Ah, la ripresa è vicina, sarà una crisi a V, a U …. ricordate?
Contrariamente a quanto alfabeticamente strombazzato finora dalle ridicole autorità di politica economica e politica tout court (tutto già visto, ricordate “le pompose dichiarazioni”?), gli stessi stanno iniziando a fare marcia indietro e sta cominciando ad essere evidente che:
- la crisi non è finita e non finirà a breve
- non ci sarà ripresa nel 2009 e neanche nel 2010
- il peggio non è passato, ma anzi deve ancora venire
- la crisi sarà lunga e drammatica e sarà almeno decennale per UK e USA
Niente di nuovo per gli affezionati lettori di informazione scorretta.
Vediamo più nel dettaglio le dichiarazioni di oggi.
Molto interessanti davvero.
Draghi: PIL italiano giu’ 5%
Semper Fidelis Mario Draghi, dall’altro del suo Financial Stability Board (la grassa poltrona in pelle umana regalatagli per i suoi servigi all’indomani del G20) improvvisamente inverte la rotta e dichiara che il PIL in Italia scenderà del 5% quest’anno nella rosea ipotesi in cui la crisi si congeli oggi. Ma ben sappiamo che la crisi non finirà oggi, e dunque tra le righe leggiamo che Semper Fidelis prevede una contrazione del PIL ben superiore al 5%. Dal corrierone (nientemeno!), aggiungiamo qualcosa:
A livello globale gli interrogativi, spiega il governatore, riguardano il rientro dalla «straordinaria» espansione della liquidità e l’esito del massiccio intervento degli Stati, non dell’Italia, nel salvataggio delle banche.
Interrogativi? No, dico….Interrogativi? Ad uno come Draghi dovrebbe essere evidente che la strada dell’iperinflazione o del default, almeno negli USA, è segnata.
Tremonti: Silenzio fino a settembre
Sempre dal corrierone, in risposta a Draghi: "Intervistato dal Tg2, ha ricordato che «la stessa istituzione qualche mese fa aveva detto -2%». Tremonti ha poi fatto un appello agli economisti, chiedendo «silenzio fino a settembre». «Facciamo passare almeno l’estate. Ne guadagnerebbero gli economisti in salute, ma soprattutto la gente. Non è censura, è igiene». "
Già. Uhm.
Minuto di silenzio.
….
Ehi guarda, una capretta.
Banca d’Inghilterra: il peggio deve arrivare
Bloomberg ci informa oggi che per un rapporto diramato ieri dalla Banca d’Inghilterra il sistema finanziario è vulnerabile a nuovi shock. I forti colpi ai bilanci assestati dalla crisi hanno lasciato le istituzioni finanziarie vulnerabili. Esiste la possibilità di una nuova ondata di shock, esiste il rischio che l’economia resti impantanata nella recessione.
(mmm…ondate…ci ricorda qualcosa…)
A causa delle loro posizioni sul fronte dell’indebitamento e dei finanziamenti le banche nel Regno Unito e sul mercato internazionale rimarranno sensibili a ulteriori shock per un certo periodo.
Le perdite sugli asset potrebbero aumentare se il flusso del credito non riparte. Questo peggiorerà ancora la sfiducia nel sistema bancario.
Vi lasciamo immaginare cosa significa la perdita di fiducia in un sistema che sulla fiducia si basa.
E infine
L’uscita dalla crisi potrebbe essere lunga, ardua e faticosa.
Ma pensa…. ma pensa un po’…
Cina: il tesoro USA emetta titoli denominati in Yuan
Titoli T-bond USA denominati in Yuan, ce ne dà notizia fondionline. Evidentemente i timori di iperinflazione negli USA iniziano a farsi sentire sulla sponda cinese dell’Oceano.
In caso di inflazione o forte svalutazione del dollaro, i titoli denominati in dollari perderebbero il loro valore. Il debitore americano riuscirebbe così a “diluire” il suo debito, mentre il creditore cinese si troverebbe con un credito annacquato e fortemente svalutato, tanto quanto il dollaro per la precisione.
L’emissione di T-bond USA in Yuan (approfondimento qui, al punto 2) proteggerebbe la Cina dall’iperinflazione del dollaro, ma strangolerebbe la capacità USA di ripagare il debito. E’ per esempio la fine che rischiano di fare le aziende lettoni e più in generale del’Est, alle prese con debiti denominati in Euro o valute diverse dal Lat o dalla loro valuta locale.
Torna inoltre la proposta cinese di un paniere di valute in sostituzione del dollaro come valuta di riserva internazionale, gia apparsa al G20 e al meeting del BRIC .
Dubai e Arabia Saudita: congelati i fondi del gruppo Saad, insolvenze
Da Finanzainchiaro un interessante aggiornamento sulla situazione nei paesi arabi, dove la Banca Centrale saudita ha ordinato a tutti gli istituti finanziari e bancari del Regno di congelare tutti i conti del presidente del gruppo Saad, il miliardario saudita Maan al-Sanea, che è proprietario del 2,97 % della HSBC, la maggiore banca europea con sede a Londra.
La banca, un tempo denominata Hong Kong & Shangai Banking corp., è anche una delle maggiori banche dell’Asia.
