La notizia è recente, di questa estate (ma quanti l’avranno saputo?): siccome l’Ilva di Taranto produce quantità eccessive di un composto notoriamente cancerogeno come il benzo(a)pirene, il governo ha per decreto spostato al 2013 il divieto di superamento di 1 nanogrammo a metro cubo per tale sostanza.
La storia intera di questa ennesima nauseante manovra governativa che contribuisce all’avvelenamento degli ecosistemi la potete trovare sul sito peacelink nell’articolo di Alessandro Marescotti Il governo "asfissia" milioni di italiani con un decreto legislativo per "un’aria più pulita"
Ma cosa c’entra la Legambiente in tutto questo? Ebbene, sia alla camera che al senato tale decreto salva-inquinatori è passato con la complicità di un ex dirigente nazionale della Legambiente, ed a tale proposito riporto un importantissimo stralcio dell’articolo citato (cliccare sulle immagini degli screenshot presi dai siti delle camere per vederle ingrandite):
Dal 13 maggio al 13 agosto 2010 il decreto legislativo ha girato non solo nelle stanze del governo ma è arrivato anche sulle scrivanie dei parlamentari della competente commissione ambiente.
Nella Commissione Ambiente del Senato capogruppo del PD è Roberto Della Seta, già presidente di Legambiente.
Sul sito del Senato si legge:
“Il senatore DELLA SETA (PD) rileva che, in considerazione della correttezza formale del recepimento della direttiva 2008/50/CE, l’atto del Governo in esame non presenta rilievi critici”.
Se non ci credete cliccate su http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=SommComm&leg=16&id=492308 (cliccare in alto a destra su "documento completo")
E alla Camera dei Deputati come è andata a finire?
Il Decreto salva-Ilva è passato in soli 10 minuti in Commissione Ambiente, dove siede l’ex presidente di Legambiente, l’on. Ermete Realacci. Tutto è accaduto dalle ore 14.15 alle 14.25 del 21 luglio 2010. "Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole con condizioni e con osservazioni presentata dal relatore", si legge nel resoconto del sito della Camera dei Deputati.
Se non ci credete cliccate su http://www.camera.it/453?bollet=_dati/leg16/lavori/bollet/201007/0721/html/08#483n4
E così, senza opposizione, il governo ha sospeso quegli obblighi di intervento per bloccare gli sforamenti di un cancerogeno pericoloso come il benzo(a)pirene e, con esso, di tutta la nefasta famiglia degli IPA, gli idrocarburi policiclici aromatici.
A questo punto pensare a semplici coincidenze sarebbe veramente una imperdonabile ingenità: così come in italia i dirigenti dei sindacati (che per mestiere dovrebbero contrattare col governo e coi dirigenti delle aziende e lottare contro di essi per ottenere contratti decenti e diritti umani per tutti i lavoratori) finiscono la loro carriera come ministri del lavoro (finendo quindi la loro parabola politica dalla parte opposta dello schieramento di classe) così ci sono presidenti della Legambiente che terminano la loro carriera come parlamentari approvando quelle norme contro l’ambiente e la salute che la loro organizzazione dovrebbe per statuto contrastare.
Solo una mente accecata dal pregiudizio a questo punto può fare a meno di capire che i sindacati sono sempre stati uno strumento del governo per ammorbidire e smorzare il dissenso dei lavoratori e contrastarne le rivendicazioni, e che i loro dirigenti sotto sotto hanno sempre collaborato coi governi (a parte qualche dichiarazione o qualche "lotta" più formale che sostanziale, intraspresa per fare bella figura di sè di fronte ai propri iscritti).
Alla stessa maniera le personalità che presiedono la Legambiente sono parte integrante del sistema di potere col quale in maniera occulta collaborano, permettendo la realizzazione di alcuni dei peggiori avvelenamenti dell’ecosistema. D’altronde dietro le campagne tanto carine (all’apparenza) della Legambiente per ripulire il mondo, siamo certi che tale ente pseudo-ambientalista partecipi col suo silenzio e con le sue menzogne all’avvelenamento della biosfera.
La Legambiente è infatti colpevole di aver sempre taciuto sulle scie chimiche e mentito sull’effetto serra (vedi la serie di articoli sulla bufala dell’effetto serra da Co2).
Ho già menzionato tempo fa i miei scambi di e-mail col responsabile della locale sezione della Legambiente, il quale all’inizio mi ha detto che la sua organizzazione era interessata a combattere l’inquinamento degli aerei. Quando però ha ben capito che mi riferivo alle scie chimiche, ovvero alla diffusione di veleni chimici da appositi erogatori ha ramidamente smesso gli abiti di paladino dell’ambiente per vestire quelli di difensore delle istituzioni avvelenatrici, affermando "mica possiamo occuparci di tutto come la Croce Rossa?"
Di fronte a cieli che, spesso su scala regionale o addirittura nazionale, cambiano colore dall’azzurro al bianco nel giro di due o tre ore in seguito alle incurisoni di vere e proprie squadriglie di aerei con scia al seguito una risposta del genere (che costituisce per altro una implicita ammissione della realtà del fenomeno delle scie chimiche) fa venire la nausea.
