di
Larry Chin – da GlobalResearch.ca
La nuova corrotta amministrazione approfondisce e allarga il sistema criminale e l’agenda bellica
Per gli osservatori ragionevoli e perspicaci della storia e dell’inganno politico l’ascesa di Barack Obama conteneva la promessa di nuovi pericoli senza precedenti: un rinvigorito Nuovo Ordine Mondiale, guidato dalla fazione criminale neoliberista dell’impero anglo-americano ed un iconico, ingannevole nuovo facilitatore nonché una continuazione della criminalità e della guerra di Bush/Cheney, sotto una gestione più scaltra e molto più efficace.
Ora, appena pochi mesi in carica, l’amministrazione Barack Obama ha più che soddisfatto le promesse fatte ai suoi sostenitori in seno all’élite, accrescendo la distruzione di massa di Bush/Cheney mentre incantava le sue vittime in tutto il mondo in modo da farle a gioire del proprio stesso crollo.
Il facilitatore dell’impero
Sotto il suo carisma e il suo fascino apparentemente infiniti , Barack Obama è sempre stato un politico assolutamente spietato. E’ stato uno che ha fatto compromessi e che ha danzato vicino alle forze più oscure del potere politico e criminale, nel mentre che persuadeva la gente comune, un camaleonte sicuro del consenso e un “pragmatico”. Obama è il vero modello di ciò che George W. Bush pretendeva solamente di essere: “uno che unisce, non che divide”.
Fin dai primi giorni della competizione presidenziale erano chiari i segnali che Obama era, come ogni candidato presidenziale, un burattino selezionato. Nella schiera dei consiglieri di sicurezza nazionale e politica estera ricomprendeva i più famigerati criminali di guerra, “consiglieri” di intelligence/sicurezza e corrotti elementi dei think tank del mondo. La sua campagna è stata finanziata da Wall Street e dalle grandi società. Il suo programma politico è stato preso dal copione del Gruppo Bilderberg, del Council on Foreign Relations e della Commissione Trilaterale. Sia il potere sia il denaro dell’élite neoliberista (e neoconservatrice) si sono saldati mentre i suoi rivali politici scomparivano.
Il ruolo di Obama agli atti del Senato USA registra una generale complicità con Bush/Cheney e con lo status quo, compreso l’entusiastico sostegno al consenso sull’inganno della “guerra al terrorismo” e alla grande menzogna dell’11/9. L’ex congressista USA Cynthia McKinney ha descritto il modo in cui, nei suoi incontri con Obama, il senatore dell’Illinois si rifiutasse ripetutamente di agire in opposizione alle politiche di Bush/Cheney. Nuovamente, durante i suoi giorni al Senato e per tutta la campagna presidenziale, Obama ha non soltanto totalmente appoggiato l’amministrazione Bush/Cheney sul Patriot Act ma pure sull’indiscriminata militarizzazione e criminalizzazione degli Stati Uniti.
Destabilizzazione immediata
Gli ingenui, i fiduciosi e gli ignoranti hanno continuato a nutrire fantasie sul “cambiamento”, anche se Obama ha prontamente distrutto ogni singola speranza, a cominciare dalla composizione della sua amministrazione. Ha selezionato una squadra di transizione e poi un gabinetto composto interamente da leggendari criminali di guerra e corrotti membri dell’élite, ciascuno più maleodorante e corrotto del successivo. Dal partecipante all’Iran-Contra Robert Gates fino al criminale di guerra Richard Holbrooke, da Hillary Clinton a una squadra di consiglieri economici composta dagli architetti della distruzione di Wall Street, inclusi Paul Volcker, Robert Rubin, Larry Summers ed il nuovo Segretario al Tesoro Timothy Geithner.
