di

ROBERTO QUAGLIAwww.Roberto.info

                                                                                

 

 

 

 

 

 

 

 

Molti giornali lo hanno dipinto come fosse un Golia in procinto di cadere dopo i colpi di fionda di Davide, anzi, una lunga sequenza di Davide (o Davidi? Esiste un plurale di Davide?) Berlusconi, ovvero l’odiato Golia delle Televisioni contro il quale da mesi e mesi indomiti Davidi (con fervore davidiano?) scagliano ognuno il proprio sasso, nel congiunto sforzo teso all’abbattimento del tiranno. Puttane impenitenti, assassini mafiosi pentiti, rispettati magistrati italiani e prestigiosa stampa internazionale, tutti a scagliare la loro prima (seconda, terza, ecc.) pietra, sassolino o macigno (a secondo delle proprie possibilità) per abbattere “la più grave minaccia alla democrazia nel libero mondo occidentale”. Questa è la scena sotto gli occhi di tutti. Indubbiamente si possono vedere le cose così, e la dimostrazione è che milioni di persone lo fanno. Siamo però così sicuri che questa sia l’unica chiave di lettura di ciò che vediamo? Perché non proviamo – per gioco, per esercizio della nostra elasticità mentale, per saggiare l’efficienza dei nostri neuroni – a ribaltare l’interpretazione della scena davanti ai nostri occhi? Immaginare che il Davide con la fionda sia in realtà Berlusconi? Lo so che per i più si tratta di un esercizio difficilissimo (quando non impossibile), quindi vediamo di procedere per gradi, così da evitare di slogarci il cervello.

Iniziamo con un esercizio facile facile. Guardate attentamente l’immagine della ballerina. Avrete notato che essa sta roteando. E ovviamente sta girando in un solo senso. Come potrebbe infatti girare in entrambi i sensi nello stesso momento?

ballerina

Ebbene, cosa pensereste di me se io adesso vi dicessi che in realtà vi sbagliate, che la ballerina non gira nel senso in cui credere voi, bensì nel senso contrario? Direste che io sono matto. E’ semplicemente evidente che la ballerina gira nel senso in cui la vedete girare voi. Ecco, allora farete bene ad iniziare a darmi del matto. Perché la ballerina gira infatti anche nel senso opposto a quello che pare a voi. Se non ci credete, fatela vedere a parecchi vostri amici, e vedrete che qualcuno giurerà che essa gira in senso inverso. Ciò che il nostro cervello vede non è sempre tutto quello che potrebbe vedere. Quando riuscirete a vedere la ballerina girare nel senso opposto a quello che vi pareva inizialmente, siete pronti per il grande esperimento: immaginare che nel ruolo di Davide con la fionda ci sia in realtà Berlusconi. E pazienza se mi beccherò l’ennesima accusa di follia.

A giugno 2009 scrissi un lungo articolo sulla demolizione controllata di Berlusconi. Spiegai come i motivi dietro all’attacco incentrato sulle escort fossero in realtà soprattutto legati alla politica sull’energia sviluppata da Berlusconi assieme alla Russia, e che la decisione di demolirlo fosse stata presa all’estero, in circoli di poteri ai quali i contratti di Berlusconi con Putin non sono proprio andati giù. E suggerivo che se Berlusconi non fosse caduto sullo scandalo sessuale, ne avremmo in seguito viste delle belle. In effetti, in questi mesi (non a caso?) se ne sono viste proprio di tutti i colori. Pentiti di mafia lo accusano di avere organizzato attentati dinamitardi, con la sentenza per il Lodo Mondatori gli si è spiegato che deve dare addio a 750 milioni del proprio patrimonio, hanno ripreso a processarlo su altre questioni e se prova a difendersi a suon di leggi gliele annullano come anticostituzionali, il franchising delle rivoluzioni colorate ha aperto bottega anche in Italia e a Berlusconi è stato dedicato il colore viola, tanto che quando al presidente bielorusso Aleksandr Lukashenko la stampa italiana ha chiesto se non teme una rivoluzione colorata, egli ha risposto: “Abbiamo le stesse probabilità dell’Italia” (e sappiamo benissimo chi è il franchiser internazionale delle rivoluzioni colorate).

Entrare nel merito di tutte queste disavventure di Berlusconi qui non ci interessa, visto che l’obiettivo adesso è tentare vedere il quadro nel suo insieme, e soprattutto capire se la ballerina ruota in un senso oppure nell’altro. Quindi limitiamoci a sottolineare un notevole ed in precedenza inconsueto affollamento di forti iniziative in chiave anti-Berlusconi, e lasciamo la discussione sul fatto se esse siano o non siano fondate nel merito ai battibecchi telegiornalistici dove in effetti non si fa altro.

