di
Felice Capretta
Il consumatore americano, incarnazione del Sogno Americano dai tempi di Ford, è deceduto.
La nuova povertà del consumatore americano
Riguardo gli USA, per più di 2 anni, il nostro team ha anticipato i cambiamenti in corso considerati come il problema della insolvenza generalizzata del consumatore americano. Già alla fine del 2006, avevamo detto che il potere d’acquisto delle famiglie americane sarebbe stato dimezzato dal processo della crisi sistemica globale.
Nel frattempo, l’irresistibile ascesa della disoccupazione (presto al 20% della popolazione attiva, senza riduzioni significative nei prossimi 10 anni) fornisce le condizioni per un impoverimento generalizzato della maggior parte delle famiglie americane.
Nuova multipolarità del consumatore occidentale
In Giappone, molte nazioni di Eurolandia e Canda, il prossimo decennio potrebbe essere marcato da un relativo impoverimento se comparate all’Asia in particolare (ma anche paragonate all’america latina), comunque non ci sarà un totale crollo del potere d’acquisto della famiglia media.
In queste nazioni, due eventi alternativi giocheranno un ruolo principale: la generazione dei baby boomers sarà rimpiazzata dalle prossime generazioni, e le generazioni non occidentali inizieranno ad influenzare il processo di consumo e le interazioni economiche:
- le generazioni europee, giapponesi, canadesi , … nate dopo gli anni 60 e 70 inieranno ora a battere il ritmo, sapendo che sono molto più eterogenei della relativamente monolitica generazione dei baby boomer. Di conseguenza, i consumatorI, anziche’ IL consumatore, incarneranno queste generazioni. Naturalmente questi trend sono già in corso e la crisi è un catalizzatore, un acceleratore.
- le generazioni non occidentali, tipicamente asiatiche e latinoamericane, sono ora all’origine dei nuovi trend di consumo e delle nuove interazioni tra consumo, risparmio e investimento, molto diverse da quando praticamente un solo tipo di comportamente, quello americano, determinava tutti gli altri.
Il consumatore tornerà ad essere un pagatore di tasse
La crisi avrà un altro effetto, particolarmente destabilizzante, sul consumatore occidentale.
Tutti i discorsi attuali ed i progetti di stabilizzare o abbassare le tasse dureranno tanto quanto possono durare le promesse che non si possono mantenere, suggerite dalla codardaggine politica e/o cieca ideologia: molto poco.
In un contesto di recessione o stagnazione economica, le conseguenze saranno immediate e brutali: il consumo delle famiglie si ridurrà nella stessa proporzione.
Negli USA la situazione econmica e sociale contrinua a deteriorarsi
La disoccupazione ha raggiunto il 10% […] ma è in realtà sopra al 17%.
Nel frattempo, i salari hanno visto il peggior declino negli ultimi 18 anni.
Il mercato immobiliare puo’ sopravvivere solo grazie all’enorme supporto pubblico (85% dei nuovi prestiti sono assicurati dallo stato, il governo federale offre 8000 USD per ogni nuovo acquirente, la Fed contribuisce con ogni mezzo, incluso il tasso zero).
I default aziendali stanno crescendo, colpendo soprattutto la piccola e media impresa, e molte banche regionali falliscono ogni settimana . Anche le famiglie sono colpite da questo trend.
I servizi pubblici si stanno contraendo, gli stati e le amminiztrazioni municipali devono lasciare a casa persone o semplicemente fermare servizi sociali e di amministrazione.
La caduta senza fine del dollaro, che secondo il nostro team non si fermerà molto presto, hoh è riuscita a ottenere una equivalente riduzione del deficit commerciale; inoltre, ora contribuisce alla spinta inflattiva (prezzi dell’energia in particolare).
Calcolato in Euro o in Yen, il PIL americano è già sceso dal 15% al 20% rispetto al 2008. In un mondo dove la supremazia del dollaro è ora pubblicamente sfidata, questo tipo di calcoli iniziano a diventare molto rilevanti.
Per concludere, in un momento in cui gli esperti dichiarano che il picco dei piani di stimolo all’economia dovrebbe rivelare il massimo impatto, il nostro team stima che in realtà ha solo marginalmente fermato il crollo dell’economia americana.
Negli USA, l’anno 2010 sarà sotto il segno dell’inflazione crescente dei beni di prima necessità (cibo ed energia in particolare) ed il bruciante dilemma di aumentare le tasse o fare praticamente deafult.
http://informazionescorretta.blogspot.com/2009/12/geab-39-parte-ii.html