DI

RICHARD RUSSELL
321gold.com

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Qualcuno sa dire cosa vuole davvero la Cina e verso che direzione sta andando?
Risposta di Russell: la Cina vuole essere la più forte potenza finanziaria del pianeta. Ho detto “potenza finanziaria”, non militare. Militarmente la Cina vuole solo neutralizzare gli Stati Uniti, essere sullo stesso piano degli americani. La Cina sa bene che nessuno dei due vincerebbe la prossima guerra tra superpotenze (entrambe rimarrebbero distrutte).
La strategia finanziaria iniziale della Cina è di rendere lo yuan la principale valuta nel pianeta. La Cina vuole che lo yuan prenda il posto del dollaro nel commercio mondiale e che diventi anche la valuta della riserva mondiale. Essa punta verso questo obiettivo a passi lenti e deliberati.
Anzitutto, la Cina sta stringendo alleanze strategiche con una lunga lista di nazioni. Questo significa che faranno affari, operando swap di valuta con quella cinese, lo yuan. Di conseguenza il dollaro scomparirà dalle transazioni commerciali. Le alleanze cinesi includono Malesia, Bielorussia, Hong Kong, Indonesia e più recentemente anche Brasile e Argentina.
La Cina si accinge anche a operare swap di valuta con i paesi arabi. Questo significa che la Cina desidera che la quotazione e il commercio del petrolio avvengano in yuan e non più in dollari come accade ora.
Cosa si nasconde dietro le nuove strategie cinesi?
Il punto è che la Cina ha subito per vari decenni la mancanza di rispetto e le critiche. È un paese di un miliardo e trecento milioni di persone che lavorano sodo, una nazione che si sta tirando fuori dalla avvilente povertà in modo veloce e sta diventando la prima economia mondiale. Al giorno d’oggi, non c’è operazione o trend commerciale che non valuti prima l’effetto sulla Cina o l’effetto della Cina sull’operazione.
È naturale che la Cina voglia far diventare lo yuan la valuta della riserva mondiale. Per capire il perché basta domandarsi se si preferisce avere a che fare con una valuta di una nazione di lavoratori infaticabili, con la maggior riserva di valuta del pianeta, oppure con la valuta di una nazione che affonda nei debiti e che sta costantemente perdendo la propria capacità produttiva e manifatturiera.
Il prossimo passo da fare per la Cina è quello di rendere lo yuan convertibile. La Cina vuole sostituire il dollaro con lo yuan e vuole che quest’ultimo diventi la valuta del commercio mondiale e valuta rifugio. Più di ogni altra cosa, la Cina è in una corsa sfrenata per costruire la sua riserva di oro. Di recente, la Cina ha chiesto al FMI di creare una nuova valuta di riserva, un mix delle tre o quattro valute leader nel mondo, tra cui l’oro e lo yuan.
La Cina è diventata silenziosamente il maggior produttore di oro al mondo. Inoltre, i leader cinesi hanno chiesto alla loro gente di accumulare oro.
Diversamente dagli Stati Uniti, la Cina vede l’oro come simbolo di potere e prestigio. Credo che a tempo dovuto la Cina garantirà lo yuan col suo oro, rendendolo una valuta molto più preferibile al dollaro che non è garantito da nessun bene tangibile. Oggi il dollaro è garantito solo dalla totale “fede e credito del governo americano”.
Quindi è interessante e suscita anche un po’ di paura il fatto che se, da una parte, gli Stati Uniti stanno creando miliardi di dollari con transazioni fatte col computer solo per salvare il proprio sistema bancario, la Cina sta utilizzando la propria immensa scorta di dollari per acquistare le risorse della terra. La Cina possiede già un quasi monopolio di terre rare. Inoltre sta comprando compagnie minerarie dovunque sia possibile farlo, terreno coltivabile in Sud America e in Africa. Se è una risorsa di valore ed è in vendita, la Cina vuole comprarla.
Tutto questo succede mentre gli Stati Uniti discutono sulla possibilità dei gay di far parte dell’esercito.
Qualche notizia al riguardo:
River Court City, il quartier generale della Goldman Sachs a Londra, è appena stato acquistato dalla Cina tramite una compagnia chiamata “Chinese estates”.
Tim Geithner e Hillary Clinton continuano a redarguire la Cina e a ricordarle cosa dovrebbe fare. La Cina invece fa esattamente quel che vuole e ciò che soddisfa i suoi interessi e, sorprendentemente, non è interessata ai piani che gli Stati Uniti hanno per essa.
I leader cinesi sono preoccupati per la bolla abitativa che si è formata in Cina. In uno sforzo per far sgonfiare la bolla, la Cina ha aumentato le sue riserve bancarie e il suo tasso d’interesse. Di conseguenza il suo mercato azionario è crollato. Ecco il grafico del Shanghai Composite Index alla chiusura di venerdì scorso.

Fonte: www.321gold.com
Link: http://www.321gold.com/editorials/russell/russell012011.html
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di RENATO MONTINI