DI MARK KARLIN

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Se aveste tracciato una linea oleosa dal primo sfruttamento di petrolio nel Medio Oriente da parte degli inglesi nel 1901 (stavano convertendo dal carbone al petrolio la loro flotta navale che dominava il mondo di allora e ne avevano un disperato bisogno) al rovesciamento del leader democratico e laico in Iran, Mohammed Mossadeq, nel 1953, alla Guerra d’Iraq, alla criminale catastrofe ambientale nel Golfo, la BP [British Petroleum, ndt] ci sarebbe stata.
Ma la quarta compagnia più grande del mondo non si è sempre chiamata BP. Una volta era di proprietà del governo britannico (ricordate l’armata navale bisognosa di petrolio). Si chiamava l’Anglo-Iranian Oil Company quando la CIA collaborò con gli inglesi perché il leader iraniano di stampo occidentale Mossadeq volle nazionalizzare le imprese al 100% britanniche e sviluppare colossali concessioni petrolifere in Iran, e l’Occidente non ne avrebbe avuto niente. Così Eisenhower autorizzò l’ “Operation Ajax”, e lo Shah dell’Iran fu messo al potere – mentre governava con pugno d’acciaio e con il temuto SAVAK [“Organizzazione nazionale per la sicurezza e l’informazione”, ndt], fu per tutto il tempo appoggiato dagli USA – alla guida della radicale rivoluzione teocratica con cui ancora oggi abbiamo a che fare. Per tutto il tempo la BP, che adottò formalmente il suo attuale nome nel 1954, c’era.
La BP c’era per tutta l’effettiva colonizzazione del Medio Oriente per fornire petrolio all’Occidente, mentre gli inglesi e gli americani restavano solidi alleati pronti a tenere in riga qualunque nazione recalcitrante. Ciò portò alla Guerra d’Iraq e molti americani e inglesi furono confusi dall’impazienza di Tony Blair a procedere con il piano segreto della commissione per il petrolio di Cheney per impadronirsi dei giacimenti di petrolio iracheni e alla convinzione di Bush che la guerra fosse Biblicamente giustificata. La BP è la più grande società della Gran Bretagna e la terza compagnia energetica. Avete altre domande?
La BP e i suoi colleghi americani sono parte dell’oligarchia aziendale che fa funzionare i governi quando affrontano la politica energetica. Non prendono ordini dalle nazioni sovrane; ma glieli danno. Non sono eletti, ma grazie alle centinaia di miliardi di dollari nelle entrate e nei profitti dirigono lo show quando ci si occupa di politica petrolifera, e il profitto viene per primo: ci si dimentica della vita, della libertà e della ricerca della felicità. Il petrolio è il loro oro; noi siamo soltanto consumatori che si possono rimpiazzare in qualunque momento da altri consumatori, vassalli della compagnia petrolifera Padroni dell’Universo. Non c’è freno alla loro prevaricazione, avidità e condotta criminale, né alla loro capacità di spingere le nazioni a entrare in guerra, di rovesciare i leader eletti in maniera democratica, e di farla franca per un inquinamento di proporzioni che superano ogni immaginazione.
Per oltre un secolo, ogni volta che G. I. [soldati, ndt] americani e inglesi sono morti per il petrolio, ogni volta che l’inquinamento e la tossicità sono stati lasciati liberi di distruggere le nostre coste, ogni volta che i residenti sono morti di cancro a causa del processo di riraffinazione del petrolio e delle fuoriuscite, ogni volta che il Congresso e la Casa Bianca hanno allentato le norme per permettere un comportamento imprudente ed estremamente dannoso, la BP c’era, insieme ai suoi colleghi americani: compagnie così grosse da essere al di sopra della legge e del controllo del governo.
La maggior parte delle presidenze e dei Congressi – e in particolare la Presidenza Bush /Cheney – hanno considerato le compagnie petrolifere e il controllo delle risorse petrolifere come essenziali per la sopravvivenza dell’economia americana. Di conseguenza le compagnie petrolifere e le società secondarie che le sostengono – come la Halliburton e la Transocean – sono davvero capaci di comandare e far sì che USA e Gran Bretagna eseguano i loro ordini. In Gran Bretagna, la BP è il potere che sta dietro a 10 Downing Street (residenza ufficiale del Primo Ministro inglese, ndt) quando si occupa di politica estera, perforazione, e tutto quello che riguarda il petrolio; ecco perché Tony Blair non poteva rifiutare di unirsi all’attacco Bush/Cheney (e Rumsfeld) all’Iraq.
Questo ci porta alla catastrofe nel Golfo. Certamente, la BP era lontana dalla perforazione nelle acque per loro troppo profonde da poter sviluppare un piano nel caso in cui il pozzo fosse scoppiato. Certamente, avevano circolari interne che indicavano che avevano più valore i profitti piuttosto che le vite e l’ambiente. Certamente, hanno mentito sulle dimensioni dell’inquinamento petrolifero e sulla loro capacità di fermarlo dal momento che più di dieci uomini sono morti nell’esplosione del pozzo. Quello era il loro lavoro. È cominciato tutto nel 1901, quando la compagnia precedente iniziò a esplorare l’Iran. Durante il suo “regno”, la lady di ferro, Margaret Thatcher, permise la privatizzazione della BP, e questa subito – alla Pac Man – si impadronì di molte altre compagnie petrolifere, inclusa la AMOCO.
Per più di un secolo, noi – cittadini di una nazione fondata sui principi democratici secondo cui sono i cittadini a decidere il destino della loro nazione – non siamo stati nient’altro che pedine nella guerra per l’acquisizione del petrolio, ovunque esso si trovi.
E la previsione di un qualsiasi passaggio di potere dal governo del petrolio al governo del popolo appare ogni giorno sempre più pessimistica.

Titolo originale: "From the 1953 CIA Overthrow of Democracy in Iran, to the Iraq War, to the Criminal Gulf Catastrophe and Deaths, BP Was There"
Fonte: http://blog.buzzflash.com/
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02.06.2010
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di FEDERICA DI EGIDIO