Sotto Geithner e il presidente della Federal Reserve Ben Bernanke, lo schema Ponzi che è Wall Street, l’indiscriminata rapina del popolo americano iniziata da Alan Greenspan, Bernanke e dal Segretario al Tesoro di Bush/Cheney Hank Paulson, non soltanto sono continuati inesorabilmente, ma si sono metastatizzati a ogni nuovo salvataggio e a ogni nuova truffa orchestrata da Geithner.
Mentre il popolo di “Main Street” ha continuato a soffrire per una nuova Grande Depressione senza effettiva assistenza dall’amministrazione Obama, i forzieri finanziari del Nuovo Ordine Mondiale continuano a riempirsi con il denaro rubato ai contribuenti USA.
Nessun soccorso per le persone impoverite, mentre l’amministrazione “salva” le banche e Wall Street, per mezzo di frodi quali il “Programma di Partnership pubblico-privata ”. Lasciando i lupi a capo del pollaio finanziario, Geithner e l’amministrazione Obama hanno autorizzato il Congresso a scartare gli standard di valutazione dei titoli sulle “attività tossiche”. (Vedi anche [l’articolo] di Arthur Leavitt , ex capo della SEC e del Carlyle Group). Sostanzialmente, l’amministrazione Obama semplicemente lascerà determinare alle banche ed alle istituzioni finanziarie che hanno prodotto la crisi con i loro massicci schemi Ponzi quanto desiderino valutare le loro “attività tossiche”.
In modo non sorprendente, questa mossa ha scatenato una enorme ripresa a Wall Street. Alcuni la hanno persino salutata come la fine della crisi.
Un piano di stimolo criminale
Il cosiddetto pacchetto di stimolo di Obama è ancora un altro cavallo di Troia. Come dettagliato esaurientemente ed incisivamente da Michel Chossudovsky in “America’s Fiscal Collapse“:
“Questo è un ‘Bilancio di guerra’. Le misure di austerità colpiscono tutti i principali programmi di spesa federali con l’eccezione di: 1. Difesa e guerra in Medio Oriente, 2. Il salvataggio bancario di Wall Street, 3. Pagamenti di interessi su un debito pubblico sbalorditivo.
“Il programma di stimolo di Obama costituisce la continuazione dei pacchetti di salvataggio bancario dell’amministrazione Bush. La soluzione politica proposta alla crisi diventa la causa, portando in definitiva a ulteriori bancarotte nell’economia reale e a un corrispondente crollo degli standard di vita degli americani.
“Sia i salvataggi bancari di Bush sia quelli di Obama sono intesi ad essere d’aiuto di istituzioni finanziarie in difficoltà, per assicurare il pagamento delle operazioni di debito ‘interbancarie’. In pratica, grandi somme di denaro transitano attraverso il sistema bancario, dalle banche agli hedge funds, ai paradisi bancari offshore e indietro alle banche.
“Stiamo trattando del trasferimento e il sequestro fraudolenti dei risparmi di tutta una vita e dei fondi pensione, l’appropriazione fraudolenta di entrate fiscali per finanziare i salvataggi bancari ecc. Per comprendere ciò che è accaduto: seguite la pista del denaro dei trasferimenti elettronici con la prospettiva di stabilire dove sia andato il denaro.
“Ciò che è in questione è la criminalizzazione vera e propria del sistema finanziario: “rapina finanziaria’ su una scala senza precedenti.
“Il sistema monetario, che è integrato nel processo di bilancio dello stato, è stato destabilizzato”.
AIG: Obama reagisce per l’impero
La più significativa impronta criminale dell’amministrazione Obama è stata rivelata nel suo trattamento dell’American International Group (AIG), uno dei maggiori beneficiari della frenesia del “salvataggio”. La congiura Obama-AIG, che continua a palesarsi, è anche quella meno bene compresa.
Mentre il “risentimento” popolare è stato incanalato (dai media delle corporation, da Obama e dal Congresso) in modo da concentrarsi sui sintomi meno importanti del problema – i premi pagati ai dirigenti della AIG – il crimine maggiore è che la AIG in se stessa è passata inosservata. Come fu per il caso della Enron, e in tutte le azioni di Bush/Cheney, l’”affronto” della AIG è un’altra “direzione sbagliata” e una copertura.
