E’ finita con una dura contestazione dei Cobas al segreterario nazionale della Fiom Gianni Rinaldini, buttato già dal furgone-palco, e una cinghiata al leader della Uilm torinese Maurizio Peverati la manifestazione nazionale dei lavoratori Fiat a Torino. Un corteo di circa diecimila lavoratori con in testa gli operai di Pomigliano D’Arco e Termini Imerese che era partito dallo stabilimento di Mirafiori e si è concluso, tra le polemiche, davanti agli uffici di Sergio Marchionne al Lingotto. Indetta per chiedere alla Fiat risposte certe sul futuro degli stabilimenti italiani nella grande partita dell’alleanza con Chrysler e Opel, la manifestazione ha segnato una profonda spaccatura all’interno delle forze sindacali.
(La Repubblica, 16 maggio 2009)
(…) la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia parla di «episodio grave di intolleranza che ci riporta indietro negli anni, a stagioni che speravamo dimenticate per sempre». «Ci auguriamo che episodi come quello accaduto a Torino, ieri, non si ripetano mai più. A Gianni Rinaldini, alla Fiom e a tutta la Cgil esprimo la più autentica solidarietà. La dialettica delle idee e delle posizioni non può e non deve mai sfociare in manifestazioni di intolleranza»
(Emma Marcegaglia, Il Sole 24 ore, 17 maggio 2009)
“Se si uscirà dalla crisi, il merito sarà stato anche del mondo sindacale”, dice al Corriere il ministro per lo Sviluppo Economico (ovvero Claudio Scajola, ndA). La solidarietà a Rinaldini dopo i fatti di Torino.
(Claudio Scajola, Corriere della Sera, 18 maggio 2009)
Il paese dei microstipendi
Ventunomila dollari l’anno (e rotti) possono bastare? Devono bastare: quelli sono. E non sono granché, se si pensa che nella classifica degli stipendi dei trenta paesi Ocse il Belpaese si piazza al ventitreesimo posto: il salario medio netto è di 21.374 dollari. Non meraviglia che le buste paga siano più pesanti in Gran Bretagna, Stati Uniti, Germania e Francia. Incuriosisce, piuttosto, il fatto che lo siano anche in Spagna e Grecia. E in Islanda, un paese che ha dichiarato bancarotta solo qualche mese fa.
La classifica prende in considerazione il salario netto annuale di un lavoratore senza carichi di famiglia calcolato in dollari a parità di potere d’acquisto. Il verdetto è chiaro: gli italiani guadagnao il 17% meno della media dei paesi Ocse. Pesante anche il confronto con la media nell’Unione europea a 15(27.793 dollari).
Fonte: www.bamboccioni-alla-riscossa.org