Si parlava di azioni. E della Borsa di Wall Street. E Joe Kernen – anchorman di  Cnbc, canale americano di all news in salsa economica – guardava in alto, in basso, a destra e sinistra, evitando l’occhio della telecamera. Intanto – con un pizzico di ironia, giusto per non esagerare con il tasso zuccherino – tesseva il dolce elogio delle azioni della Charles Schwab company: “Schwab è una bella, bella società e una bella persona… e un po’ uno sponsor per noi.. e siamo pronti per essere sponsorizzati da loro qui a Squawk box”.

Pronti ad essere sponsorizzati? Pronti, pronti. Anzi, prontissimi. “Squawk box” è la trasmissione che Joe conduce assieme ad altri anchorman del suo network ogni mattina e che Cnbc definisce “uno sguardo irriverente al mondo di Wall Street”. Irriverente, ma non troppo. Soprattutto verso la Charles Schwab company. “Io non penso che si possa avere troppe azioni (della Schwab)”, concludeva Joe facendosi serio. E poi – senza che nessuno ridesse o dicesse che era uno scherzo – partiva lo spot. Chiaramente della Schwab.

Lo spettacolino – quasi un carosello – è andato in onda davvero (come potete vedere nel video linkato in cima al post). E non su un canale di quelli particolarmente sgangherato. Cnbc è una costola del gruppo Nbc-Universal, uno dei più grossi network televisivi a stelle e strisce (che appartiene, per la cronaca, al gigante dell’energia, General Electric). E lo show non è passato inosservato. Tanto che uno dei principali blog economici americani – Zero Hedge, spesso citato anche dal nostrano Sole 24 ore – ha commentato:

Whit the recent elimination of anything even remotely approaching journalistic rigor or analysis, and its substitution with endless propaganda and the pitching of “hope” as an investment conduit, many have been scratching their heads over the question of just how it is that CNBC is still on the air (…)

Con la recente eliminazione di qualunque cosa abbia a che fare anche lontanamente con un approccio di tipo giornalistico e con la sostituzione con un’infinita propaganda e il racconto della speranza come strumento per favorire gli investimenti, molti potrebbero aver scosso la testa, chiedendosi perchè la Cnbc vada ancora in onda (…)

E allora? E allora – forse – la prossima volta che qualche solone dell’informazione italiana farà il suo elogio di rito del giornailsmo anglosassone e denigrerà i “servi” dei media italioti, converrà – almeno – inarcare un sopracciglio. E ricordare che se la crisi economica peggiore degli ultimi 80 anni – che è scoppiata proprio negli Stati Uniti – è stata avvistata solo da una pattuglia di economisti e non dai giornalisti (anglosassoni compresi), beh, tante volte ci sarà un perchè.

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