La AIG non è “troppo grande per fallire”. E’ semplicemente un depositario di denaro sporco e di segreti sporchi troppo importanti per poter esser messo allo scoperto. Barack Obama e la sua amministrazione lo sanno.
La AIG, uno dei maggiori fondi di capitale d’investimento sulla terra, è anche uno dei maggiori riciclatori di denaro del narcotraffico e di fondi illegali per operazioni clandestine. L’inchiesta “AIG ” (From The Wilderness, 14 agosto 2001) di Mike Ruppert ha analizzato a fondo la AIG, esponendo continui collegamenti con operazioni segrete, narcotraffico, riciclaggio di denaro sporco e il ruolo centrale della AIG nella connessione di potere Wall Street/Washington.
Il coinvolgimento della AIG nelle operazioni clandestine USA risale alla Seconda Guerra Mondiale, fino alle sue radici come C.V. Starr, la società collegata ai servizi segreti e fondata dall’agente dell’OSS Cornelius Vander Starr. La Starr era collegata ai membri della CIA/OSS Paul Helliwell e Tommy Corcoran. Le famigerate società di facciata della CIA collegate alla C.V. Starr, tra cui Civil Air Transport, Sea Supply e Air America/Pacific Corp. sono state rese note da Peter Dale Scott nel suo libro “Drugs, Oil, and War: The United States in Afghanistan, Colombia, and Indochina”.
E’ anche una enorme “breccia” finanziaria, le cui controparti includono la Goldman Sachs e (in modo non sorprendente) le stesse principali istituzioni finanziarie che sono i massimi destinatari del salvataggio TARP del governo USA.
Non sorprende che Barack Obama sia il massimo percettore dei finanziamenti della AIG. Il denaro della AIG riempie anche le tasche di altri membri dell’amministrazione Obama e di illustri membri del Congresso, tra cui il Senatore Christopher Dodd, che è stato accusato di un’intesa abnormemente favorevole volta ad assistere la AIG.
L’uomo nell’ombra
L’ex amministratore della AIG Maurice “Hank” Greenberg rimane un personaggio chiave collegato all’istituzione, contro la quale ha combattuto, l’ha citata in giudizio e che rimprovera pubblicamente i funzionari a capo della sua ex società, la sua “bimba”.
Greenberg è membro di gruppi di pianificazione mondiale (Council on Foreign Relations, Gruppo Bilderberg, Commissione Trilaterale) e della Heritage Foundation, ex candidato a direttore della CIA (1995). E’ amico di lunga data della famiglia Bush. Greenberg è così ben ammanicato che è stato considerato come candidato a direttore della CIA da Bill Clinton in 1995. Il profilo di Greenberg nella edizione di Time magazine del 20 giugno 2005, “Down But Not Out”, espone dettagliatamente la carriera di Greenberg come risorsa governativa, guru della politica estera e uomo forte.
Nel 2003, mentre dirigeva ancora la AIG, Greenberg è stato l’obiettivo di molteplici indagini riguardanti l’orchestrazione di atti falsi, gonfiatura delle riserve, scambi illegali di azioni, frode e falso contabile in una inchiesta di Eliot Spitzer, che ha dichiarato che la AIG era «una scatola nera gestita con il pugno di ferro da un amministratore che non racconta la verità al pubblico». L’indagine di Spitzer sulla AIG e su altri illeciti di Wall Street è stata successivamente e convenientemente fermata quando Spitzer è stato intrappolato in uno scandalo di prostituzione.
Sebbene Greenberg sia stato costretto a dimettersi da amministratore e da presidente del consiglio di amministrazione della AIG, rimane tuttora l’amministratore della Starr International (SICO) e della C.V. Starr, le holding private che controllano quote per miliardi nel capitale della AIG. Sono le società Starr a costituire le radici originarie della conglomerata come società proprietarie legate all’intelligence. In altre parole, Greenberg resta al comando del cuore della AIG.
