DI

ALFREDO JALIFE-RAHME
La Jornada

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Precedenti: è sufficiente ricordare il ruolo micidiale che nel Messico neoliberale giocò la multi genocida banca Golman Sachs (GS) durante il Fobaproa/IPAB – qualcosa come un Vietnam finanziario, a parere del cordobista Zedillo (uno dei suoi più cospicui soci)- le cui cambiali, che tengono il Paese in ginocchio, furono illegalmente firmate dall’israelo-argentino (nemmeno fece la parte del messicano) Martín Werner Wainfeld, che fu più tardi doppiamente premiato come socio di GS in Messico e comproprietario della banca Mifel, all’apparenza una innocua ed insignificante banca comunitaria ma che vanta una ragguardevole filiale a Metepec, sede del carcere di massima sicurezza (sig) ad Almoloya (leggere Bajo la lupa, 2/5/10, e La Lupa Politica, Voces del Periodista, núm. 207).
Sono degni di nota gli stretti legami del cordobista Zedillo, per non parlare di Werner, con l’archetipo di banca angloisraeliana , il fondo monetarista Jacob Aharón Frenkel: ex governatore della banca centrale israeliana e oggi capo supremo di JP Morgan Chase International (associati ai Rockefeller e ai Kissinger) e contemporaneamente (supersig!) vicedirettore della fraudolenta compagnia d’assicurazioni AIG.
Per qualche ragione sconosciuta, il tema alimentare -notevolmente apprezzato nei centri strategici asiatici, russi, africani ed islamici- è sparito dal dibattito latinoamericano (eccezione fatta per il Brasile e l’Argentina che primeggiano nella questione per capacità e conoscenza).
Nel Messico, l’esilarante SAM –Sistema (sig) Alimentario Messicano- del protolibrecambista López Portillo diventò un clamoroso fallimento e i successivi presidenti neoliberali del PRI e del PAN seppellirono l’agricoltura nazionale tramite la farabutta TLCAN (causa delle immigrazioni massive) per passare dopo a un alienante soggiogamento dal potente quanto sovvenzionato gruppo tecno –agricolo -alimentario anglosassone, il più grande di tutto il pianeta (Bajo la Lupa, 23/4/10).
Fatti: dopo aver avvertito della imminente quanto amara guerra alimentare che si stava preparando per la Cina (Bajo la Lupa, 23/4/10), i prezzi del grano aumentarono a dismisura dal giorno dopo in un 8% (dal Giugno scorso sono sobbalzati quasi del 50%), che nel insieme costituisce il maggior aumento avuto in più di tre decenni (The Financial Times,2/8/10).
Il temporale sarà finito, ma alla pluriletale GS lo hanno distribuito a palate, tramite la speculazione dei derivati finanziari con i quali si applicano ora i prezzi al grano (Deborah Doane, The Guardian, 22/07/10). Secondo l’organizzazione civile britannica World Development Movement (wdm.org.uk), GS ha risucchiato enormi profitti scommettendo sui profitti delle coltivazioni di mais, caffè e cacao che aggravano la povertà e la denutrizione, ma che procurano miliardi di dollari al settore bancario (anche se già palesemente disfatto). Ce la farà la carestia generalizzata in tutto il mondo, questa volta, a preservare la bancarotta della banca israeloanglosassone con le demenziali scommesse speculative sugli alimenti, nello stile alla Madoff e Soros ?
Doane elenca le principali banche partecipanti alla speculazione alimentare: GS (ma subito, diamine!!), Citigroup, Banca Americana, Deutsche Bank, Morgan Stanley, HSBC y JP Morgan Chase.
La letale GS da sola, soltanto nel 2009 sganciò più di 5.000 milioni di dollari (più di ciò che potrebbe incassare nel 2010). Merita ricordare che la maggior parte delle banche prima citate hanno avuto a che fare con la sbiancata di soldi a livelli locali e globali.
Dimenticavo: per chiudere il cerchio mafioso, il ramo principale londinese della Morgan Stanley è in intimo rapporto con la predatrice petroliera Schumberger (con grande consenso di certi direttori della Pemex).
Anche Wikipedia, una discussa fonte di consultazione per menti pigre ed incapaci di fare ricerche per conto proprio, offre un decalogo del capo supremo della GS, Lloyd Craig Blankfein, sui rapporti con Israel Gary D. Cohn, il secondo in gerarchia di Blankfein. Basta così, è meglio.
Nel splendente rapporto "La lotteria della grande carestia", WDM (World Developement Movement) ingenuamente reclama il ricavo finale delle transazioni segrete delle banche.
Ha voglia il gruppo WDM di annichilare i megaguadagni parassitari delle banche anglo israeliane tramite i loro derivati finanziari, applicati a tutti gli elementi tangibili e reali, che costituiscono un cancro finanziario globale?
WDM, che sorregge la giustizia sociale, sostiene che i soldi ricavati della speculazione delle materie prime negli indici dei fondi, cosi come quelli dei derivati finanziari, salirono in grande ripresa da 46.000 milioni di dollari nel 2005 a 250.000 milioni nel 2008. A che livello saranno in questo prossimo autunno di fuoco del 2010??
Non mancheranno stallieri di banche multinazionali che difendano ciò che difendibile non è ( sia dal punto di vista del comune buon senso come della armonia mondiale) -su richiesta, per guadagno personale, per ingenuità, per ignoranza o per tutto insieme-, com’ è il caso del blogger israeliano Seth Freedman (difensore del piratesco governo Netanyahu, che impedisce l’aiuto umanitario turco a Gaza, la più grande galera vivente al mondo, The Guardian, 1/06/10). Fa male, vero?
Il ciclope regolamentare statunitense (SEC, per il suo acronimo in inglese) ha appena sollecitato in ginocchio alla GS che spieghi dettagliatamente il modo col quale ebbe il superguadagno; GS risponde di non sapere come abbia fatto. Senza parole.
In un’altra delle sue leggendarie repliche, la GS si giustifica dicendo che gli incrementi nei prezzi alimentari si devono alle tendenze (sig) a lungo termine, al aumento del consumo di carne delle classi medie nei mercati emergenti, al uso dei biocombustibili e al cambiamento climatico (l’allibi perfetto). Questa replica è giusto fatta per oligofrenici, per gli ingenui e per gli ignari.
Succede lo stesso anche in tempi di preparazione alla guerra alimentare?
Si dà il caso che il blogger israeliano Freedman è molto convinto della buona fede della GS (come tutti i suoi servi che in Messico hanno tratto profitto delle sue attività omicide) un po’ meno però lo sono Cina ed India –i due Paesi più super popolati nel mondo, il cui deficit alimentare potrebbe trasformarsi in un’arma letale per mano del gruppo tecnoagricoloalimentare anglosassone.
La cosa più bella è che Gary Gensler, boss della regolatrice di matterie prime della EU, della FAO y della UNCTAD (ambedue formano parte del ONU), così come alla commissione europea dei mercati finanziari, siano d’accordo con le trovate della WDM.
In modo convincente Deborah Doane suggerisce che tutte le insinuazioni della GS no servano ad spiegare le brutali accese cosi come le brusche cadute che riflettono l’entrata e l’uscita di soldi scottanti, e conclude con preoccupazione che la gente muore di fame mentre le banche si arricchiscono speculando con gli alimenti, capo indiscussa la multi genocida Goldman Sachs

Titolo originale: "¿Desató Goldman Sachs la guerra alimentaria global?"
Fonte: www.jornada.unam.mx
Link: http://www.jornada.unam.mx/2010/08/04/index.php?section=opinion&article=018o1pol
4.08.2010
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di MARISA CRUZCA