di
Massimo Mazzucco
A seguito dei diversi articoli sulla Chiesa comparsi di recente, vorrei rivolgere due parole agli amici cristiani del sito, che so essere tanti, e che immagino ben poco felici nel veder comparire queste pagine su luogocomune.
Non mi rivolgo a quei quattro personaggi, accecati dal fanatismo, che vorrebbero addirittura negare certe verità storiche accertate, ma a tutti i credenti dotati di sufficiente onestà intellettuale – che immagino essere la maggioranza – da vivere queste pubblicazioni con un profondo conflitto interiore.
Ma è proprio nella natura di questo conflitto, a mio parere, che risiede la causa prima del problema.
Come è possibile – ci si domanda – che un messaggio di alto livello spirituale, sostanzialmente pacifico, che parla di fratellanza universale, di elevazione dell’anima, e di un miglioramento interiore in generale, porti a conseguenze pratiche di questo tipo?
Come si passa dal “porgi l’altra guancia” al genocidio, premeditato e sistematico, …
… di intere etnie di religione diversa dalla propria, e a volte persino della tua stessa religione?
Come è possibile che ciò che viene considerato da sempre il “Corpo Mistico di Cristo” – cioè la Chiesa – si sia macchiata di crimini inenarrabili nel corso di svariati secoli?
Evidentemente Chiesa e clero non sono la stessa cosa. Sono stati i secondi a compiere i crimini, anche se comunemente di parla di ”crimini della Chiesa”.
La distanza fra “predicare” e “razzolare” in queste persone è talmente ampia, infatti, che esiste una sola risposta plausibile: il messaggio originale è stato preso in ostaggio, progressivamente modificato e infine asservito a fini di potere e di dominio prettamente terreni, mentre faceva da scudo morale alle stesse azioni che sarebbero state inaccettabili in qualunque altro contesto.
Si tratterebbe, in un certo senso, della più gigantesca e maestosa operazione “sotto falsa bandiera” mai compiuta dalla storia umana, iniziata 17 secoli fa con l’adozione da parte dell’Impero Romano del cristianesimo come “religione di stato”, e mai realmente terminata.
Va subito detto che questa lettura, apparentemente radicale, non esclude le migliaia e migliaia di sinceri cristiani – preti, monaci, ed anche prelati di gerarchie superiori – che hanno comunque condiviso la storia della Chiesa nei secoli, seppur in disaccordo con certe “direttive” di sapore poco spirituale. Ma è chiaro che la fazione vincente è sempre stata quella “anti-cristiana”, un pò come è successo con la presa di potere dei neocons all’interno di quella che ha continuato a chiamarsi “nazione democratica”.
I veri capovolgimenti di potere si fanno sempre dall’interno, mai dall’esterno.
Non a caso i pochi preti cattolici che osavano opporsi ai massacri degli Ustasha venivano spediti a Jasenovac, a morire di fame e di freddo insieme a tutti gli altri.
Nel caso della Chiesa si tratterebbe quindi di un capovolgimento che risale all’efferato patto con Costantino, nel quale la croce e la spada si fondevano in un’unica immagine, da quel giorno irreversibile. Diventando la religione ufficiale dell’Impero Romano, la nascente Chiesa di Roma si ritrovava con un prezioso “braccio armato” al suo servizio, ma nel contempo ne avallava automaticamente le azioni dal punto di vista morale, dando così inizio a quella ambiguità di fondo che ne ha caratterizzato la storia fino ad oggi.
E’ delle conseguenze di questa ambiguità, in sintesi estrema, che soffrono oggi i cristiani più sinceri ed onesti, di fronte a fatti storici come quelli che abbiamo nominato.
Quando la religione diventa strumento di potere non può che perdere la sua valenza spirituale, trasformandosi lentamente in una poderosa arma di conquista proprio grazie alla sua presunta “immunità” terrena.
Non a caso esistono molteplici citazioni storiche, in tutte le epoche, nelle quali papi e cardinali hanno cercato in tutti i modi di giustificare in termini spirituali le azioni criminali a cui si associavano di volta in volta.