Vi è stata la manipolazione della AIG dietro alla ripresa di Wall Street?
Nelle ultime settimane trascorse, la borsa USA ha goduto di una forte ripresa, nonostante notizie economiche altrimenti da incubo. Uno dei fattori che ha scatenato questa ripresa è stata la notizia che le principali banche, come Citigroup, JP Morgan Chase e Bank of America – banche che secondo i rapporti erano sul punto di collassare e in seguito sono state le principali destinatarie dei fondi del salvataggio TARP – hanno annunciato profitti a gennaio e febbraio del 2009.
Come è stato possibile questo?
Un rapporto di Tyler Durden, nel citare un anonimo insider trader coinvolto in scambi di AIG, rivela che la manipolazione ha fraudolentemente trasferito il denaro dei contribuenti USA alle controparti della AIG – le più importanti banche ed istituzioni finanziarie – con la AIG come “breccia”. Il rapporto sui profitti ha scatenato una ripresa del mercato che avviene a spese dei contribuenti USA.
Il rapporto completo (grazie a Jenna ed al Mike Ruppert Blogspot per questa scoperta) è intollerabile e impressionante:
Exclusive: Big Banks’ Recent Profitability Due to AIG Scam?
Ecco un estratto del documento:
“La AIG, sapendo che avrebbe avuto bisogno di chiedere imminentemente altro capitale al Tesoro, ha deciso di gettare la spugna e ha omaggiato le maggiori banche sue controparti con scambi che sono stati redditizi in modo spropositato per le banche ed in modo persino più spropositato – in perdita – per i contribuenti USA, che hanno dovuto gettare sempre più denaro nella AIG, senza che il Segretario al Tesoro USA Tim Geithner abbia dovuto rendere nota la reale portata di questa – in mancanza di una parola migliore – truffa fraudolenta.
“…Ciò che tutto questo significa è che se le dichiarazioni delle maggiori banche – cioè JP Morgan Chase, Citi e BofA – in relazione alla anormale redditività in gennaio e febbraio fossero vere, comunque questi profitti sono stati: a) una tantum per via dell’apertura all’ingrosso dei portafogli della AIG, b) interamente a spese della AIG, e cioè dei contribuenti, c) realizzati con la piena conoscenza e intenzionalità di Tim Geithner (e quindi dell’amministrazione), d) sostanzialmente un trasferimento di denaro dai contribuenti alle banche (tuttavia in un’altra forma) utilizzando la AIG come intermediario [mia enfasi-LC].
“Per le banche proclamare la loro redditività in gennaio e febbraio è quanto di più prossimo all’ipocrisia criminale. Ed ancora, i contribuenti finanziano questo “singolo profitto”, che provoca una ripresa di borsa, e permette quindi alle banche di invertire prontamente la rotta e di cominciare a vendere capitale più costoso… finanziato pure dal denaro dei contribuenti che sbocca sul mercato. Se l’amministrazione è veramente a conoscenza di questi fatti (e se Zero Hedge [il nome dell’autore-LC] lo sa, si può affermare consicurezza che anche Tim Geithner abbia ricevuto il promemoria), allora il potenziale risultato sarebbe sbalorditivo una volta che queste informazioni arrivassero all’attenzione del pubblico generale…
“Questa manipolazione su larga scala di mercati, investitori e contribuenti è continuata abbastanza a lungo”.
La guerra di Bush/Cheney è anche la guerra di Obama
Il 27 marzo 2009, Obama ha lanciato la sua “nuova strategia per l’Afghanistan”. Questa nuova strategia è la continuazione ed espansione del piano di guerra di Bush/Cheney, ordita in seguito all’operazione false flag dell’11/9, utilizzando le identiche menzogne della “guerra al terrorismo” e dell’11/9 come giustificazione.