Risultato di tutte queste iniziative degli ultimi mesi: L’odio per Berlusconi il Golia non è mai stato così alto come oggi, in Italia. Ma nel contempo il Cavaliere apparentemente gode fra gli italiani di uno dei più elevati consensi fra i leader europei nei rispettivi paesi. Quindi la partita politica è ancora aperta.

Ma Berlusconi è davvero il Golia che tutti coloro che per indole sono portati a simpatizzare per Davide vorrebbero vedere abbattuto?

Un articolo apparso su Il Giornale l’11 dicembre 2009, da corpo e sostanza ad un’interpretazione ben diversa.

L’articolo si intitola: Provocazione – Quella sovranità della moneta in mani private. Per la prima volta un grande giornale nazionale affronta una questione spinosissima (lo avrete capito già dal titolo) che sino ad allora era stata confinata ai giornalisti indipendenti dei circuiti dell’informazione alternativa di Internet. E’ un attacco al gotha di quei cosiddetti poteri forti ai quali i giornalisti delle grandi testate occasionalmente alludono di sfuggita, senza mai però osare nominarli davvero. Per la prima volta un grande giornale mette nero su bianco dei nomi (alcuni dei quali mai sentiti nominare da noi profani di queste cose), e si tratta del giornale di Berlusconi. Neppure Beppe Grillo era mai giunto a tanto. Grillo approcciò – è vero – in passato l’argomento affrontato da Il Giornale, ma in seguito reputò evidentemente più prudente tenersene alla larga. E d’un tratto, ecco Il Giornale berlusconiano scoprirsi più grillesco di Grillo stesso.

Perché Il Giornale sferra questo attacco, contro l’Innominabile (manzonianamente parlando) dei giorni nostri?

La risposta più logica è che Berlusconi è in guerra con quei poteri, e questo implica che quei poteri sono in guerra con Berlusconi. Quod erat demonstrandum. Tutto il resto sono piani di lettura superficiali e fuorvianti o, se preferite, allegorie poetiche di quel retroscena. E il motivo della guerra è la politica energetica di Berlusconi, reo di avere stretto importanti accordi in merito con la Russia in violazione degli interessi della grande finanza angloamericana. Contratti che portano alla costruzione di gasdotti in grado di assicurare all’Italia e l’Europa l’energia che serve a riscaldare le nostre case nei decenni a venire, senza fare transitare il gas attraverso nazioni cadute sotto l’influenza di Washington. Contratti quindi per la fornitura diretta del gas, dal produttore al consumatore (vedi progetto Southstream; gli americani spingono invece per il progetto Nabucco, che costringerebbe il gas russo a passare dalla Georgia, sotto il loro controllo, e permetterebbe ad essi di dire la loro anche sul gas del Caspio).

Sono peccati che si possono pagare cari, come l’esempio di Enrico Mattei insegna.

Questo spiega anche il curioso giallo di qualche tempo fa, quando “per motivi di sicurezza” Berlusconi venne fatto dormire per qualche notte a Palazzo Chigi. Girarono voci di minacce di Al Qaeda, che lui in seguito confermò.

Magari qualche lettore crede ancora a Babbo Natale, e non vorrei metterlo a disagio, ma che Al Qaeda esista davvero e che sia quel network del terrorismo che ci raccontano, si è arrivato a dubitarlo addirittura in un documentario della BBC (The power of nightmares, di Adam Curtis). Se ci fate caso, “Al Qaeda” minaccia preferenzialmente chi cerca di sganciarsi dall’asse bellico angloamericano. E’ per questo che “Al Qaeda” anni fa minacciò addirittura il Vaticano, quando per voce di Woityla si macchiò della colpa di tuonare contro l’invasione americana dell’Iraq. Se volete farvi due amare risate, andate a leggervi il capitolo “La vittoria finale dei cartoni animati” nel mio libro sull’undici settembre, fruibile gratuitamente su Google Books (a partire da pag. 360).

La minaccia a Berlusconi da parte di Al Qaeda ha quindi tutto il sapore di un avvertimento degli stessi burattinai che muovono i fili degli attacchi a cui è da tempo sottoposto. Poi magari salta fuori che è tutt’altro, ma il sapore è proprio quello. Anche l’odore.

