di
Felice Capretta
Il Corriere ci informa della nuova brillante idea di una nota formazione politica italiana: la proposta di mettere il crocifisso nel tricolore.
Un simbolo religioso nella bandiera, già.
Riflettiamoci un attimo: neanche lo stato del vaticano ha il crocifisso nella bandiera (e se non ce l’hanno loro…!) , in compenso la maggior parte degli stati che hanno un simbolo religioso nella bandiera sono gli stati a maggioranza musulmana.
E così i leghisti, forse senza esserne consapevoli, si conformano alle tradizioni arabe e musulmane che combattono con tanto savoir faire.
Fenomeno interessante.
La brillante notizia campeggia, mentre scriviamo, dalla home page di corriere.it .
Non è chiaro se sia stata una scelta particolarmente azzeccata o particolarmente infelice come (quasi) sempre, ci sarebbe da leggere l’articolo, solo che caprinamente non ce la sentiamo e preferiamo saltellare oltre, ritenendolo un discreto spreco di banda.
Forse sarebbe stato più utile dedicare qualche byte in più ad alcuni interessanti fenomeni accaduti intorno al default tecnico di Dubai.
Ci viene incontro Wallstreetitalia, da cui attingiamo alcuni spunti.
Comprate bond di Dubai, disse Barclay il 4/11
"Un ottimo investimento", questo era quello che dicevano ai loro clienti ed investitori gli uomini di Barclay Capital ed altre banche, parlando degli strumenti finanziari collegati al debito di Dubai.
Possiamo faclmente immaginare le telefonate e le riunioni: "il momento peggiore della crisi è ormai passato, il mercato si sta riprendendo, Dubai ha tenuto bene e la ripresa del settore immobiliare è gia’ ripartita proprio dal piccolo emirato. Un investimento altamente speculativo e al contempo praticamente sicuro per voi ed i vostri soldi. Molti altri lo hanno già fatto, sottoscrivete ora.."
Il brillante suggerimento risale al report del 4 novembre 2009, proprio il giorno in cui Moody’s, si rese conto che non era più possibile nascondere l’odore di carogna che arrivava dall’emirato e taglio’ il rating su cinque entità finanziarie legate a Dubai.
Così il report datato 4 Novembre, ne raccogliamo alcune perle:
Ci aspettiamo una serie di sviluppi che potrebbero fungere da catalizzatori positivi per gli spread legati al debito del fondo sovrano di Dubai
In primo luogo, c’e’ la probabile restituzione del debito del sukuk Nakheel entro dicembre
Dicesi probabilità: numero di casi favorevoli su numero di casi possibili.
Qualcuno lo spieghi agli analisti di Barclay.
Sulla base di questi fattori, raccomandiamo una posizione lunga sul credito del fondo sovrano di Dubai e riteniamo l’andamento negativo dei prezzi come un’opportunita’ di guadagno
Ehi, guarda, un’opportunità di guadagno. La crisi è finita..
Abu Dhabi salverà solo "caso per caso"
Inizialmente erano girati rumors sulla disponibilità del vicino emirato che galleggia sul petrolio a coprire l’intero debito di Dubai (che invece, contrariamente a quanto pensano molti, di petrolio ne ha ben poche gocce), la qual cosa sorprendeva alquanto per la mostrusa disponibilità a pagare sull’unghia svariate decine di miliardi di dollari.
Risulta invece che Abu Dhabi si stia guardando bene dal voler pagare tutti i debiti del cugino ubriacone e giocatore d’azzardo, così un non meglio precisato funzionario del governo di Abu Dhabi a Reuters;
Studieremo la situazione del Dubai e la gestiremo sulla base di una logica "caso per caso".
Ciò non significa che Abu Dhabi sottoscriverà tutti i loro debiti
Riportiamo la dichiarazione originale in arabo:
eh? acca’ nisciun’è fess’!
In altre parole, non sarà Abu Dhabi ad aprire gli idranti per spegnere l’incendio a Dubai, anzi interverrà probabilmente con il contagocce. E sarà qualcun altro a restare con il cerino acceso in una mano e la miccia di dinamite nell’altra..
Anche perchè Abu Dhabi sembra che non se la passi molto bene.
Risulta infatti da questo articolo di Bloomberg del Gennaio scorso che:
- il fondo sovrano di Abu Dhabi avrebbe perso più di 100 mliardi di dollari come conseguenza dei primi mesi della crisi
- il fondo sovrano di Abu Dhabi potrebbe essere sovrastimato del 100% (e quindi valere esattamente la metà di quello che vale). Stima del CFR, dunque da prendere con pinze mooolto lunghe
Per concludere
Il lungo weekend di festa islamica è finito (a proposito: chi volesse approfondire cio’ che è diventata oggi la festa islamica puo’ approfondire sul blog dell’ottima incapervinca . In un post più recente ci sono immagini che sconsigliamo vivamente ai soggetti impressionabili) , e mentre scriviamo tra poche ore riaprono le borse arabe, stiamo a vedere come reagiranno i mercati dopo il lungo weekend.
Nel frattempo la banca centrale degli Emirati Arabi Uniti ha annunciato liquidità come se piovesse, in un comunicato stampa (via swissinfo):
La Banca centrale informa le banche emiratine e le banche straniere operanti sul suo territorio, della disponibilità di liquidità aggiuntiva in relazione ai lori conti presso la Banca centrale, al tasso di 50 punti base su 3 mesi Eibor
E’ proprio un vizio – a tutte le latitudini.
Ehi, guarda, una capretta che stampa carta.
Infine, pare proprio che il presidente Obamba si sia dimenticato di annunciare al mondo l’esistenza dei fratelli delle stelle venerdì scorso….! Sconforto tra i blogger e i forum di appassionati del genere, sospiro di sollievo per molti altri. Per noi va bene così, certo ci saremmo molto divertiti nel caso (e avremmo tenuto una mano sul portafogli e l’altra sul didietro, che non si sa mai).
Forse un giorno una formazione politica negli USA proporrà di mettere un disco volante nella bandiera a stelle e strisce…