di
Ennio Caretto
Si tratta del 44% del totale di deputati e senatori
Il Senato sembra un club per ricchi. Tra la popolazione americana i milionari sono solo l’uno per cento
Il Campidoglio a Washington, sede del Parlamento americano
WASHINGTON – Al Congresso (Parlamento) americano siedono 237 milionari, il 44 per cento dei deputati e senatori. Una percentuale record, strabiliante, da casta, più ancora che in Italia: tra la popolazione, infatti, la percentuale dei milionari è solo dello uno per cento. E questa discrepanza forse spiega perché quasi la metà della Camera abbia sabato votato contro la riforma della sanità: l’élite non pare molto sensibile alla tragedia dei 50 milioni di americani senza assistenza sanitaria di Stato o assicurazioni mediche private, né a quella dei 16 milioni di disoccupati e dei 9 milioni di sottooccupati.
A fare i conti in tasca ai parlamentari è il Center for responsive policy (Crp), un gruppo civico di Washington. Dai suoi calcoli, i Creso del Congresso, quelli con un patrimonio di oltre 200 milioni di dollari ognuno, sono cinque: il deputato Darrell Issa, l’unico repubblicano, 251 milioni: la collega Jane Harman (democratica) 245 milioni; il senatore Herb Kohl (democratico) 214 milioni; il senatore Mark Warner (democratico) 210 milioni; e il senatore John Kerry, battuto dall’allora presidente Bush alle elezioni alla Casa Bianca del 2004, 209 milioni. Secondo il Crp, l’intero Senato è un club di ricchi: la media dei patrimoni dei suoi membri sfiora i 2 milioni di dollari. La Camera è a un livello più basso, 622 mila dollari in media. Rispetto al Senato, il governo è un club di poveri. La più ricca è Mary Shapiro, la leader della Sec (Commissione di controllo della Borsa), 26 milioni di dollari, seguita dalla segretaria di Stato Hillary Clinton, 21 milioni di dollari. Il presidente Obama, la cui fortuna è recente, figura al quarto posto, 4 milioni di dollari, mentre il vice presidente Biden è il fanalino di coda, 27 mila dollari (Biden si è sempre vantato di essere un uomo della strada).
Un cambiamento enorme rispetto al governo Bush, dove il ministro della Difesa Donald Rusmfeld, in testa con oltre 200 milioni di dollari, era tallonato dal vice presidente Cheney e da numerosi altri. Il Crp ha illustrato anche gli effetti della crisi finanziaria ed economica sui Creso congressuali. I massimi perdenti sono stati Kerry, 127 milioni di dollari, Warner, 28 milioni di dollari, e il senatore repubblicano John McCain, sconfitto da Obama alle elezioni presidenziali dello scorso anno, 10 milioni di dollari. Al contrario, si sono ulteriormente arricchiti i senatori che votarono per i sussidi statali alle grandi banche di cui sono azionisti. Tra di essi primeggiano tre repubblicani: Mitch McConnell, che ha guadagnato 9 milioni di dollari; James Infohe che ha guadagnato 3 milioni; e Richard Selby, che ne ha guadagnati 2 e mezzo. Conflitto d’interessi? Non se ne parla neppure. È uno dei motivi per cui gli americani non hanno grande stima per la casta.