Fini: “No ma lui, l’uomo (Berlusconi, NdA) confonde il consenso popolare che ovviamente ha e che lo legittima a governare, con una sorta di immunità nei confronti di… qualsiasi altra autorità di garanzia e di controllo… magistratura, Corte dei Conti, Cassazione, Capo dello Stato, Parlamento… siccome è eletto dal popolo…” E il procuratore della Repubblica Nicola Trifuoggi gli risponde: “E’ nato con qualche millennio di ritardo, voleva fare l’imperatore romano“. Replica Fini: “Ma io gliel’ho detto… confonde la leadership con la monarchia assoluta…. poi in privato gli ho detto… ricordati che gli hanno tagliato la testa a… quindi statte quieto”.
(Gianfranco Fini, Repubblica.it, 1^ dicembre 2009)
Mentre Fini, al telefonino, fa queste precisazioni le agenzie rilanciano le dichiarazioni di fuoco di Claudio Petruccioli, che critica un’ intervista che il leader di An ha rilasciato ieri alla Stampa. Fini aveva definito Mussolini “il piu’ grande statista del secolo”, mettendo in dubbio che Berlusconi sia in grado di eguagliarlo. “Berlusconi dovra’ pedalare per dimostrare di appartenere alla storia come Mussolini. Sappia, comunque, che due uomini identici non nascono in un anno e neanche in un secolo”. Petruccioli ribatte: “Lo stato delle liberta’ , quando era al potere “il piu’ grande statista del secolo”, e’ ben noto, come sono note le condizioni in cui lascio’ l’ Italia dopo un ventennio di dittatura. Non ha nulla da dire Berlusconi, il presidente del Consiglio in pectore, al quale Fini propone (per il vero con qualche scetticismo) un cosi’ alto modello? Glielo chiediamo di fronte agli italiani e glielo chiederemo davanti al Parlamento”. Risponde Fini: “Gli ex comunisti non si sono accorti che la campagna elettorale e’ finita, e continuano nel tentativo di demonizzare l’ avversario. Un tentativo, questo, che e’ gia’ stato punito dagli elettori”.
(Gianfranco Fini, Corriere della Sera, 2 aprile 1994)