- “Presidio dei lavoratori Yamaha davanti alla Regione Lombardia”, Rainews24. La Yamaha sta scaldando i motori e si prepara a sgommare in Spagna. Nessun gran premio in vista, però. L’azienda nipponica – che produce le moto del pluricampione (e evasore fiscale reo confesso), Valentino Rossi – ha semplicemente deciso di chiudere il suo stabilimento italiano di Lesmo, in provincia di Monza. Una decisione audace, che dovrebbe avere un epilogo veloce. I 67 dipendenti italiani di Yamaha dovrebbero essere tutti licenziati, senza il minimo preavviso. Gli operai – probabilmente amanti pure loro della velocità, ma non nel segare i posti di lavoro – questa mattina stanno protestando davanti alla Regione Lombardia.
- “La Lasme di Mefi annuncia 173 licenziamenti”, Rainews24. Giornata di passione anche per gli operai della Basilicata. La Lasme – azienda che produce vetri elettrici per lo stabilimento Fiat di Melfi, in provincia di Potenza – ha deciso di adottare una soluzione altrettanto radicale. Fallite – per dirla in sindacalese – le trattative con i lavoratori; e constatato che le vendite erano calate di un buon 25% (nel 2009, rispetto al 2008), l’azienda ha deciso di lasciare a casa tutti i 173 dipendenti del suo stabilimento in Basilicata.
- “Fiat: Termini Imerese, occupazione”, Ansa. Del resto: il mercato di auto e moto, quest’anno, va come va. Cioè: male. E a soffrire è anche la prima – e ormai unica – casa automobilistica italiota. La solita Fiat dei soliti Agnelli. Che anche nel 2010 – come nel 2007, 2008 e 2009 – dovrebbe incassare i soliti incentivi pagati dallo Stato, ovvero dai contribuenti italiani. Fiat che – per ringraziare – ha deciso di trasferire in Polonia la produzione della Lancia Ypsilon, l’unica auto ancora realizzata nel suo stabilimento siciliano di Termini Imerese. Gli operai – anche in questo caso – non hanno gradito. E si sono asserragliati in municipio. Dove – tanto per fare qualcosa – hanno anche nominato, seduta stante, un loro sindaco. Insomma: non tutto il male viene per nuocere. Forse avranno un futuro in politica. Quello in campo automobilistico, invece, pare più improbabile.
- “GM denies trading Opel jobs for aid“, Financial Times. Se il Belpaese piange, il resto dell’Europa motoristica però non ride. General motors ha annunciato di voler tagliare la produzione nel vecchio continente del 20-25%. Risultato: i due marchi europei di Gm – Opel (Germania e Spagna) e Vauxhall (Gran Bretagna) – dovrebbero licenziare tra le 9mila e le 10mila persone. Curioso paradosso: General Motors oggi come oggi – dopo la bancarotta che l’ha travolta nella prima parte dell’anno – appartiene de facto allo stato americano (Usa) e a quello canadese. Che come governi si sforzano di favorire l’occupazione. E come imprenditori non possono fare a meno di licenziare. Che dire? Nulla. E’ la nuova economia di Stato e di mercato, bellezze.
- “Più letti”, Corriere.it. Chi scrive – a questo punto – potrebbe chiudere lamentandosi, come ha fatto mille volte, che queste notizie però non finiranno mai sulle prime pagine dei giornali o nei titoli di testa dei telegiornali; perchè media e governi vogliono nascondere dimensioni della crisi e fallimenti delle ricette per uscirne; e bla-bla-bla. Ma rompiamo un altro tabù. E diciamolo chiaro e tondo: va bene così. Perchè tanto ’sta roba non interessa. Come dimostra – abbondantemente – la classifica delle notizie più lette di Corriere.it (mica Novella 2000) di oggi. La top five, infatti, è illuminante. Al primo posto svetta l’inquietante “Giornalista vuole sposare (il pluriomicida) Angelo Izzo”. Poi seguono: il patriottico “Rabbia irlandese dopo il ko con la Francia, ma il Trap è proprio un grande”; il paterno “Piersilvio Berlusconi e il patrimonio: Quello che decide papà va bene”; l’immancabile “Il (super)mercato dei turisti del sesso”; l’attualissimo “Studente austriaco scova ex SS ricercato”. E da notare che la notizia d’apertura del Corriere.it – per tutta la mattina – era dedicata al ciclopico debito pubblico italiano.
Che altro aggiungere, quindi? Ripeto: ottimo e abbondante, così. Buon inizio weekend. E mi raccomando: dormite bene, e non fate incubi a papà, eh!
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