La decisione della Banca Centrale saudita è dovuta al fatto che una società della Algosaibi non è stata in grado di onorare una transazione valutaria da un miliardo di dollari.
Un bel buco, non c’e’ che dire.
Si avvicina una bella estate.
Forse sarà l’ultima estate di prosperità così come la concepiamo oggi.
Niente paura pero’. Anzi. Di certo anche alcuni di voi affezionati lettori, come noi, ritengono che paradossalmente il peggio sta passando proprio in questo momento storico.
A nostro avviso, infatti, un mondo vecchio 50 anni sta finendo, con la fine del dollaro. Anzi, è già finito, come un malato in agonia attende che si compia il suo destino.
Probabilmente sta finendo contemporaeneamente anche un mondo vecchio di secoli, forse millenni, un mondo fatto di schiavitu’, di sfruttamento, di potere del denaro, di legge del profitto.
In questo senso il peggio sta passando.
Quello che verrà dopo dipende da….
…te.
Saluti felici
Felice Capretta
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giovedì 25 giugno 2009
Tir impazzito-Toyota giù 40%
“Tir impazzito uccide persone”, intitolano buona parte dei media allineati oggi, insieme alle notizie dell’Iran in corso di destabilizzazione.
Dovizia di particolari truculenti su Metro: il tir impazzito carico di autista greco e maiali macellati travolge e uccide sull’autostrada un operaio marocchino che tagliava l’erba.
A momenti ne trita altri due, che pero’ si salvano.
Naturalmente alla famiglia della vittima vanno le nostre condoglianze (e agli scampati i nostri complimenti), ma non possiamo fare a meno di sollevare alcuni interrogativi:
- Che bisogno c’era di entrare nei dettagli?
- Non c’era proprio niente di meglio di cui parlare, magari anche solo aprire un bel dibattito sulla sicurezza delle strade?
- Ma soprattutto… da quando in qua i tir soffrono di disturbi della personalità..?
Solitamente ci fermiamo a questo punto e vi proponiamo qualcosa di più interessante.
Oggi però ne abbiamo letta un’altra veramente epocale, sempre su Metro, che vi ricordo è un giornale di free press letto da decine di migliaia di pendolari.
“Auto piomba su bambino, resta illeso”
È rimasto miracolosamente illeso un bambino turco che giocava […] quando è stato travolto da un’auto pirata […] per fortuna il piccolo è stato solo sfiorato lateralmente dal passaggio del veicolo e dopo essere precipitato dalle scale si è rialzato da solo.
A questo punto ci chiediamo: ma l’auto lo ha travolto o lo ha sfiorato solo lateralmente?
No, perchè tra una cosa e l’altra c’e’ una bella differenza… un’auto che ti sfiora non ti fa niente, un’auto che ti travolge ti lascia sull’asfalto come una melanzana.
Non ci sono mezze misure: o ti sfiora, o ti travolge!
Probabilmente il giornalista di Metro non coglie la differenza. E allora farebbe bene a dedicarsi alla raccolta felice delle melanzane, anzichè scrivere cosacce che vanno in mano a decine di migliaia di persone. Sarebbe sicuramente più utile a se stesso e alla collettività.
Forse, dicevamo, avrebbe avuto più senso dedicare più spazio ad un paio di notizie passate ancora una volta inosservate o quasi. Ce ne danno notizia swissinfo e bloomberg.
Giappone: Toyota giù 37,9% produzione auto
A maggio il leader mondiale del settore auto, toyota, ha segnato un 37,9% in meno di auto prodotte rispetto al maggio 2008.
TOKYO – Toyota continua a mostrare segni di cedimento: la produzione totale del leader mondiale dell’auto, considerando anche i marchi Daihatsu e Hino, ha segnato a maggio una contrazione del 37,9% su base annua, a 501,685 veicoli.
Sul fronte domestico, spiega la compagnia in una nota, la flessione è stata del 41,9%, a 192.637 veicoli, portando a 10 mesi di fila la contrazione. Considerando tutti i brand del gruppo, la produzione è scesa del 39,9%, a quota 243.706 unità.
Le vendite in Giappone di Toyota hanno perso il 23,1%, a 82.394 pezzi (-21,4% a 125.238 unità a livello consolidato), mentre l’export, pari a 100.117 veicoli, ha ceduto il 51,3%, segnando l’ottavo mese di declino consecutivo.
(articolo originale)
E’ attesa per oggi pomeriggio la conferenza stampa del nipote del fondatore, che ha preso da poco il timone del colosso dell’auto. Gli auguriamo di avere pronta una buona compilation di barzellette per sdrammatizzare l’atmosfera in sala stampa.
L’altra notizia ora.
USA, case nuove: pesantemente deluse le aspettative
Negli USA, le vendite di abitazioni nuove sono calate dello 0,6%, in forte controtendenza alle aspettative di un rialzo del 2,3%. Dato bloomberg.
Veramente c’e’ da chiedersi che cosa gli ha preso agli "analisti" per prevedere un rialzo del 2,3% in un mercato disastrato. Un mercato dove c’e’ chi propone di radere al suolo le case che ormai non vuole più nessuno (e che oggi potete comprare a 6.000 euro. Si, una casa intera a 6000 euro…!)