Il racconto che segue mi è pervenuto qualche giorno fa dal diretto interessato e ho provveduto alla sua pubblicazione. Non ho potuto eseguire alcun serio accertamento in merito, e quindi ne rimando la valutazione dei contenuti direttamente ai lettori:
Sintetizzo brevemente la mia vicenda.
Nel 1968 sono diventato concessionario Ford e fino al 2001 ho lavorato con successo, con un ottimo
fatturato e senza difficoltà di tipo economico.
Dal 1997 la Ford Italia, volendo ridurre il numero dei concessionari, chiudendo o riunendo i più
piccoli, richiede a tutti i suoi Concessionari di organizzarsi e di fare grossi investimenti, al fine di costituire, in
tutto il territorio nazionale, un numero ristretto di Consumer Marketing Area (CMA) molto ben dotate.
Le due Concessionarie facenti capo alla mia famiglia, Fidauto e Padana Motor, corrispondono subito
alle richieste della Ford Italia, investendo somme considerevoli, con notevoli indebitamenti bancari coperti
dalle firme di fideiussione personali, dando vita ad una CMA ottimale, di dimensione più che doppia della
media prevista dalla Ford.
Nel settembre del 1999 il Presidente della Ford Italia, Dott. Andrea Formica, richiede
perentoriamente a me e a mia moglie l’acquisto del controllo (maggioranza delle quote societarie) delle due
Concessionarie, Fidauto e Padana Motor, da parte della stessa Ford Italia S.p.a. ma inizialmente (per un
paio d’anni) tramite tale Sig. Lorenzo Busetti produttore di colle e gelatine con nessuna esperienza nel
campo degli autoveicoli, né nel commercio né, tantomeno, nell’assistenza tecnica.
Nel pieno della trattativa, verso la fine di aprile 2000 mi viene recapitato un preavviso di recesso
della Ford Italia S.p.a. dal rapporto di Concessione (2 anni di preavviso).
Nel marzo 2002 la Ford Italia inizia presso il Tribunale di Roma un’azione legale civile verso la
Fidauto ed una verso la Padana Motor per chiedere conferma della legittimità delle sue azioni di recesso.
Subito dopo la Fidauto avanza, sempre al Tribunale di Roma, la sua azione legale civile contro la Ford
Italia, Lorenzo Busetti, l’Autobergamo (Bluberg), la Wictor (azienda di proprietà del sig. Busetti), l’Astra
Motor, contestando la legalità di quanto ha dovuto subire. Considerati i tempi biblici della giustizia (o meglio
“non giustizia”) italiana, le due cause, riunite in una, sono ancora aperte, addirittura in fase istruttoria.
Nei primi mesi del 2002 ho tentato di stipulare altri contratti di concessione con altre case
automobilistiche, senza alcun risultato; così come ho fatto il disperato tentativo di svolgere un’attività
multimarche senza rapporti di concessione. Nel frattempo ricevevo fantomatiche proposte da parte di alcuni
grossi concessionari (nuovi “Gruppi”) in Bergamo, di importanti marchi automobilistici, a “fare qualcosa
insieme”, ma l’organizzazione generale del settore mi era ormai chiara.
In aprile e maggio 2002 perfeziono tutte le procedure per far entrare la Fidauto in Concordato
Preventivo Fallimentare, che viene concesso dal Tribunale solo in quanto è stata compiuta la Cessio
Bonorum da parte di mia moglie, intestataria della casa di abitazione della famiglia. La Padana Motor entra
poi in liquidazione. Alcuni beni mobili della Padana Motor vengono ceduti, per cifra irrisoria, alla nuova
società Autobergamo S.p.a. di Lorenzo Busetti, avente nome commerciale “Bluberg” a Bergamo ed anche
“Padana Motor” a Treviglio. La nuova azienda impiega praticamente tutti gli ex-venditori Fidauto.
Attualmente, marzo 2010, è manifestamente in condizioni fallimentari.
Nel periodo 2003 – 2004 muoiono diversi Ex – Concessionari Ford, per evento repentino
patologico e successivamente per tumori di rapida evoluzione.
Si è verificata anche una morte violenta per arma da fuoco in strada a Concesio (BS): Giovanni
Fioletti (11 giugno 2003); nel completo silenzio dei giornali e delle televisioni.
