di

Giuditta

Febbre Suina/ Balzo del 4% in Borsa per Roche, produttore Tamiflu, che ha 3 milioni di trattamenti pronti all’uso, l’Oms ne ha altri 2 milioni.

Balzo di quasi quattro punti percentuali in Borsa per la casa farmaceutica Roche, il produttore dell’antivirale Tamiflu, già utilizzato per l’influenza aviaria e che ora le organizzazioni sanitarie stanno mobilitando anche per l’allarme sull’influenza suina in Messico. Proprio oggi un portavoce della società ha fatto sapere che 3 milioni di trattamenti di Tamiflu sono stoccati e pronti all’uso nell’arco di 24 ore, per eventuali richieste dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). La stessa Oms dispone di altri 2 milioni di trattamenti, ha aggiunto il portavoce. Negli scambi di metà giornata a Zurigo le azioni Roche registrano un balzo del 3,94 per cento a 145,10 franchi, è uno dei pochi titoli in progresso a fronte del calo generale del mercato elvetico (-0,57%). Da stamattina le maggiori Borse mondiali risultano indebolite proprio a causa del crescente allarme sull’influenza suina, che in Messico ha provocato oltre 100 vittime.
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La "minaccia" dell’influenza porcina inizia a diffondere il panico.
Un panico che permetterebbe alla Francia (e altri paesi) di vendere le scorte di Tamiflu, il famoso farmaco inefficace che i nostri governi hanno acquistato a decine di milioni di dosi, vicine alla scadenza.
E le maschere che non servono a niente.
Ma cosa è successo al famoso medico francese specialista di malattie polmonari (Jean-Philippe Derenne), che, per l’anno 2005, in un libro che ha avuto un grande successo, che ha allarmato i francesi, e ha lasciato liberi i cacciatori di tirare su tutti gli esseri a piume, aveva previsto 500 mila morti colpiti da influenza aviaria?

Dove sono quelli che accusavano gli uccelli migratori di minacciare la nostra specie?
Minaccia poi smentita dai ricercatori che non erano riusciti, a trovare eventuali uccelli malati.

Questa storia, che ha rovinato gli agricoltori africani, e piccoli e grandi allevatori di polli ruspanti europei ecc., consentendo agli industriali di aumentare la loro produzione e le esportazioni di pollame in batteria.

A che pro questo panico quando la malaria ogni anno provoca un milione e mezzo di morti.
Non faremmo meglio preoccuparci dei progetti della Monsanto che tenta di brevettare i geni di una razza rustica tedesca, e di appropriarsi in questo modo di una rendita su qualsiasi utilizzazione di questo suino?
La Federazione Nazionale della Agricoltura Biologica tedesca ha denunciato il progetto, non nuovo purtroppo.

Infatti l’Ufficio Europeo dei Brevetti ha in effetti rilasciato in data 16 luglio 2008, un brevetto sui suini (brevetto n. EP 165 1777 ) alla multinazionale Monsanto, che normalmente diventerà effettivo fra qualche giorno.

Il principale motivo di opposizione è etica: il brevetto non è basato su una invenzione, ma è destinato, comunque, al controllo della produzione alimentare.
Questo brevetto è pericoloso perché renderebbe dipendenti gli agricoltori e i consumatori; è un tentativo, prima del prossimo progetto della Monsanto: carne di maiale (e di altri animali) geneticamente modificati.

Leggere anche:
Germania. Porci col brevetto: allevatori e ong in rivolta a Monaco.
Porco mondo

Fonte: http://tuttouno.blogspot.com/