A CURA DI ALJAZEERA.NET
Israele ha ammesso di aver indebitamente prelevato organi dai cadaveri di palestinesi e israeliani negli anni ’90, senza il permesso delle loro famiglie.
L’ammissione segue l’intervista rilasciata da Jehuda Hiss, ex capo dell’Istituto Forense Israeliano, nel corso della quale egli ha affermato che alcuni soggetti impiegati presso l’Istituto asportarono pelle, cornee, valvole cardiache e ossa dai corpi di lavoratori israeliani, palestinesi e stranieri.
Durante l’intervista, condotta nel 2000 quando Hiss era a capo di Abu Kabir, l’Istituto Forense di Tel Aviv, egli ha detto: “Abbiamo iniziato a rubare le cornee…Tutto quello che succedeva era altamente informale. Alle famiglie non era stata chiesta alcuna autorizzazione”.
Nancy Scheper-Hughes, conduttrice dell’intervista, lo scorso lunedì ha reso note ad Al Jazeera le parole di Hiss secondo cui “le parti umane erano usate dagli ospedali per i trapianti – trapianti di cornea. Venivano spedite agli ospedali pubblici (per essere utilizzate sui cittadini)”.
Linee guida ‘non chiare’
"Mentre la pelle finiva in una speciale banca di tessuti, fondata dai militari, per utilizzo loro”, ad esempio sulle vittime delle ustioni.
Queste attività si dice siano terminate nel 2000.
L’intervista è stata trasmessa anche su Channel 2 della televisione israeliana, la quale riportava la frase di un militare di Israele secondo cui: “Questa attività è terminata una decina d’anni fa e cose del genere non accadono più”.
Il ministro della salute israeliano ha riferito durante il servizio di Channel 2 che, all’epoca, le linee guida in materia di trapianti “non erano chiare” e che per gli ultimi 10 anni “Abu Kabir ha lavorato nel rispetto dell’etica e della legge ebraica”.
Scheper-Hughes, professoressa di antropologia all’Università della California – Berkeley, ha affermato di aver reso pubblica l’intervista a fronte della controversia sollevata la scorsa estate da un quotidiano svedese in merito all’asserito traffico di organi.
In agosto, il quotidiano Aftonbladet aveva infatti pubblicato un articolo [foto accanto al titolo N.d.r.] nel quale sosteneva che l’esercito israeliano aveva prelevato organi da uomini palestinesi dopo averli uccisi [Si vedano i seguenti articoli pubblicati su Comedonchisciotte: (1), (2), (3) N.d.r.].
Israele ha smentito queste affermazioni, bollandole come anti-semite, e l’accaduto ha determinato delle tensioni quando la Svezia si è rifiutata di scusarsi per l’articolo, dicendo che la libertà di stampa ne impediva l’intervento.
‘Morti conflittuali’
Donald Bostrom, il giornalista che ha svelato la storia su Aftonbladet, ha detto ad Al Jazeera: “Il personale dell’ONU è venuto da me per dirmi che avrei dovuto fare chiarezza su questa storia molto importante. Giovani palestinesi stavano scomparendo in quelle zone, per ricomparire dopo cinque giorni nei villaggi, una volta che era stata praticata loro un’autopsia contro la volontà delle loro famiglie”.
“Dobbiamo sapere chi sono le vittime. Le madri devono sapere cos’è accaduto ai loro figli”.
Bostrom ha spiegato che non c’erano prove atte a dimostrare che quelle persone erano state uccise per i loro organi e che c’era invece bisogno di un’investigazione finalizzata a scoprire se le vittime fossero individuate sulla base di un disegno prestabilito o se fossero invece scelte a caso.
Bostrom ha aggiunto che Hiss è la “chiave principale” per dare una risposta a tali questioni aperte, ma che c’erano anche altre persone coinvolte che avrebbero potuto aiutare a scoprire la verità.
Scheper-Hughes ha detto che alcuni dei palestinesi dai cui corpi erano stati prelevati gli organi erano stati uccisi durante i raid militari.
“Alcuni dei corpi erano sicuramente di palestinesi uccisi nel conflitto”, ha detto ad Al Jazeera.
“I loro organi sono stati asportati senza il consenso delle famiglie e sono stati utilizzati per servire alle necessità del paese sia in ambito ospedaliero che militare”.
‘Tecnicamente illegale’
Scheper-Hughes ha raccontato di aver saputo da Hiss “che le persone che si sono occupate del furto di organi erano state mandate dai militari. Spesso si trattava di studenti di medicina”.
“L’ha fatto in modo informale e senza autorizzazioni, ed era tecnicamente illegale” ha detto Scheper-Hughes.
Secondo la professoressa, l’establishment militare ha dato il proprio “benestare” alle procedure.
Durante la sua intervista con Scheper-Hughes, Hiss ha riferito che le palpebre dei cadaveri venivano richiuse in modo da evitare che la rimozione delle cornee venisse scoperta.
Hiss è stato dimesso dalla sua carica di capo di Abu Kabir nel 2004 a seguito delle irregolarità nell’utilizzo degli organi, ma le accuse nei suoi confronti alla fine sono state fatte cadere. Egli conserva ancora la carica di primario di patologia all’Istituto.
Titolo originale: "Israel admits to organ thefts"
Fonte: http://english.aljazeera.net
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21.12.2009
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di RACHELE MATERASSI