di
Felice Capretta
Forse per la crisi, o forse per essersi dimenticata per l’ennesima volta di dare lo smalto alle unghie del criceto, una donna catalana ha pensato bene di farla finita con la vita e lanciarsi dalla finestra.
Di sotto passeggiavano due passanti.
Uno è stato centrato in pieno.
L’altro, illeso.
Non fossero notizie drammatiche, che richiederebbero un mesto sussiego, tratteniamo a stento un sorrisetto pensando alla legge di attrazione e a cosa avrà pensato il fortunello che, fischiettando, passava di lì.
E…zot, fulminato sul posto.
Quando si dice il potere di Esserci.
Pensieri causativi a parte, c’e’ anche da chiedersi cosa sia passato per la testa del redattore di Tgcom che ha pubblicato la "notizia" tra le principali news dal mondo. Sempre meglio che sul sito de La Stampa, dove un suo collega burlone ha affiancato la "notizia" ad un link che punta all’interessantissimo caso del bebe’ alieno (sic). Strappa un sospiro che google news (?) restituisca ben 31 articoli sulla vicenda. Per la tuffatrice, non per il bebe’ alieno..
Forse sarebbe stato più utile usare quello spazio per chiedersi perchè accade ancora oggi che una persona voglia farla finita con la vita. E porsi qualche domanda e magari chiedere ai lettori. Invece, dettagli truculenti sui quali sorvoliamo.
In verità ci sarebbero state moltissime altre cose ancora di cui parlare, tutte di facile reperibilità, e che avrebbero usato la banda di internet in modo più dignitoso.
Per esempio, RGE Monitor, la newsletter di Roubini, ci informa dello stato dei principali paesi europei del secondo trimestre…
Germania
IL rimbalzo del PIL tedesco nel secondo trimestre è stato determinato per lo più dai consumi pubblici e specialmente privati, che sono stati sostenuti dalla bassa inflazione e dagli incentivi di stato alle rottamazioni. Il lavoro temporaneo ha aiutato a tenere basso il tasso di disoccupazione e sostenere il potere di acquisto delle famiglie.
Entrambe le misure di sostegno sono destinate a terminare nel terzo trimestre.
Il commercio estero positivo è stato una voce rilevante in senso positivo, ma l’effetto surplus è stato determinato dalla contrazione delle importazioni piuttosto che dall’espansione delle esportazioni. Queste hanno continuato a scendere, ma molto meno del primo trimestre.
Francia
Il modello di crescita francese guidato dalla domanda aggregata è stato utile per attutire i problemi economici globali.
La vasta rete di ammortizzatori sociali è stata funzionale allo scopo.
Il principale contributo alla crescita dello 0,3% del PIL francese nel secondo trimestre viene dal commercio estero, con le esportazioni che sono cresciute dell’1% rispetto al trimestre precedente e le importazioni che hanno continuato a contrarsi, anche se con minor vigore.
Spagna
Se Germania e Francia hanno visto migliorare gli indici di Luglio, Spagna e Italia sono state sostanzialmente ferme. Il secondo trimestre ha visto il PIL spagnolo scendere dell’1% rispetto al periodo precedente, pari al 4,4% in meno rispetto all’anno precedente, determinato dal rallentamento dei consumi privati e degli investimenti.
L’elevato tasso di disoccupazione spagnolo ha raggiunto il 18,5% a seguito della magra stagione turistica e si farà sentire sui consumi delle famiglie nel prossimo futuro.
Nissan intanto ha deciso di tagliare altri 2000 posti in due stabilimenti di Barcellona, che si aggiugnono ai 600 operai tagliati ìa luglio. I nuovi tagli non saranno licenziamenti, per ora, ma saranno rotazioni con vacanze forzate di 30 o 40 giorni ogni 4 mesi.
Italia
IL PIL italiano ha perso lo 0,5% rispetto al periodo precedente dopo aver perso il 2,7% nel periodo precedente, mentre su base annuale perde il 6%. La carenza di dinamicità ha contribuito ad evitare l’accumulo dell’indebitamento delle famiglie, ma ostacola anche di sfruttare pienamente il potenziale del Paese. Come in altre nazioni della zona Euro, il governo ha introdotto misure di sostegno ai consumi e agli investimenti (quali? NDFC), ma su scala ben più modesta a causa dei vincoli fiscali.
UK
Quinta contrazione consecutiva per l’economia inglese nell’ultimo trimestre, con il PIL che ha perso ancora uno 0,7%. Rispetto all’anno precedente, l’economia ha perso il 5,5%, il peggior risultato dal 1955 (anno in cui sono iniziate le misurazioni del PIL…), e la disoccupazione è salita al 7,6%: mai così negli ultimi 10 anni.
Quasi quasi vado a fare una passeggiata.
Uhm, guarda: una capretta catalana sul balcone.
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