di
Felice Capretta
“Fango killer”, intitola il solito Leggo, convinto forse che il fango ha vita propria e, peggio del più tremendo blob venuto da un altro mondo, si innalzi di vita propria e perseguiti tutto il mondo dopo averlo minacciato con lettere anonime.
Speriamo che il processo sia rapido e che il fango sconti una pena certa.
Probabilmente patteggerà.
Già.
Tra i pochi che hanno rilasciato affermazioni sensate, Bertolaso ha dichiarato ieri che la tragedia avvenuta se la aspettavano. Detto questo, a meno che Bertolaso non sia in grado di leggere nel pensiero del fango (killer), non c’e’ da aggiungere molto altro.
Usa, Kenneth Fisher: S&P500 sopra 1300
Passando ad altre notizie tragicomiche, leggiamo su Forbes e Bloomberg via Wallstreetitalia che, secondo l’imprenditore e 289esimo uomo più ricco degli USA Kenneth Fisher, l’indice Standard & Poor’s 500 guadagnera’ il 25% in 3 mesi ed arriverà a quota 1.300 punti entro febbraio, come “semplice reazione al pessimismo eccessivo che l’ha preceduta”
Pessimismo e ottimismo.
Uhm…
Altra pomposa dichiarazione:
L’economia non sta affatto recuperando ad un passo lento. L’America e’ molto piu’ veloce di quanto si pensi. Gli ultimi numeri sul Pil del terzo trimestre lo dimostrano
Uhm.
(silenzio…)
Ehi, guarda, una capretta.
Cina, carte di credito in crescita +32%
Cnn.com ci informa invece della rapida crescita delle carte di credito in Cina, con un +32% rispetto all’anno precedente.
Sebbene gente come Fisher potrebbe leggerci un dato felice, questa è probabilmente una notizia alquanto preoccupante.
Perchè Pechino, a causa della crisi, ha visto crollare la domanda estera e con essa le esportazioni, ed ha cercato di rivolgere una parte della sua enorme capacità produttiva all’interno.
Il vecchio consumatore cinese non si è fatto fregare e non ha cambiato le abitudini di risparmio, continuando ad accantonare il 40% del suo reddito mensile (tanto per un confronto, il consumatore americano accantona in risparmi il 3% circa).
Sono invece i giovani consumatori che stanno cedendo alle lusinghe dello stile occidentale ed americano nella fattispecie, spendendo in sostanza ben più di quanto si possono permettere.
Con occhi caprini ci vediamo un tentativo terminale di creare un Grande Consumatore Globale Frankenstein: una assurda chimera con i geni dell’insaziabile (e ultrasprecone) Consumatore Americano drogato di credito impiantati nel Nuovo Consumatore Cinese.
E’ che proprio non resistono, senza creare bolle.
Che poi scoppiano.