DI

ELLEN BROWN
WebofDebt.com

Mentre gli stati lottano per far quadrare i bilanci, le pensioni pubbliche rischiano grosso; ma non dovrebbe essere necessariamente così. Gli stati possono mantenere intatti i loro fondi pensionistici con un “leverage” per tante volte quell’ammontare in prestiti, come fanno le banche di Wall Street. Possono farlo formando banche di loro proprietà, seguendo l’esempio del North Dakota, l’unico stato ad avere le sue proprie banche e un maggiore surplus di bilancio.
Gli impiegati pubblici non prenderanno alla leggera quella passeggiata di bilanci statali fatti quadrare alle spese dei benefici sindacali. Dopo tre settimane di proteste nel Wisconsin, le convinzioni rimangono forti ed aumenta la pressione. Quattordici legislatori democratici del Wisconsin hanno detto venerdì scorso di non essere frenati dalle minacce di un possibile arresto e di 1500 licenziamenti se non ritornano a lavoro. Il presidente Obama ha accusato il Governatore del Wisconsin Scott Walker di tentare di far saltare i sindacati. Ma la difesa di Walker è:

“Siamo sul lastrico. Come quasi tutti gli altri stati in tutto il paese, non abbiamo più soldi."

Insieme ad altre concessioni, il governatore Walker vuole chiedere agli impiegati pubblici di pagare una porzione del costo della loro pensione. Lamentando un deficit di bilancio di $3,6 miliardi di dollari, dice che lo stato è troppo povero per potersi permettere tutti questi benefici.
Sul lastrico, se non si conta il fondo pensionistico di $67 miliardi di dollari…
Questo è quanto dice, ma secondo il CAFR (Comprehensive Annual Financial Report) del 2010 del Wisconsin, lo stato avrebbe $67 miliardi di dollari in fondi pensionistici e in altri fondi fiduciari previdenziali, investiti principalmente in azioni e titoli di credito che fruttano un modesto interesse.
Uno studio recente del PEW Center per gli Stati Uniti ha mostrato che il fondo pensionistico del Wisconsin è quasi interamente sovvenzionato, ovvero che può adempiere ai suoi impegni per anni senza attingere da fonti esterne. Richiede un contributo di appena $645 milioni di dollari annui per far fronte ai pagamenti delle pensioni. Zach Carter, scrivendo nel Huffington Post, nota che il programma pensionistico potrebbe risparmiare altri $195 milioni di dollari l’anno solo eliminando i suoi gestori di fondi comuni di investimento di Wall Street e gestendo autonomamente i fondi. Il governatore ha evidentemente messo gli occhi sul lucrativo fondo pensionistico statale, non perché lo stato non si possa permettere il programma pensionistico, ma come una fonte di reddito per programmi che non sono completamente sovvenzionati. Tuttavia, questa tattica non va giù ai dipendenti.
Fortunatamente, c’è un’altra alternativa. Il Wisconsin potrebbe attingere al fondo per la piccola somma necessaria ad adempiere agli obblighi pensionistici, ed investendo la gran parte del denaro per creare lavori, aiutare le aziende locali, ed aumentando il reddito fiscale per lo stato. Potrebbe fare questo formando la sua banca, seguendo l’esempio del North Dakota, l’unico stato ad avere la sua banca — e l’unico stato scampato alla crisi del credito.
Questo potrebbe essere fatto senza spendere i soldi del fondo pensionistico, né prestandoli. I fondi potrebbero essere semplicemente spostati da una forma di investimento ad un’altra (azioni in una banca). Quando una banca concede un prestito, né il capitale della banca, né i depositi nei conti correnti dei suoi clienti vengono prestati ai mutuatari. Come si osserva nel sito web della Dallas Federal Reserve, “le banche creano effettivamente denaro quando lo prestano”. Estendono semplicemente la contabilità del credito bancario, che viene estinta quando viene estinto il mutuo. Creare questo tipo di denaro a credito è un privilegio disponibile solo per le banche, ma gli stati possono attingervi possedendo una banca.
Come il North Dakota è sfuggito alla crisi del credito
Ironicamente, l’unico stato ad avere una di queste macchine di credito di stampo socialista è uno stato conservatore repubblicano. La Bank of North Dakota (BND) di proprietà statale ha consentito al North Dakota di mantenere la sua sovranità economica, una sorta di ideale conservatore dei diritti degli stati. La BND è stata fondata nel 1919 in risposta ad un’ondata di pignoramenti ad opera delle banche di Wall Street fuori dal controllo statale. Oggi lo stato non solo non ha debito, ma ha recentemente vantato il suo massimo surplus di bilancio. La BND contribuisce a sovvenzionare non solo il governo locale, ma le aziende locali e le banche locali, alleandosi con le banche per fornire i fondi per sostenere il prestito alle piccole aziende.
