La denuncia del presidente del Corvelva che cita il caso del piccolo Marco Scarpa, deceduto nel ’96
Martellago
(ndr) "Quello di Marco non è l’unico caso di morte conseguente a vaccino di cui Canale Verde si è scordato". Ferdinando Donolato, presidente del CoRVeLVa, il Coordinamento Regionale Veneto per la Libertà delle Vaccinazioni, rilancia con forza le accuse mosse ieri, con tanto di lettera all’assessore regionale alla Sanità, Flavio Tosi, da Gianfranco e Marina, i genitori del piccolo Marco Scarpa deceduto nel 1996, a neanche due anni, in seguito al richiamo della prima vaccinazione obbligatoria (trivalente, antipolio e antiepatite). La famiglia Scarpa, che risiede a Martellago, si era lamentata del fatto che, nonostante il Ministero della Sanità abbia riconosciuto fin dal 2001 il nesso tra la morte del loro bimbo e il vaccino, del caso non vi sia alcuna traccia nell’elenco degli eventi gravi correlati a vaccinazioni contenuto nella VII Relazione di Canale Verde, il centro di riferimento istituito dalla Regione per prevenire e per sorvegliare gli eventi avversi ai vaccini. "Oltre a quello di Marco in Veneto ci sono state almeno altre morti collegate a vaccino riconosciute dal Ministero di cui Canale Verde (la cui relazione, peraltro, nelle statistiche dal 1993 al 2004 non contempla alcun decesso, ndr) si è dimenticato" insiste Donolato, che cita in particolare il caso di un bambino padovano "morto nel 2003 in seguito e a causa della vaccinazione anti-morbillo". Ma Donolato sostiene che la relazione "omette anche altri casi di danni comprovati da vaccino, come quello dei diabetici insulino-dipendenti. Senza contare che le reazioni avverse di cui veniamo a conoscenza sono solo la punta di un iceberg, in quanto i cittadini non sono a conoscenza di tutti gli effetti collaterali che possono causare i vaccini. Chiunque può raccontare loro qualsiasi storia e le famiglie, non conoscendo la materia, non associano le vaccinazioni all’eventuale danno riportato dai loro figli". "A fronte di queste gravi omissioni, invito dunque l’assessore regionale Tosi a chiudere Canale Verde, che rappresenta solo uno sperpero di danaro pubblico, oppure Canale Verde si attivi per cambiare le proprie fonti di informazione" conclude, duro, il presidente del CorVeLVa, che si batte da anni per la libertà di scelta sulle vaccinazioni. Una questione di cui si è parlato molto negli ultimi giorni e un traguardo che sembra vicino, anche se, secondo Donolato, "sarà ancora molto dura arrivarci, perché vi sono forti resistenze a livello regionale, sia tra i medici sia tra i politici".