Di Solange Manfredi
La sera del 17 giugno al TG2 delle 20.30 ho sentito l’intervista rilasciata dal nostro Ministro dell’Economia Tremonti:
TG2 del 17/06/2010, ore 20.30, servizio 02, indirizzo:
http://www.tg2.rai.it/dl/tg2/Page-51fc176a-1c60-4232-a024-732f3ba3f42a.html
So da tempo che la propaganda ha le sue regole, ma non credevo che in meno di un minuto si potesse giungere a tanto. In un minuto infatti è stato battuto il record delle falsità.
Vediamole una per una.
Il Ministro Tremonti esordisce così:
"Ho parlato con il presidente Berlusconi che è a Bruxelles. E’ chiuso il vertice europeo. Ha ottenuto uno straordinario successo per il nostro paese ma non solo. La politica europea considera il debito pubblico, ma anche la sua dinamica e, soprattutto, la sua complessiva stabilità".
Stabilità? Ma di che sta parlando? Il nostro debito pubblico è in costante aumento, altro che stabile!
Ad aprile ha raggiunto i 1.812,7 miliardi. Livello mai raggiunto!
A marzo di quest’anno era di 1.797,7 miliardi di euro.
Lo ripeto: Il nostro debito pubblico è in costante e veloce aumento! Di quale stabilità stia parlando non si sa.
Il Ministro prosegue:
"Questo è un grande riconoscimento al Presidente Berlusconi, al Governo italiano e sopratutto mette l’Italia nella giusta posizione in Europa".
Grande riconoscimento? Giusta posizione? Ma se abbiamo uno dei debiti pubblici più alti al mondo! A seconda delle stime siamo tra il 5° (OCSE) e il 7° posto (FMI) tra i paesi più indebitati. Peggio di noi troviamo solo paesi come lo Zimbawe, Libano, Sudan o Giappone che, però, avendo ancora la sovranità monetaria possono correre ai ripari svalutando, noi no.
La nostra giusta posizione? Tra i paesi più indebitati del mondo, ecco la nostra GIUSTA posizione.
Ma ancora non basta, perché il Ministro, poi, afferma:
"Abbiamo ereditato un grande debito"
Da chi? La domanda è lecita visto che dal 2001 ad oggi hanno governato praticamente sempre loro, tranne una parentesi di due anni del governo Prodi (2006-2008). Sarebbe stato più corretto dire: "Abbiamo fatto un grande debito".
Ma il meglio deve ancora arrivare. Eccolo:
“ma guardando avanti la dinamica è più lenta che in altri paesi, e poi abbiamo una grande ricchezza delle famiglie, abbiamo poco debito nelle imprese, abbiamo un sistema pensionistico molto stabile”.
Se non ci fosse da piangere verrebbe da ridere. Vediamo quale ricchezza delle famiglie, quale debito delle imprese, e quale sistema pensionistico. Andiamo con ordine:
– Ricchezza delle famiglie: Secondo gli ultimi dati della Banca d’Italia la crescita inerente l’indebitamento delle famiglie è in costante aumento e, soprattutto l’indebitamento continuerà a crescere. Vero che l’indebitamento delle famiglie italiane in rapporto al reddito disponibile è più basso di altri paesi europei, ma è anche vero che sta crescendo sempre più velocemente, il che vuol dire che i risparmi sono finiti e per accorgersene basterebbe uscire dal quel mondo di privilegi cui i nostri politici si sono arroccati. La realtà è sotto gli occhi di tutti, basta guardare;
– debito imprese: Le imprese italiane navigano in un mare di debiti. Tra prestiti fidi e crediti commerciali, negli ultimi dieci anni hanno accumulato un conto con le banche pari a 933 miliardi. Che per ogni impresa fa, in media, 176 mila 596 euro. Più che una marcia quella delle imprese è stata una corsa all’ indebitamento, cresciuto negli ultimi 10 anni del 93,6% contro un’ inflazione in salita del 23 (http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/05/16/imprese-debiti-raddoppiati-in-10-anni.html);
– Sistema pensionistico stabile. "Le Casse di previdenza private sono destinate al crack. Entro il 2030 gli enti consumeranno i patrimoni per pagare le prestazioni, a meno di drastiche riforme. A lanciare l’allarme sui destini delle gestioni di previdenza dei professionisti è il ministro del Lavoro, Roberto Maroni, sulla scorta dell’analisi del Nucleo di valutazione sulla spesa previdenziale, che sarà presentata ufficialmente all’inizio di settembre" (sole 24 ore). Questo nel 2003. Da allora le cose sono peggiorate tanto che nell’ultimo decreto legge, le casse di previdenza vengono sostanzialmente commissariate. Infatti, secondo il decreto legge 78/2010, art. 8, comma 15: «Le operazioni di acquisto e vendita di immobili da parte degli enti pubblici e privati che gestiscono forme di previdenza obbligatorie di assistenza e previdenza, nonché le operazioni di utilizzo, da parte degli stessi enti, delle somme rinvenienti dall’alienazione degli immobili o delle quote di fondi immobiliari, sono subordinate alla verifica del rispetto dei saldi di finanza pubblica». Detto in altri termini significa che l’acquisto di immobili o l’utilizzo dei fondi derivanti dalla loro vendita, anche da parte degli enti privati, è subordinato a una specie di nullaosta del ministero del Lavoro, di concerto con l’Economia. Non è stata usata la parola commissariamento me nei fatti di questo si tratta. Le nostre casse previdenza sono così floride che negli ultimi tempi sono stati presi i seguenti provvedimenti:
a) sono stati tagliati e/o bloccati gli stipendi;
b) è stata aumentata l’età pensionabile;
c) le c.d. Buone uscite saranno pagate a rate se sopra i 90.000 euro;
d) le casse di previdenza sono state commissariate.
Un perfetto esempio di salute ferrea.
Alla fine il nostro Ministro dell’economia conclude:
“nell’insieme abbiamo un sistema molto sostenibile, se fosse stato diverso saremmo stati penalizzati, in questo modo, ripeto, il vertice è stato chiuso molto bene, con un ruolo molto importante del Presidente Berlusconi. Siamo in pista e abbiamo il biglietto che ci compete”.
Si, è vero, abbiamo proprio il biglietto che ci compete, al lettore stabilire fatto con quale "carta".