DI
MIKE WHITNEY
informationclearinghouse.info
Lunedì, mentre Barack Obama si stava divertendo con i suoi amici della Camera di Commercio statunitense, Hugo Chavez era occupato a distribuire computer portatili ai bambini delle medie in una scuola di Caracas. Dopo di che, il presidente venezuelano si è precipitato in un impianto di distribuzione alimentare che mette a disposizione 110 milioni di dollari in cibi pre-confezionati per i poveri del Venezuela. Infine, ha concluso il pomeriggio facendo un’apparizione in uno dei molti cantieri dove sono in costruzione nuove case per le vittime delle massicce inondazioni di gennaio. E’ tutto per quanto riguarda la giornata lavorativa di Hugo Chavez.
Mentre Obama si è rivelato essere il presidente più deludente dell’ultimo secolo, Chavez continua a stupire con la sua volontà di migliorare le vite dei comuni lavoratori. Per esempio, in soli dodici anni, Chavez ha creato un fiorente servizio sanitario nazionale pubblico con 553 centri diagnostici e strutture sanitarie diffuse in tutta la capitale.
L’assistenza sanitaria è gratuita e da quando Chavez ha inaugurato il programma Mision Barrio Adentro sono state effettuate 55 milioni di visite mediche. In confronto al “misero” omaggio in denaro di Obama al gigante americano HMO, che ha cercato di promuovere l’assistenza sanitaria universale. Che bello scherzo.
Chavez ha anche aperto la strada ad un maggiore impegno e attivismo politico mediante l’istituzione di oltre 30.000 consigli comunali e 236 comuni, tutti incentrati nel far entrare il maggior numero di persone nel processo politico e permettendo loro di portare avanti il cambiamento. Negli Stati Uniti, le organizzazioni di base sono state emarginate da leader di partito che prendono ordini da élite ben celate che controllano entrambi i partiti. Da parte sua, Obama è perfino meno interessato del suo predecessore George W.Bush a ciò che i suoi sostenitori vogliono.
E cosa ha fatto Chavez per allentare la morsa delle imprese sui media? Ecco cosa dice Gregory Wilpert nel suo articolo intitolato “Una valutazione della rivoluzione bolivariana del Venezuela nei suoi dodici anni”:
“Per quanto riguarda i media, i comuni venezuelani ora partecipano alla creazione di centinaia di nuove radio comunitarie indipendenti e di emittenti televisive in tutto il paese. I precedenti governi perseguitavano i media comunitari, me adesso le istituzioni statali li supportano attivamente – non con finanziamenti, ma attraverso la formazione e l’avviamento degli impianti.
Secondo l’annuale i sondaggio di opinione Latinobarometro, che consente un confronto con le altre democrazie in America Latina, la combinazione tra una maggiore coesione e una maggiore partecipazione ha portato ad una maggiore accettazione del sistema politico democratico del Venezuela. Cioè, più venezuelani credono nella democrazia rispetto ai cittadini di qualsiasi altro paese dell’America Latina. L’ 84% dei Venezuelani dicono che “la democrazia è preferibile a qualsiasi altro sistema di governo”. (“Una valutazione della rivoluzione bolivariana del Venezuela nei suoi dodici anni”, Gregory Wilpert, Venezuelanalysis.com)
La settimana scorsa Chavez si è unito alla lotta contro la Coca-Cola partecipando ad una manifestazione di operai in sciopero nella città di Valencia, che ospita il principale impianto di imbottigliamento della Coca-Cola in Venezuela. Chavez ha deluso la Coca-Cola affermando che se non vuole seguirne “la Costituzione e le leggi” il Venezuela potrebbe “vivere senza di essa”.
Continua così Hugo, dì alla Coca-Cola di impacchettare la sabbia!
I 1.300 lavoratori in sciopero stanno solo chiedendo un misero aumento per far fronte alle loro maggiori spese, ma ovviamente ciò diminuirebbe i profitti dell’azienda, dunque la Coca-Cola sta combattendo le loro richieste da strozzini.
Riuscite ad immaginare uno scenario nel quale l’ “amico degli affari” Obama combatte una grande azienda?
La settimana scorsa Chavez ha annunciato che il suo governo avrebbe speso altri 700 milioni di dollari per combattere il problema dei senza-tetto e costruire altre 40.000 abitazioni. Il presidente ha intensificato i suoi sforzi da quando le inondazioni che hanno devastato il paese all’inizio dell’anno hanno lasciato decine di migliaia di persone senza riparo. Chavez è determinato a non commettere gli stessi errori di Bush dopo l’uragano Katrina, quando le vittime del disastro furono abbandonate a loro stesse costringendo un terzo della popolazione di New Orleans a fuggire in altre zone del paese per trovare rifugio.
