Di
Andrea Angelini
In un’intervista al quotidiano tedesco Bild, rilasciata a margine del vertice del G4 a Berlino con Germania, Francia, Inghilterra, Silvio Berlusconi ha assicurato che l’Italia uscirà dalla crisi finanziaria prima di altri Paesi. E soprattutto più facilmente perché possiamo contare su una struttura più sana. Infatti, anche se abbiamo un debito pubblico enorme, le famiglie italiane sono poco indebitate rispetto ad altri Paesi del G8, grazie alla nostra alta propensione al risparmio. Inoltre il nostro sistema bancario, è più solido degli altri perché le banche italiane non sono state troppo coinvolte da speculazioni sui titoli spazzatura che hanno innescato la crisi finanziaria di oltre Atlantico. Dialogando con il quotidiano francese filo-governativo Le Figaro, in coincidenza con il vertice italo-francese, Berlusconi ha cercato invece di ribadire la sua statura di statista internazionale e di uomo in grado di leggere l’evoluzione degli scenari politici ed economici.
Ha ricordato di avere previsto con anticipo la crisi economica globale, ha rivendicato di avere messo al sicuro i conti pubblici con una Legge Finanziaria di respiro triennale e con la previsione di un disavanzo che ha ricevuto il via libera da Bruxelles. Oltre a questo, il Cavaliere ha portato a suo merito il salvataggio di Alitalia attraverso la cordata confindustriale di Cai. Un salvataggio che il Figaro ha sicuramente gradito, considerato che ha comportato il successivo ingresso di Air France-Klm nel capitale della nuova Alitalia con una quota del 25%. Quindi, facendo sempre l’occhiolino a Parigi e a Sarkozy, il capo del governo ha confermato il proprio impegno per la realizzazione di una infrastruttura come la Tav sulla Torino-Lione sotto le Alpi, come parte integrante del Corridoio europeo 5. Altre riforme con le quali il Cavaliere intende rivoltare l’Italia come un calzino sono quella della scuola che dovrà raggiungere “standard europei” (?) e quella della giustizia che lo vede ovviamente particolarmente interessato. Non è una riforma per assicurarsi l’impunità, ha assicurato, ma è “una battaglia di civiltà” affinché i diritti della difesa siano equiparati a quelli dell’accusa e tutti i cittadini possano avere giustizia in tempi rapidi con efficienza e credibilità. Verrà quindi introdotta una netta distinzione tra giudici giudicanti e pubblici ministeri.
Quanto a sé, Berlusconi pensa di non avere alcun problema personale con la magistratura per la quale nutre il massimo rispetto. Quella politicizzata invece è da sanzionare perché sono 15 anni che lo ha preso di mira unitamente alle sue società, con una quantità impressionante di indagini, perquisizioni e processi. Alla fine però è stato sempre assolto. Ma nonostante questi attacchi, il Cavaliere intende resistere almeno per tutta la legislatura sulla riva del Piave a Palazzo Chigi, novello ragazzo del ’99. Un suo erede e un suo successore al momento non ci sono. Lui ha interpretato il suo impegno politico come un servizio al Paese e del resto gli elettori gli hanno più volte rinnovato la fiducia. Fini o Tremonti aspetteranno. E oggi, trovandosi per la terza volta a presiedere il G8, non accontentandosi più dell’Italia e volendo riscrivere gli equilibri internazionali, il Cavaliere auspica che l’organismo sia più rappresentativo ed efficace, che dialoghi con i Paesi più poveri e si apra alle economie emergenti, come quelle del G5 (Cina, India, Brasile, Messico e Sud Africa) oltre all’Egitto, come rappresentante del mondo arabo, musulmano e africano.
Fonte: www.rinascita.info