sera, 27 gennaio 2009)
Sergio Marchionne, numero uno del Lingotto, firma sotto gli sguardi benevoli e soddisfatti del presidente serbo Boris Tadic e del ministro degli Esteri italiano Franco Frattini un accordo che vale più dei soldi investiti. Un accordo con il quale in pratica la Fiat acquista la maggioranza della Zastava, storica fabbrica di automobili della ex Jugoslavia: 67% a Fiat Group Automomobiles e 33% al governo serbo, un investimento da 940 milioni di euro (640 dei quali messi dalla Fiat) che creerà 4.750 posti di lavoro nella vecchia fabbrica di Kragujevac. Dalla quale nel 2010 dovranno uscire 200 mila auto, destinate a diventare 300 mila l’ anno successivo. A Kragujevac verranno prodotte sia la nuova Punto che la 500 (…).
(Corriere della Sera, 30 settembre 2008)
P.S. Ci scusi sior Marchionne. E’ che noi siamo solo due bamboccioni. E forse non abbiamo capito bene. Cioè: lei prima (mica una vita fa, a settembre) ha deciso di investire la bellezza di 640 milioni di euro per portare una parte della produzione in Jugoslavia. E ora chiede dei soldi a noi italiani (che, per coincidenza, rischiamo pure di essere licenziati). No. Non è possibile ci deve essere un errore. Cioè: lei prima (mica una vita fa, a settembre) ha deciso di investire la bellezza di 640 milioni di euro per portare una parte della produzione in Jugoslavia. E ora chiede dei soldi a noi italiani (che, per coincidenza, rischiamo pure di essere licenziati). No. Non è possibile ci deve essere un errore. Cioè: lei prima…
P.P.S. Per la cronaca: Fiat – che nel 2007 e 2008 ha goduto delle campagne di incentivi generosamente concesse dal governo Prodi – produce in cinque stabilimenti in Italia circa 600mila automobili all’anno. In Jugoslavia, come abbiamo già ricordato, l’impianto a pieno regime potrebbe arrivare a sfornarne 300mila. Sempre l’italianissima Fiat, poi, in Polonia assieme a Ford produce già altre 400mila macchine.
In una delle sue ultime interviste Marchionne, citando questi dati, ha avuto parole dure per la produttività degli operai del Belpaese: «A Tichy, in Polonia, vengono prodotte in un solo stabilimento 400 mila vetture all’ anno tra le nostre e quelle della Ford. In Italia ne produciamo 600 mila in cinque stabilimenti. Questo è offensivo». L’amministratore delegato della Fiat – che ha incassato 7 milioni di euro di stipendio nel 2005; 6,6 milioni di euro nel 2006 e 6,8 milioni di euro nel 2007 – non ha invece mostrato alcun imbarazzo, quando ha chiesto aiuto (e quindi altro denaro) ai contribuenti italiani. O almeno i cronisti non l’hanno registrato.
Fonte: www.bamboccioni-alla-riscossa.org