E quale effetto ha avuto Chavez sull’economia venezuelana? Ecco ancora Wilpert:
“Così come il governo di Chavez ha democratizzato il sistema politico del Venezuela nel corso degli ultimi dodici anni, lo stesso ha fatto con il suo sistema economico, sia a livello macro che micro-economico.
A livello macro-economico ciò è stato ottenuto aumentando il controlla statale sull’economia e smantellando il neo-liberismo in Venezuela. Il governo di Chavez ha ripristinato il controllo statale sul prima quasi autonomo settore del petrolio nazionale. Il governo ha nazionalizzato i subappalti privati dell’industria petrolifera e li ha integrati nella società petrolifera di Stato, garantendo così ai lavoratori maggiori vantaggi e una retribuzione migliore. Ha anche nazionalizzato le operazioni delle compagnie petrolifere transazionali in modo che non potessero detenere più del 40% del controllo di un determinato sito di produzione del petrolio. Inoltre, il governo ha eliminato la pratica degli “accordi di servizio”, in base ai quali le compagnie petrolifere transazionali godevano di concessioni lucrative per la produzione di greggio. E, cosa più importante, il governo ha aumentato le royalties provenienti dalla produzione di petrolio dall’1% ad un minimo del 33%.
Nel settore non petrolifero il governo ha nazionalizzato industrie-chiave (precedentemente privatizzate) in settori quali la produzione di acciaio (Sidor), le telecomunicazioni (Cantv), la distribuzione di energia elettrica (la produzione era già nelle mani dello Stato), la produzione di cemento (Cemex), e ancora nel settore bancario (Banco de Venezuela) e nella distribuzione degli alimenti (Éxito).” (“Una valutazione della rivoluzione bolivariana del Venezuela nei suoi dodici anni”, Gregory Wilpert, Venezuelanalysis.com)
Le persone sono quindi in condizioni finanziarie migliori con le società di telecomunicazioni ed elettriche di proprietà privata come la Enron (e gli altri pirati di Wall Street) o queste dovrebbero essere trasformate in settori di pubblica utilità?
E riguardo al petrolio? La British Petroleum e la Exxon sono più adatte a svolgere il loro compito rispetto al settore pubblico?
Per non parlare di quello bancario: vi sentireste più al sicuro con lo zio Sam o Goldman Sachs?
Chavez ha ridotto drasticamente dimezzato il tasso di povertà, ha abbassato la disoccupazione dal 15% del 1999 al 7% di oggi, e ridotto le diseguaglianze al livello più basso di tutta l’America Latina. In Venezuela le persone sono sempre più sane e vivono più a lungo. Sono meglio retribuite e più impegnate politicamente. “L’84% dei venezuelani dice di essere soddisfatto della propria vita, che è la seconda percentuale più alta dell’America Latina.” E, indovinate un po’, Chavez sta rafforzando la sicurezza sociale e i programmi di pensionamento, invece di cercare di distruggerli consegnandoli a Wall Street sotto forma di conti privati.
Inoltre la generosità di Chavez non si è limitata al solo Venezuela: è stato infatti il primo leader mondiale ad offrire aiuti sotto forma di medicinali e alimenti alle vittime dell’uragano Katrina. Provvede ancora a fornire carburante gratis per il riscaldamento ai poveri del nord-est degli Stati Uniti. L’azienda Citgo di proprietà venezuelana si è associata a Citizens Energy “ per fornire centinaia di migliaia di litri di gasolio per il riscaldamento gratis e a basso costo per le famiglie bisognose americane e rifugi per i senzatetto negli Stati Uniti.” Afferma il presidente di Citizens Energy Joseph P. Kennedy: “Ogni anno chiediamo alle maggiori compagnie petrolifere e alle nazioni produttrici di petrolio di aiutare i nostri cittadini più anziani e poveri a cavarsela durante l’inverno e solo una società, la Citgo, e un Paese, il Venezuela, hanno risposto ai nostri appelli”.
Proprio così. Nessun’altra compagnia petrolifera ha dato neanche un solo misero centesimo in beneficenza. Dal 2005 Chavez ha fornito oltre 170 milioni di galloni di petrolio per il riscaldamento.
Al contrario, Barack Obama non ha fatto nulla per i poveri, i senzatetto, i comuni lavoratori o la classe media. E’ stato di un’incompetenza assoluta eccetto che per i più ricchi fra i ricchi. Forse dovremmo scambiarlo con Chavez?
Vale la pena di provare.
Fonte: www.informationclearinghouse.info
Link: http://www.informationclearinghouse.info/article27431.htm
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di PASCAL SOTGIU