DI
ANTONIO CARACCIOLO
civiumlibertas.blogspot.com
In Germania – e lo stesso orrore si chiede ora per l’Italia – non si riescono a trovare le statistiche delle persone che dal 1994 ad oggi sono state penalmente perseguite per reati di opinione, connesse a vicende storiche della Seconda guerra mondiale. L’ultimo caso che mi era stato comunicato, per telefono, riguardava un padre di famiglia con due figli a carico, al quale sono stati inflitti 9 mesi di carcere senza condizionale, per la sola colpa di aver passato un libro ad un amico. L’autore di quel libro, a sua volta, sta scontando otto anni di carcere. Il padre di famiglia in questione, per giunta, disse al giudice che lui quel libro non lo condivideva neppure, ma riteneva che la libertà di pensiero dovesse essere riconosciuta ad ogni persona, in rispetto della Dichiarazione universale dei Diritti dell’Uomo che, proprio nella libertà di pensiero, riconosce il più umano e il più fondamentale dei diritti dell’uomo.
A seguito, COME FA UN CONSESSO ACCADEMICO A PARLARE DI “VERITA’ STORICHE INDISCUTIBILI” ?( Claudio Moffa, claudiomoffa.it ); "NEGAZIONISTI BUONI VS NEGAZIONISTI CATTIVI" (Gianluca Bifolchi, subecumene.wordpress.com);
Malgrado mie ripetute richieste di dati ufficiali, non ho potuto avere smentite alla mia stima di probabili 200.000 persone che nella sola Germania, dal 1994 ad oggi, sono state penalmente perseguite con pene variabili fino ad otto anni di carcere. Sembra che il governo tedesco non voglia intenzionalmente far conoscere questi dati. Del resto, se dobbiamo credere a Noam Chomsky, i governi non hanno nessuna remora a ridurre in una condizione carceraria milioni e milioni di loro concittadini, ritenuti potenziali oppositori: altro che Iran! Se poi in Iraq possono contarsi oltre un milione di vittime in conseguenza di una guerra dichiarata e condotta sulla base di una forzatura propagandistica, ormai acclarata, come possiamo dubitare che un simile trattamento non abbia a essere rivolto contro i propri concittadini?
In queste minuti, mentre scrivo, una stessa “follia” percorre tutti gli schieramenti politici. In questi anni, in cui ho condiviso la “rivoluzione” di internet mi sono permesso di sostenere il sacrosanto principio della libertà di pensiero. Intendiamoci… Può benissimo darsi che fra qualche mese nessuno di noi potrà più aprire bocca, se non per dire: sissignore! Sperando che la legge che viene annunciata non abbia effetto retroattivo, possiamo già da adesso comprare l’attrezzatura per la pesca e per tutti quegli hobbies che non comportino esercizio della libertà di pensiero e di espressione. Costoro contano sull’efficacia di una stessa frottola ripetuta coralmente un milione di volte, in contrapposizione ad una realtà visibile e tangibile che, purtroppo, può esser detta solo una volta.
Una resistenza, se ve ne sarà una, potrà venire solo dal seno della società civile. Da questa classe politica, purtroppo, se ho ben capito… non vi è assolutamente più nulla da sperare. Chi avrebbe avuto il compito di difendere la costituzione vigente, si è già dichiarato disponibile per trovare il modo di aggirarla. A mio avviso, se confermata negli atti annunciati, potrebbe essere questa una crisi di legittimità irreversibile. Nessuno di noi potrà dire più apertamente quel che pensa e dovrà abituarsi all’idea di essere spiato dalla mattina alla sera e di essere in balìa di ogni possibile delatore? Ognuno dovrà mantenersi circospetto in ogni luogo pubblico e dovrà guardarsi bene dallo sbilanciarsi di fronte ad estranei? Questa è l’Italia di fine 2010?
Fonte: http://civiumlibertas.blogspot.com/
Link: http://civiumlibertas.blogspot.com/2010/10/il-regime-di-terrore-che-si-annuncia.html
Il commento di Altrainformazione: introdurre l’istituto giuridico delle verità inopinabili significa scegliere di adottare una politica legislativa tipicamente fascista. Solo nei regimi tirannici infatti esistono le verità assolute per legge, i dogmi inviolabili e la reclusione per i reati di opinione. Tuttavia se diamo ascolto a politici e mass-media, il caso Moffa starebbe a dimostrare quanto sia diventato pericoloso il diritto di libertà di opinione, sembra infatti che dietro di essa possano facilmente annidarsi le difese dei criminali più ignobili o le idee malsane del folle di turno. Una minaccia che va scongiurata prima che sia troppo tardi. Tutte le forze politiche sono quindi trasversalmente convinte della necessità di intervenire al più presto per evitare il reiterarsi o l’escalation di simili episodi. Una volta però che tale principio incostituzionale sarà fatto diventare legge tutte le versioni ufficiali potranno, ad effetto domino, beneficiare della stessa forma di tutela giuridica. Insomma il futuro che ci aspetta somiglia molto ad un certo passato quando c’era solo la libertà di avere la stessa opinione dell’establishment di potere.