di
Obama e la sua perfetta abilità dell’ammazzare mosche, questa è la notizia ripetutamente lanciata dai telegiornali (il che non è sfuggito ai lettori tra i commenti).
E’ anche strano che faccia notizia, visto che il Presidente degli Stati Uniti è anche il comandante in capo delle forze armate in stato di guerra ed evidentemente ad ammazzare (per interposta persona) è abituato.
Cio’ detto, passiamo alle notizie interessanti.
Sorvoliamo per ora, nonostante le richieste degli affezionati lettori, sulla proposta Obama – Geithner per la riforma del settore finanziario, con maggiori poteri alla Fed ("superpoteri", secondo swissinfo). Sono 85 pagine e vorremo avere il tempo di studiarcele. L’impressione, per il momento, è che non sia niente di veramente nuovo: più potere a chi ha già potere ed ha avuto una consistente responsabilità nel portare al disastro l’economia americana.
Investito di maggior potere, chi è responsabile di un disastro puo’ solo combinare maggiori disastri.
Per il resto, è uscito il GEAB Report 36, numero estivo. Stiamo analizzando il report completo, mentre su ripensaremarx è già uscita la traduzione della prima parte gratuita. Ve la proponiamo, con opchi e leggeri aggiustamenti nella traduzione di G.P. (qui il pdf, qui l’originale francese).
Geab 36. Crisi sistemica globale. Lo shock cumulativo delle tre onde anomale nell’estate 2009
Come anticipato da LEAP/E2020 fin dall’Ottobre 2008, alla vigilia dell’estate 2009, la questione
della capacità degli Stati Uniti e del Regno Unito di finanziare i loro deficit pubblici, oramai incontrollati, si è imposta come un fatto centrale nel dibattito internazionale, aprendo la via al doppio fenomeno di una cessazione dei pagamenti degli Stati Uniti e del Regno Unito, da qui alla fine dell’estate 2009.
Così, a questo stadio di sviluppo della crisi sistemica globale, contrariamente al discorso mediatico
e politico attualmente dominante, l’equipe del LEAP/E2020 non ravvisa affatto una ripresa dopo
l’estate 2009, né, d’altronde, nei dodici mesi a venire.
Al contrario, a causa dell’assenza di un trattamento di fondo dei problemi all’origine della crisi, riteniamo che l’estate 2009 vedrà la convergenza di tre "onde anomale" particolarmente distruttrici che traducono il proseguimento dell’aggravamento della crisi e provocheranno degli sconvolgimenti storici da qui ai mesi di Settembre/Ottobre 2009.
Come è successo dall’inizio di questa crisi, ogni regione del mondo non sarà beninteso toccata allo stesso modo; ma, per i nostri ricercatori, tutti senza eccezione conosceranno una forte degradazione della loro situazione da qui alla fine dell’estate 2009.
Questa evoluzione rischia così di prendere in contropiede numerosi operatori economici e finanziari tentati dall’euforizzazzione mediatica attuale. In questo numero speciale "Estate 2009" del GEAB, la nostra equipe presenta naturalmente in dettaglio queste tre onde distruttrici convergenti e le loro conseguenze. E la nostra equipe descrive in conclusione le sue raccomandazioni strategiche (oro, immobili, buoni, azioni, divise) per evitare di essere spazzati da questa estate mortale.
Le tre onde anomale convergenti dell’estate 2009
Così, per LEAP/E2020, lontano dai "giovani germogli" ("green shoots") scorti da due mesi in tutti gli angoli delle tabelle statistiche dai media finanziari internazionali, dagli esperti titolati e dai politici che li ascoltano, ci sono dieci onde particolarmente distruttrici per il tessuto socioeconomico che vanno a convergere durante l’estate 2009, traducendo la prosecuzione dell’aggravamento della crisi e trascinando degli sconvolgimenti storici fin dalla fine dell’estate 2009, in particolare delle situazioni di cessazione di pagamenti da parte degli Stati Uniti e del Regno Unito, entrambi al cuore del sistema globale in crisi:
- 1. l’onda della disoccupazione massiccia: tre date di impatto che variano secondo i paesi dell’America, dell’Europa, dell’Asia, del Medio Oriente e dell’Africa,
- 2. l’onda che si infrange con fallimenti in serie: Imprese, banche, Società immobiliare, Stati, regioni, città,
- 3. l’onda della crisi terminale dei Buoni del Tesoro US, del dollaro e della sterlina e del ritorno dell’inflazione,
Queste tre onde non sono in effetti successive come le onde anomale chiamate le "tre sorelle" così distruttive; sono più pericolose perché sono simultanee, asincrone e non parallele.