Come espresso chiaramente da Obama:
“Voglio che il popolo americano comprenda che abbiamo il chiaro e focalizzato obiettivo di scompigliare, smantellare e sconfiggere al-Qa’ida in Pakistan ed Afghanistan ed impedire il suo ritorno in quei paesi in futuro. Questa è una causa che non potrebbe essere più giusta.
“Ricordo a tutti che gli Stati Uniti non hanno scelto di combattere la guerra in Afghanistan. Quasi tremila nostri connazionali sono stati uccisi l’11 settembre 2001 per non avere fatto altro che fare la loro vita di ogni giorno”.
L’unanimismo sull’inganno di “al-Qa’ida” non soltanto è vivo e vegeto sotto Obama, ora è la giustificazione per un incremento di 21mila soldati USA in Afghanistan, imponenti operazioni clandestine lungo tutta l’Asia Centrale e il Medio Oriente e per una “guerra al terrorismo” persino più aggressiva. Questa è la conquista della “Grande Scacchiera” che le élite anglo-americane volevano attuare dopo l’11/9, ma è stata “sciupata” a causa del “tentativo maldestro” dell’amministrazione Bush/Cheney in Iraq.
Obama, il quale, mentre questo rapporto va in stampa fa il suo percorso a tappe con la leadership del G-20, non andrà a tentoni con una guerra che è compatibile con gli obiettivi della “guerra al terrorismo” che ha articolato da anni e ha promesso di mantenere (ai suoi “padroni” del Nuovo Ordine Mondiale) per tutta la sua campagna.
Come esposto dettagliatamente da Michel Chossudovsky in “The Democrats endorse the “Global War on Terrorism”: Obama “goes after Osama“, la promessa di Obama è più guerra perpetua:
“L’11/9 per Obama costituisce la principale giustificazione per intraprendere una guerra umanitaria in Medio Oriente ed in Asia Centrale. A questo riguardo, la sua posizione non differisce da quella dell’amministrazione Bush.
“Si ritira dall’Iraq, ma resta in Afghanistan. Affronta l’Iran, sfida la Russia… A parte la retorica di portare le truppe a casa dall’Iraq distrutto dalla guerra, che potrebbe realizzarsi oppure no, cosa distingue i Democratici dai Repubblicani?
“Un Presidente più eloquente, sagace e carismatico?
“Un approccio dignitoso e diplomatico alla politica estera USA?
Come icona pacificatrice ed unificatrice, Obama è stato piazzato per perpetuare l’insabbiamento dei crimini dell’Impero Americano e per salvare la “occasione sprecata” dell’operazione false flag dell’11/9: un mondo unito dietro la guerra imperiale.
“Un’opportunità per l’élite dominante USA di ‘presentare al mondo un volto diverso che potrebbe rianimare illusioni sulle sue pretese democratiche, non soltanto a livello internazionale ma anche all’interno degli Stati Uniti’…
“Un approccio ‘umanitario’ fasullo e simulato all’Impero, che serve a mascherare la verità e a ottenere il sostegno popolare.
“Un Comandante in Capo meno sprezzante, che ha comprensione della geopolitica ed è capace di prendere decisioni di politica estera. Un programma militare considerato più attentamente di quello sperimentato durante l’amministrazione Bush? Ma nessun sostanziale mutamento di direzione.
“Un mezzo per soffocare il dissenso e l’opposizione montanti all’establishment dominante delle corporation fornendo l’illusione che i Democratici costituiscano una Vera Alternativa.
“Un mezzo per sorreggere l’illusione che gli afro-americani possano rimontare la scala sociale in America e che i loro diritti fondamentali vengono sostenuti.
“Un mezzo per indebolire i veri movimenti progressisti includendo ulteriormente le organizzazioni della società civile, i sindacati e le organizzazioni di base, per non parlare degli intellettuali di “sinistra” nell’area del Partito Democratico.
“Una distrazione dai crimini di guerra su vasta scala commessi sotto successive amministrazioni USA.