Il 22 novembre 2004 inoltriamo alla Procura della Repubblica di Bergamo (che poi ha trasmesso alla
Procura della Repubblica di Roma) una Denuncia – Querela avverso la società Ford Italia S.p.a. e la società
Ford Credit Europe Bank plc, per Truffa Aggravata e Diffamazione Economico-finanziaria. Denuncia in
riferimento alle fatture degli autoveicoli anticipate (mediamente di diversi mesi) da parte della Ford con
relativo addebito ai Concessionari di forti interessi non dovuti (negli anni per diversi miliardi di Lire).
Il tutto avviene nel completo disinteresse della Ford America, a cui ci siamo in più occasioni rivolti.
Il Concordato Fidauto realizza la vendita dei beni immobili e mobili della Fidauto S.a.s., come è
usuale in questi casi, a prezzi estremamente inferiori al valore intrinseco reale. Lo stesso accade alla casa di
famiglia, che viene venduta all’asta giudiziaria con due soli offerenti, dopo due lanci andati deserti, con
drastici abbattimenti di valore. Nel novembre del 2005, in circa 15 gg. siamo costretti a liberare la casa di
proprietà e residenza da quasi 30 anni, e la mia famiglia si disperde in 3 appartamenti in affitto.
Il 9 febbraio 2005 inoltriamo alla procura della Repubblica di Roma un Esposto – Denuncia con il
quale chiediamo il“…procedersi nei confronti di coloro che dovranno ritenersi responsabili dei delitti previsti e
puniti dagli artt. 416 bis c.p. (associazione di tipo mafioso) ovvero 416 c.p. (associazione per
delinquere); 629 c.p.(estorsione); 610 c.p. (violenza privata); 513 c.p. (turbata libertà dell’industria o
del commercio); 513 bis c.p. (illecita concorrenza con minaccia o violenza); 595 c.p. (diffamazione);
2628 c.c. (manovre fraudolente sui titoli della società); 640 c.p. (truffa); 482 c.p. (falsità materiale
commessa dal privato); e/o per qualsivoglia altro reato che la S.V. dovesse ravvisare nei fatti qui di seguito
descritti”.
La Procura della Repubblica di Roma non ha dato il minimo riscontro e nemmeno avanzato richieste
di ulteriori notizie, documentazioni o prove.
Mia moglie ed io, dopo tanti anni di tribolazioni e angosce, siamo provati nella salute e nell’animo ma
continuiamo a batterci in tutti i modi per difenderci, sia nei Tribunali e nelle Procure che nei mass-media,
chiedendo solo giustizia e legalità. Le vie giudiziarie presentano difficoltà enormi fin dall’inizio e non arrivano
a niente se non ad aumentare le tensioni e la percezione di essere veramente soli ed aggrediti da tutti.
Tra il 2007 e il 2008 decidiamo di inviare diverse lettere aperte di denuncia, alla Consob, alla
Banca d’Italia, all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, al Presidente della Repubblica. Il 2
aprile 2008 inoltro Denuncia alla Procura della Repubblica di Bergamo e alla Direzione Nazionale Antimafia,
senza ricevere ad oggi assolutamente niente.
Mia moglie, aggredita nel 2007 da un serio tumore ad organi interni (clinicamente attribuito ad
eccessi di attacchi da stress), nonostante le cure ed i drastici interventi chirurgici, arriva a morire il 6 aprile
2009.
Ora chiedo sempre giustizia e legalità, ma con ancora maggiore impegno e con la forza procuratami
da 40 anni di matrimonio troncati in tal modo.
Chiedo sempre più giustizia e legalità anche come Cittadino Italiano, vittima per il continuo reiterato
inganno–truffa che si verifica ogni giorno di più a causa dell’evidente sostanziale inefficienza della
Giustizia riguardo ai crimini più gravi, rovinosi ed eversivi e per i silenzi “assordanti” delle Istituzioni.
NON possiamo star FERMI e ZITTI di fronte a questa NON GIUSTIZIA che è il massimo problema per
l’Italia! Dobbiamo manifestare tutta la nostra indignazione!! Dobbiamo sollecitare e chiedere ai media,
giornali e tv, di informarci chiaramente e di dibattere adeguatamente su questi problemi inerenti la
“borghesia mafiosa”, con l’enorme riciclaggio di denaro sporco criminale, che il Procuratore Capo Gian
Carlo Caselli ha definito “il problema dei problemi”, che chiaramente condiziona negativamente e totalmente
il mondo del lavoro!
La nostra forza è il passaparola, in contrapposizione all’OMERTA’ GENERALE.
Angelo Funiciello
IL BLOG DI ANGELO FUNICIELLO