“Gott mit Uns” è forse la sintesi più efficace di tutte, e non a caso è stato il grido di guerra più utilizzato nella storia dai leader che volevano aizzare i propri popoli contro quelli da conquistare.
Persino il “Dio altrui” può venir usato, in casi estremi, se permette di ottenere il risultato voluto. Zbigniew Brzezinski, nell’aizzare i mujaheddin afghani contro i russi invasori, diceva loro: “Questa è la vostra terra, queste sono le vostre moschee, Dio ve le ha date e nessuno ve le potrà togliere.”
Salvo poi organizzare una equivalente “guerra santa” al contrario – l’invasione americana dell’Afghanistan – nella quale improvvisamente il musulmano perdeva tutti i diritti “divini”, e diventava una semplice bestia da annientare.
Come si può vedere, queste contraddizioni non si palesano solo nella Chiesa cattolica, ma ogni volta che qualcuno tenti di utilizzare la “volontà divina” a proprio vantaggio.
La cosa più aberrante, infatti, è proprio la presunzione dell’essere umano di stabilire quale sia la volontà divina, e quindi quale siano i diritti che ne scaturirebbero.
E’ su questo concetto, espresso dalla famosa frase “Tu es Petrus”, che la Chiesa di Roma ha fondato tutto il suo potere temporale. Ma curiosamente la frase succitata è proprio fra quelle che risultano essere una falsificazione linguistica operata a posteriori dai cosiddetti “Padri della Chiesa”.
Altri le chiamano, più elegantemente, “interpolazioni”, ma il risultato è sempre lo stesso: si toglie al credente la sua autonomia spirituale, e si aumenta nel contempo il potere di controllo sulle masse da parte della Chiesa.
Lo stesso viaggio a Roma di Pietro, secondo molti studiosi, non sarebbe mai avvenuto, tagliando così alla radice qualunque pretesa di legittimità da parte della Chiesa di Roma. (*)
Se a queste si aggiunge la terza distorsione storica fondamentale, la famosa frase “andate fra le genti e predicate” – che è stata trasformata nel tempo in vero e proprio alibi per i conquistadores di mezzo mondo – dovrebbe apparire evidente quale fosse lo scopo ultimo di tutte queste manipolazioni.
Non è peraltro possibile – come suggeriscono alcuni – abolire le religioni da un giorno all’altro. Esse esistono perchè l’uomo ha un profondo bisogno di una dimensione spirituale, e non è certo cancellando le prime che si soddisfa la seconda. E’ dall’uso distorto che bisogna liberarsi, non dalla religione in sè.
Qui il discorso diventa personale, ed io mi fermo, anche perchè non intendo dimostrare nulla in primo luogo. Vorrei solo suggerire all’amico cristiano che una soluzione al suo conflitto interiore forse esiste, nonostante tutto.
Senza dover gettare il bambino insieme all’acqua sporca, cerca di separare il messaggio cristiano originale dall’aberrazione che ne ha fatto la Chiesa nel corso dei secoli, e vivi secondo quello.
Puoi continuare ad andare tranquillamente in chiesa, ma è importante che tu disconosca apertamente, e inequivocabilmente, chi quel messagio lo ha tradito, anche se ti ricatta con la questione del “Corpo Mistico”. Non confondere la chiesa come edificio dalla Chiesa come simbolo, e fai che il secondo rimanga comunque per te il Corpo Mistico di Cristo, anche senza la ingombrante “intercessione” del prelato di turno.
Chiunque fra loro non si sia apertamente dissociato dai crimini della Chiesa, infatti, non merita di farne parte. Sono loro che hanno tradito il Corpo Mistico, non sei tu che rinneghi loro.
In altre parole, nulla che sia “di questo mondo” ti impedisce di continuare a credere nell’altro. L’unica differenza è che magari, nel giorno del Giudizio Universale, molti vescovi, papi e cardinali non si troveranno dalla stessa parte in cui ti trovi tu.
* In questo articolo – intitolato curiosamente “Cari amici cristiani” – vengono approfondite le tesi sulle falsificazioni del testo evangelico.