“Un ‘volto umano’ alla guerra ed alla globalizzazione”?
Un appello a resistere
Come lo scrivente ha avvisato in “Obama: return to elite status quo“, scritto poco dopo la vittoria di Obama:
“…l’arrivo di Obama come nuovo prestanome imperiale dell’impero anglo-americano non è una vittoria di, o per il popolo. Non comporterà in alcun modo un drammatico sconvolgimento e non è per niente una sorta di imminente rivoluzione. Questa elezione è stata una necessaria rotazione di gestione, prestabilita ai livelli più alti dell’élite anglo-americana.
“Il ‘cambiamento’ che la presidenza Barack Obama porterà all’America e al mondo sarà di stile, non di sostanza: il ritorno al globalismo corporativo centrista delle ere di Clinton e Carter, completo di élite del Partito Democratico rigurgitate da quelle amministrazioni e nuovi politici neoliberisti che fanno i propagandisti di ideologie similari.
“…Il guanto di velluto sarà fatto scivolare indietro sul pugno di ferro, ma il pugno sarà ancora adoperato aggressivamente. Entro pochi mesi, la conquista globale che Bush-Cheney hanno cominciato riprenderà sotto l’assai più convincente ed adorato Obama, che coerentemente ha dichiarato la propria intenzione di intensificare la guerra in Afghanistan e di “uccidere terroristi” da una parte all’altra del Medio Oriente”.
Per coloro che hanno passato gli ultimi otto terribili anni opponendosi e resistendo ai crimini di Bush/Cheney, preparatevi al peggio: una sorta di versione “amichevole” del fascismo e il più pericoloso messaggero furtivo della storia.
Larry Chin
© Copyright Larry Chin, Global Research, 2009
Articolo originale:
http://www.globalresearch.ca/index.php?context=va&aid=13050
Traduzione per uruknet: Freebooter, revisionata per Megachip da Daniela Contini
Articolo su uruknet:
http://www.uruknet.info/?p=s9620&s1=h1&l=i
Nota di Pino Cabras:
L’articolo di Larry Chin riflette una linea di tendenza di una parte dei critici di Obama, che legge i compromessi del presidente USA come se Obama agisse sotto costante dettatura da parte di alcuni poteri forti, risultati decisivi per sostenere la sua campagna elettorale fino alla vittoria. L’uso disinvolto dell’aggettivo “criminale” da parte dell’editorialista di “Global Research” rischia di appiattire le distinzioni necessarie in questi casi. Guidare un impero significa incarnare inevitabilmente una mole di “violenza strutturale” (per dirla con Gandhi) cristallizzata nel meccanismo di quel potere, qualunque sia l’indole della persona fisica in capo, e qualunque sia l’attitudine delle persone – tutte selezionatissime – che collaborano e influiscono sul suo “imperium“. Il rischio di queste classificazioni è evidente. Se consideriamo tutti i grandi potenti col metro “criminale”, allora tutti lo sono, e perciò non lo è nessuno, nemmeno Bush e Cheney. Mentre invece le differenze sono ancora riconoscibili rispetto all’attuale presidente degli Stati Uniti.
L’altro rischio è quello di leggere solo in chiave di “inganno” gestito da pochi centri di potere mondialisti una vicenda altrimenti più radicata, con un suo blocco sociale e una sua capacità di mobilitazione su grandi progetti di valori, potenzialmente capaci di una “perestrojka USA” e perciò di portata planetaria.
Dunque, come riassumiamo? Le parti più lucide del pezzo di Chin raccontano con drammatica precisione l’ingombro di finanza truffaldina che sembra ipotecare ogni velleità di Obama, e raccontano anche con disincanto le mancate discontinuità sostanziali in politica estera. Ciononostante mi pare utile cogliere anche una qualche capacità di disgelo da parte dell’attuale presidente su cui vale la pena puntare qualche carta, se ti chiami Europa o Russia.