Da notare il fatto che secondo molti disinformatori le scie chimiche non possono esistere perché nessun uomo politico sarebbe così folle da avvelenare a tal punto la terra sulla quale egli abita, mentre nella risposta di quel responsabile della Legambiente il fenomeno delle scie chimiche veniva trattato come se fosse di poco conto, così poco importante che loro non avevano il tempo di occuparsi "anche di questo".
Siccome io sono testardo, l’anno dopo ho scritto ad un mio vecchio conoscente (abitava al piano sopra di me nel mio stesso palazzo), di cui avevo reperito l’indirizzo mail tramite un amico comune. Costui era stato a lungo dirigente della sezione locale della Legambiente nella mia città natale ed anche a lui ho segnalato il problema delle scie chiedendogli, in nome del futuro dei nostri figli (anche lui ne ha) che facesse qualche cosa. Questa volta di risposte non ne ho avute; immagino che mi conoscesse troppo bene per inventarsi una qualche ridicola scusa o per mentire spudoratamentee quindi ha preferito far finta di niente.
Ormai è chiato che la Legambiente è stata creata per manipolare e sviare le attività dei veri ambientalisti, indirizzandoli verso l’adesione a campagne innocue per il sistema di potere, o addirittura a campagne menzognere create ad arte dal potere per giustificare l’avvelenamento del pianeta.
Vedi ad esempio quanto fa la Legambiente quando "denuncia" l’effetto serra da CO2 attribuendo ad esso lo scompenso climatico che in realtà viene operato artificialmente attraverso l’uso sinergico di HAARP e scie chimiche.
In questo articolo sul sito della Legambiente
http://www.legambiente.it/dettaglio.php?tipologia_id=10&contenuti_id=88
leggiamo infatti le seguenti affermazioni:
In assenza di misure efficaci, tra le possibili previsioni per i prossimi decenni sembra inevitabile che:
* tempeste e inondazioni si abbatteranno con sempre maggior intensità sulle zone costiere del mondo intero provocando lo spostamento di milioni di persone;
* il riscaldamento del clima modificherà le zone forestali e le zone umide causando danni, a volte irreversibili, all’intero ecosistema;
* il riscaldamento globale provocherà l’innalzamento del livello dei mari mettendo a rischio le popolazioni costiere; le infiltrazioni di acqua salata a livello costiero dovute all’innalzamento del livello dei mari diminuiranno la qualità e disponibilità di acqua dolce e potabile;
* le condizioni climatiche, modificate dal caldo e dall’umido, potranno far insorgere nuove forme patologiche ed accelerare la propagazione di malattie infettive come la malaria e la febbre gialla; a causa delle pratiche agricole non sostenibili e della progressiva avanzata dei deserti,
* numerose aree del nostro pianeta diverranno improduttive ed inospitali a causa delle pratiche agricole non sostenibili e della progressiva avanzata del deserto.
Appendice – Cosa è il benzo(a)pirene? (dall’articolo citato in apertura)
E’ un cancerogeno altamente pericoloso che fa parte della famiglia degli IPA (idrocarburi policiclici aromatici). Alcuni IPA non hanno evidenza di essere cancerogeni, altri sono probabilmente cancerogeni, altri invece sono più pericolosi, fino ad arrivare al benzo(a)pirene che è sicuramente cancerogeno. Può provocare il cancro se inalato. Ma può entrare nella catena alimentare (ad esempio nell’olio di oliva) e provocare il cancro anche per ingestione. Non solo: può modificare il DNA che i genitori trasferiscono ai figli. Pertanto è un inquinante genotossico che ha il potere di produrre effetti anche sulle future generazioni. Quest’ultimo aspetto è estremamente inquietante.
La normativa dell’Italia sul benzo(a)pirene era una buona normativa?
Sì. Fin da decreto ministeriale del 25/11/1994. Esso fissava a partire dal 1° gennaio 1999 un valore da non superare per il benzo(a)pirene nelle città con più di 150 mila abitanti. Tale norma è stata poi incorporata nel decreto legislativo 152/2007. Tale decreto era un vanto per la legislazione italiana in quanto la collocava fra le più avanzate in Europa nel campo degli IPA e del benzo(a)pirene. Imponeva un dovere di intervento in caso di sforamento delbenzo(a)pirene. Fino al fermo dell’impianto industriale, facendo prevalere il diritto alla salute sul profitto.
Cosa ha manomesso il governo con il suo decreto pubblicato il 15 settembre 2010?
Ha abrogato il decreto legislativo 152/2007 che era avanzato e conteneva norme importanti che imponevano di agire subito (e non nel 2013) in caso di sforamento del benzo(a)pirene.
Cosa si può fare ora?
Occorre lanciare una campagna nazionale per il ripristino delle suddette norme abrogate che tutelavano i cittadini in caso di sforamento del benzo(a)pirene. Se abiti in una città con 150 mila abitanti ora non hai più le norme che ti potevano tutelare in caso di sforamento del benzo(a)pirene. Rivolgiti ad un parlamentare che conosci e chiedi che venga ripristinata la normativa abrogata. La legislazione ambientale deve migliorare, non peggiorare. Questo è il principio su cui battere e per cui mobilitarsi.