Leonardo Domenici, il sindaco (di Firenze, ndA), è arrabbiato. Molto arrabbiato. E ha preso una decisione grave. In Italia, rara. «Smetto. Finisco questo secondo mandato e a giugno lascio la politica. Schifato. Mi hanno proposto di fare il candidato alle europee. Mi hanno proposto incarichi prestigiosi a Firenze. E a Roma. Io smetto». Veltroni ha appena esternato «sostegno e stima»… «Lo ringrazio davvero. Ma io chiudo qui, con la politica». Il motivo è l’ inchiesta giudiziaria sullo sviluppo edilizio dell’ area di Castello. Due suoi assessori indagati per corruzione, accusati di aver favorito gli interessi del proprietario dell’ area, Ligresti. «Io non credo nei complotti. Il fatto è che attorno all’ inchiesta si è scatenata una campagna politico-mediatica che non ha senso». Per esempio? «Oggi è stato scritto che “Domenici ha subito l’ onta di quattro ore di interrogatorio da parte del procuratore Quattrocchi”. Ma se ho chiesto io di essere ascoltato! Volevo aiutarli a capire la correttezza dei nostri atti amministrativi…». Quindi, basta. Che farà di tutto il tempo libero? «Seguirò le querele, mi occuperò dei risarcimenti».
(Corriere della Sera, 6 dicembre 2008)
Leonardo Domenici, sindaco di Firenze, presidente dell’ Associazione dei Comuni. Ora candidato alle elezioni europee. «Me l’ hanno chiesto da Roma. Ma soprattutto mi hanno scelto nei miei territori, in Toscana». A dicembre lei disse al «Corriere»: «Finisco il mandato e a giugno lascio la politica». «È vero, ma il momento di generale difficoltà non spinge al disimpegno. E poi è cambiato il Partito democratico». (…) A un certo punto decise: «Basta, questa politica non mi piace». «Fui guidato dall’ emotività. Ma volevo far discutere sulle interferenze dei poteri finanziario, mediatico e giudiziario sulla politica. Io sono per la riconquista dell’ autonomia della politica».
(Corriere della Sera, 12 aprile 2009)
P.S. Per la cronaca: sempre a proposito di giravolte in salsa Piddì, cliccando qui trovate il post gemello: “Yes we can change (idea) – Franceschini’s edition”. E sempre per la cronaca e per chi non se lo ricordasse: secondo Gianantonio Stella e Sergio Rizzo – giornalisti del “Corriere della Sera” e autori del celebre pamphlet “La Casta” – lo stipendio base di un parlamentare europeo italiano è di 149.215 euro.