Osservando le cose in quest’ottica, l’impressione è proprio che la ballerina giri nel senso opposto a quello delle nostre prime impressioni. Se Berlusconi si è messo contro i poteri forti che Il Giornale attacca, è evidentemente lui ad essere il Davide che sfida Golia con una fionda. Piaccia o non piaccia ai milioni di inconsapevoli tifosi di Golia, in cuor loro convinti di tifare e di avere sempre tifato invece per Davide. L’articolo de Il Giornale rappresenta tuttavia per il momento più una punzecchiatura, che un autentico attacco. Un messaggio a chi deve capire. Altrimenti non si sarebbe usata la fionda (l’articolo su Il Giornale), ma l’artiglieria pesante (servizi giornalistici sulle televisioni).

E’ possibile che Berlusconi eviti l’escalation dello scontro, a causa del suo conflitto di interessi. No, non sto parlando di quello che pensate voi, intendo il conflitto tra il suo interesse a non venire ammazzato e quello della perseveranza nella sua politica. Disturbare il manovratore può nuocere alla salute, come Mattei dovette scoprire. Il Cavaliere potrebbe tuttavia insistere ad oltranza nel suo scontro con Golia. Ma se nel mito Davide sconfisse Golia, nella realtà moderna questi miracoli sono più improbabili. Perché a suo tempo Golia, per quanto gigantesco, era pur sempre un uomo. Mentre oggi Golia ha molte teste e ancor più braccia, e non c’è fionda che gli faccia più che solletico. Mentre Davide, lui sì, è solo un uomo, ed è fatto di vulnerabilissima carne.

Due giorni dopo l’articolo de Il Giornale, uno squilibrato, tal Massimo Tartaglia, entrando fisicamente nel ruolo di Davide contro Golia, ha lanciato un sasso a forma di Duomo contro Berlusconi, ferendolo al volto. [Nota dell’autore: ci crediate o meno, questo è accaduto esattamente mentre stavo scrivendo questo articolo, solo poche righe fa – sono rimasto stupefatto dalla coincidenza, la mia metafora si è tradotta in realtà in tempo reale – davvero bizzarro] Vago per Internet a cerca di dettagli. Su Facebook centinaia di persone si dichiarano immediatamente fans del Duomo di Milano, e di altri gruppi di pubblico giubilo per l’accaduto e di ammirazione per lo psicolabile (già si sa cosa succede a chi va con lo zoppo; e a chi ammira lo psicolabile invece?). Per tutti essi è ovviamente Berlusconi il Golia, e lo dimostra il fatto che un Davide lo abbia centrato con un sasso. La ballerina gira solo in un senso. Altrove su Internet, in mezzo ad una sconsolante marea di cazzate inenarrabili, si scova qualcuno che si pone qualche domanda in più. C’è chi ipotizza addirittura l’opzione fantascientifica di un’operazione tipo MK Ultra. Idea curiosa, ma al momento non sostenuta da nessuna evidenza.

Ora che sapete che la ballerina può girare anche nel senso opposto a quello che pensavate, fate uno sforzo e non arrendetevi finché non riuscirete a vederla. Quando ci sarete riusciti, godrete della libertà di poter scegliere in quale verso vi piace guardala ruotare. Sino ad allora, non avrete alcuna libertà, rimanendo schiavi dei limiti di interpretazione del vostro cervello. Per la cronaca, questo della ballerina è un noto test psicologico. Se vedete la ballerina ruotare in senso orario significa che state elaborando l’immagine con l’emisfero destro del vostro cervello, se la vedete in senso antiorario è il vostro emisfero sinistro a elaborare l’immagine. Con un po’ di concentrazione potete riuscire a vederla girare nel senso opposto a quello che vi viene spontaneo.

Conclusione:

Tutti i discorsi su Berlusconi che ormai da mesi si sentono in tivù e si leggono su tutti i giornali, e che la gente per ragioni di mera ecolalia echeggia per strada e nei bar, evocano la penosa immagine di un mucchio di persone intente a bisticciare con fervore di questioni minime ad una riunione di condominio mentre fuori casa infuria, invisibile ai loro sensi, una guerra nucleare. E dire che per accorgersene basterebbe concentrare lo sguardo con sufficiente attenzione sulla ballerina rotante, e concedersi qualche dubbio su ciò che salta agli occhi di primo acchito.

Roberto Quaglia

Originariamente pubblicato su www.Roberto.info
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PS. Se qualche lettore fosse giunto sino a qui continuandosi a chiedere chi cacchio siano Davide e Golia, ecco una risposta calibrata per voi: No, non si tratta, come forse avete pensato, dei partecipanti del Grande Fratello, sono invece due noti personaggi della Bibbia, un libro di cui magari avete sentito parlare.

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Fonte: http://www.roberto.info
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