Notizie inquietanti giungono dall’Inghilterra, dove sono apparsi nelle vetrine degli Internet Point del paese bizzarri posters che mettono in guardia le persone che navigano in rete dal visionare “materiale estremista o offensivo”… pena l’interruzione immediata dell’accesso ad internet e una segnalazione alla polizia. Ecco il poster incriminato:
Traduzione del poster:
AVVISO DELLA POLIZIA
REGOLAMENTO SU INTERNETI proprietari di questi servizi stanno lavorando con il Servizio di Polizia Metropolitano per evitare che venga visionato in internet materiale illegale o offensivo.
Tutti i clienti accettano che durante l’uso dei nostri sistemi non visioneranno, faranno l’upload o il download di qualsiasi materiale, o autore, trasmetteranno o depositeranno documenti, incluse emails o allegati di natura pornografica, violenta, estremista, offensiva o inappropriata.
Violare queste disposizioni comporterà l’interruzione immediata del servizio internet del cliente e, quando sarà appropriato, verrà informata la polizia.
Scaricare o visionare un certo materiale potrebbe costituire un crimine.
Firmato: METROPOLITAN POLICE
Il linguaggio con cui si mettono in guardia i clienti degli Internet Point è particolarmente vago, e quindi pericoloso, perchè non viene specificato quale potrebbe essere il materiale “estremista“, “violento“, “offensivo” o “inappropriato“.
Ad esempio un sito sionista che inneggia alla deportazione di tutti i Palestinesi per costruire la “Grande Israele” può venir definito “estremista” ? Ovviamente, ma a seconda dei punti di vista. Non lo è certamente per sionisti e simpatizzanti di tale progetto criminale.
E si può ad esempio definire “violento” il video pubblicato qualche settimana fa da tutti i siti d’informazione del mondo, che mostrava dei soldati statunitensi intenti ad uccidere dei civili irackeni ? Il video era certamente “violento”, ma anche qui dipende dai punti di vista: molti ragazzini statunitensi guerrafondai si saranno masturbati per ore con quel video, mentre magari sempre gli stessi ragazzini chiedono che vengano rimossi da internet i video dove si mostrano guerriglieri irackeni che uccidono soldati statunitensi.
La definizione di materiale “offensivo” o “inappropriato” poi è ancora più vaga. Potenzialmente qualsiasi cosa potrebbe risultare “offensiva” e “inappropriata”. Ad esempio i video musicali di Madonna e Cristina Aguilera potrebbero risultare offensivi e inappropriati per molte persone. Allora che si fa ? Quale metro di giudizio si utilizza per stabilire se del materiale è offensivo e inappropriato ? La risposta sembrano darla proprio quei posters: il metro di giudizio dello Stato, stabilito di volta in volta a seconda della convenienza e del periodo, dato che la “morale” del cosiddetto “Occidente” è mutevole e in continua evoluzione. Quel che veniva considerato come “offensivo” vent’anni fa ora è diventato “trendy”, e quello che oggi è “trendy” fra vent’anni potrebbe nuovamente ridiventare “offensivo”. Non c’è un metro di giudizio stabile, cambia con il cambiare del vento.
Insomma, quel che è “estremista”, “violento”, “offensivo” o “inappropriato” è lo Stato a deciderlo, in base alle proprie convenienze del momento. Se durante la guerra Afghanistan-Unione Sovietica degli anni ‘80 la resistenza Afghana era composta da “eroici e coraggiosi Mujahideen“, perchè così stabilito dalle elites occidentali ostili ai Sovietici, ora invece quegli stessi guerriglieri sono diventati “spregevoli terroristi islamici“.
Il teatro di guerra è identico: in entrambi i periodi lottavano contro un’occupazione militare straniera, l’unica cosa che è cambiato è il nemico, e con esso anche i termini con cui vengono descritte le due parti impegnate nel conflitto.
Il concetto di “estremista”, “violento”, “offensivo” o “inappropriato” è dunque estremamente mutevole.
E’ lo stato che decide per i cittadini attraverso quale lente devono vedere il mondo: una persona non può avere la libertà di decidere con la propria testa cos’è “estremista” e cosa non lo è. Internet sta, per adesso, erodendo questo potere di Monopolio sulla Percezione della Realtà da sempre detenuto dallo Stato. E per questo motivo la libertà in internet va “limitata”, pena l’interruzione dell’accesso ad internet e una segnalazione alla Polizia.
In Inghilterra stanno facendo le prove generali, poi toccherà al resto dell’Europa.