Perciò, il loro impatto sul sistema mondiale è generatore di uno smembramento in quanto lo raggiungono da diversi angoli, a differenti velocità, con forze variabili.
La sola certezza a questo stadio, è che il sistema internazionale non è stato mai tanto debole e sguarnito di fronte ad una tale situazione:
- la riforma del FMI e delle istituzioni della governance mondiale annunciata al G20 di Londra resta lettera morta,
- il G8 somiglia sempre più ad un club moribondo di cui tutti si chiedono oramai a che cosa può ben servire,
- la leadership americana non è che più l’ombra di sé stessa che tenta disperatamente di conservare degli acquirenti per i suoi buoni del tesoro,
- il sistema monetario mondiale è in piena disintegrazione coi russi ed i cinesi che accelerano il loro gioco per posizionarsi nel dopo-dollaro,
- le imprese non vedono nessun miglioramento all’orizzonte ed aumentano i loro licenziamenti,
- gli Stati, sempre in numero maggiore, vacillano sotto il peso del loro debito accumulato per "salvare le banche" e dovranno avere a che fare con una serie di fallimenti a partire dalla fine dell’estate.
Le banche, del resto che, dopo avere spillato ancora una volta il denaro ai risparmiatori creduloni grazie all’imbellettamento dei mercati finanziari orchestrato in queste ultime settimane, dovranno riconoscere che sono sempre più insolventi a partire dalla fine dell’estate 2009.
Negli Stati Uniti come nel Regno Unito il colossale sforzo finanziario pubblico realizzato nel 2008
ed all’inizio 2009, a solo profitto delle grandi banche, ha raggiunto in particolare, un tale grado di
impopolarità che era diventato impossibile nella primavera 2009 prevedere nuove infusioni di fondi pubblici a vantaggio delle banche insolventi.
È diventato allora un imperativo quello di orchestrare una "bella favola" per spingere il risparmiatore medio ad iniettare i suoi propri fondi nel sistema finanziario. A colpi di "green shoots", di indici borsisti spinti verso l’alto senza fondamento economico reale e di "rimborsi anticipati di fondi pubblici", il collocamento è stato effettuato.
Così, mentre i grandi investitori delle monarchie petrolifere o dei paesi asiatici, approfittando della manna, uscivano dal capitale delle banche in questione, una moltitudine dei nuovi piccoli azionisti entrava lì piena di speranza. Quando scopriranno che i rimborsi dei fondi pubblici sono solamente una goccia d’acqua rispetto a ciò che queste stesse banche hanno ottenuto in termine di aiuto pubblico, particolarmente per garantire i loro attivi tossici, e che, di qui a tre e a
quattro mesi al massimo, come analizzato in questo GEAB N°36, queste stesse banche saranno di nuovo sul punto di crollare, constateranno, impotenti, che le loro azioni non valgono di nuovo più niente.
Intossicati dai finanzieri, i dirigenti politici del pianeta avranno di nuovo la sorpresa, dopo l’estate, di scoprire che tutti i problemi dell’anno passato andranno riemergendo, moltiplicati, perché non sono stati trattati, ma appena "nascosti" sotto le masse immense di denaro pubblico. Una volta dilapidato questo denaro dalle banche insolvibili, forzate a "salvare" i concorrenti in condizione peggiore di loro stesse, o nei piani di stimolo mal concepiti dell’economia, i problemi riemergeranno con più gravità.
Per le centinaia di milioni di abitanti dell’America, dell’Europa, dell’Asia e dell’Africa, l’estate 2009 sarà una terribile transizione verso un impoverimento duraturo a causa della perdita del loro lavoro, senza prospettive di ritrovarne uno prima di due, tre o quattro anni, o a causa della vaporizzazione dei loro risparmi collocati direttamente in borsa, nei fondi pensione a capitalizzazione o degli investimenti bancari legati alla borsa o formulati in Dollari US o in Sterline britanniche; o a causa degli investimenti nelle imprese spinte ad aspettare disperatamente una ripresa che non verrà per molto tempo.
Si conclude qui la prima parte riassuntiva del GEAB Report 36 – speciale estate 2009.
A breve, come sempre, ampi stralci delle altre parti.
La ripubblicazione è consentita mantenendo attivi i link a questo articolo originale: "geab 36 parte I – tre onde anomale convergenti" e alle fonti informazione scorretta e ripensaremarx.