- “Rothschild and Freshfields founders had links to slavery, papers reveal”, Financial Times. Per il Financial Times, celebre quotidiano economico britannico, si tratterebbe di una scoperta sconvolgente: Nathan Mayer Rotschild, il patriarca della omonima famiglia di banchieri, e James William Freshfield, fondatore dello studio legale (sempre omonimo) più famoso di Londra, avrebbero – nell’Ottocento – fatto la grana – anche – con gli schiavi. Per Ft, è soprattutto il caso di Rotschild – che avrebbe accettato come garanzie degli schiavi da un cliente – che dovrebbe provocare “trambusto”. Sarà. Ma con che cos’è che i Rotschild, nella loro secolare carriera, non avrebbero fatto i soldi?
- “Qatar a un passo dal 29% di Porsche”, il Sole 24 ore. Per la serie: spendi e spandi, effendi. L’emirato del Qatar starebbe – scrive la gazzetta di Confindustria – per mettere le mani su un quarto delle azioni della tedesca Porsche. Che a sua volta starebbe per fondersi con Volkswagen. Secondo il giornale tedesco Spiegel, se le due operazioni andassero in porto, dovrebbe nascere un nuovo gigante dell’auto possedeuto dal 40% dalle famiglie Porsce e Piech; al 20% dallo Stato della Bassa Sassonia (che è attualmente azionista di riferimento di VW); e al 15% dall’emirato del Qatar. Secondo noi: un altro passo in avanti. Ovviamente per i “petrolieri”.
- “Nuovi fondi per grandi opere, terremoto e Fiat“, La Repubblica. Immortale Fiat. Il comitato interministeriale per la programazione economica (Cipe) finalmente sblocca (un po’ di) soldi per le infrastrutture (danari promessi ab illo tempore dal governo Berlusconi). E indovinate? Sì, 300 milioni di euro, scrive Repubblica, “sono stati preventivati per fronteggiare situazioni di crisi come quelli degli stabilimenti di Pomigliano d’Arco e di Termini Imerese”. Che c’azzecca Fiat con le infrastrutture? Mistero. Ma fino a un certo punto. Quando si tratta di spartire soldi pubblici, Fiat c’entra sempre.
- “La manovrina delle illusioni”, La Repubblica, scritto da Tito Boeri. Paese che vai, manovre anticrisi che trovi. Venerdì scorso, il governo ha alzato il sipario sull’ennesima manovra per rilanciare l’economia. Due miliardi di euro (circa) dei soliti contribuenti poverazzi dovrebbero finanziare la detassazione degli utili che le aziende reinvestiranno per comprare nuovi macchinari industriali. Zero soldi in più, invece, per i precari che hanno perso o perderanno il posto. Al di là dei due pesi e delle due misure, rimane comunque un dubbio: e le aziende che non hanno fatto utili e che quindi sono più in difficoltà, che fine faranno?
- “Jacko”, si infittisce il mistero, Repubblica.it. Repubblica ribadisce che la morte del mitico Micheal Jackson rimane un mistero. E noi ribadiamo: ecchissenefrega.
P.S. Nelle pieghe della manovrina c’era anche questo. Il ministero del Tesoro ci ha ripensato. E rimborserà i bond di Alitalia al 70,97%, al posto del paventato 30%. In pratica i risparmiatori che hanno speso 100 (convinti di stare al sicuro, perchè investivano in un’azienda di Stato), si vedranno restituire 70. Sempre di una “stangata di Stato” si tratta. Ma meglio che niente (per chi non ci avesse capito una mazza e per i curiosi: dare un’occhiata qui).