La BND è inoltre un vantaggio per il tesoro statale, avendo contribuito con oltre $300 milioni di dollari alle casse dello stato negli ultimi dieci anni, un risultato significativo per uno stato con una popolazione minore di un decimo di quella della Los Angeles County. Nel 2008, la BND ha fruttato un dividendo del 26% allo stato. Che batte di gran lunga la maggior parte degli investimenti di Wall Street, per lo meno se l’esperienza della California è una guida. I fondi pensionistici pubblici della California sono sotto di oltre $150 miliardi di dollari – miliardi, con la “b” [“bilions” n.d.r.] – ovvero vicino alla metà del patrimonio del fondo, a seguito del tracollo del 2008 di Wall Street. È stato infatti il crollo delle banche nel 2008, piuttosto che lo stipendio troppo alto dei dipendenti pubblici, a causare in primis la crisi che ha ridotto i redditi statali portando ai tagli di bilancio.
Sette stati considerano adesso di creare banche pubbliche
Di fronte all’inerzia federale e alle crescenti crisi locali di bilancio, sempre più stati stanno esplorando la possibilità di fondare delle loro banche di proprietà statale, secondo il modello del North Dakota. L’11 gennaio 2011 è stata introdotta una proposta di legge per creare una banca statale nella legislatura dello stato dell’Oregon; il 13 gennaio è stata introdotta una simile proposta di legge nello stato di Washington; il 20 gennaio, è stata presentata una proposta di legge per una banca statale nel Massachusetts (a seguito di una proposta del 2010 che era decaduta); e il 4 febbraio è stata introdotta una proposta nella legislatura del Mayland per uno studio della fattibilità che esaminasse le possibilità. Si uniscono all’ Illinois, alla Virginia e allo stato di Hawaii, che hanno introdotto proposte simili nel 2010, portando a sette il numero degli stati con tali proposte.
Se il governatore Walker volesse esplorare questa possibilità per il suo stato, potrebbe passare al Center for State Innovation (CSI), che è situato lì vicino nella sua città capitale di Madison, Wisconsin. Il CSI ha effettuato analisi dettagliate sui costi/benefici delle iniziative per banche statali dell’Oregon e di Washington, che mostrano previsioni di sostanziali benefici basate sul caso della BND. Si vedano le relazioni qui e qui.
Per lo stato di Washington, con un’economia non molto più grande di quella del Wisconsin, la relazione del CSI stima che dopo un iniziale periodo di startup, fondare una banca di proprietà dello stato creerebbe o contribuirebbe al mantenimento di circa 7400 – 10700 posti di lavoro all’anno solamente per le piccole aziende, fruttando al contempo un profitto allo stato.
Una banca del Wisconsin potrebbe generare “credito bancario” di molte volte superiore al deficit di bilancio
Gli economisti esaminando le relazioni del CSI ne hanno definito conservative le conclusioni. Il CSI ha fatto le sue proiezioni senza far affidamento sui fondi pensionistici statali per il capitale bancario, sebbene abbia ammesso che quest’ultimo potrebbe essere una potenziale fonte di capitalizzazione.
Se la Bank of Wisconsin dovesse usare i fondi pensionistici statali, potrebbe ottenere una capitalizzazione di oltre $57 miliardi – pari quasi a quella della Goldman Sachs. Ad una richiesta di capitale dell’8%, 8 dollari di capitale possono sostenere $100 dollari di prestiti, con una capacità potenziale di prestito di oltre $500 miliardi di dollari. La banca avrebbe bisogno di depositi per compensare gli assegni, ma il potenziale di generare credito potrebbe essere ciononostante enorme.
Le banche possono creare tutto il credito bancario che vogliono, limitato solo da: (a) la disponibilità di mutuatari solvibili, (b) i limiti di prestito imposti dai requisiti del capitale bancario, e (c) dalla disponibilità di “liquidi” per compensare gli assegni in uscita. La liquidità può essere acquisita o dai depositi dei clienti della banca o prendendo prestiti da altre banche o dal mercato monetario. In caso di prestito, il costo dei fondi è un fattore [che incide] ; ma con il tasso odierno molto basso della Fed dello 0,2%, un tale costo è minimo. Tuttavia, ripeto, solo le banche possono usufruire di questi tassi molto bassi. Gli stati sono ridotti a prendere prestiti a circa il 5% — a meno che non abbiano banche di loro proprietà; o che, ancor meglio, non siano banche. La BND è costituita come “il North Dakota operante nel mercato come la Bank of North Dakota”.
Ciò vuol dire che tecnicamente, tutto il patrimonio del North Dakota appartiene alla banca. I fabbisogni di depositi della BND sono inoltre coperti. La BND ha un’enorme base di depositi controllata, dato che tutti i redditi statali vengono depositati nella banca per legge. La banca riceve anche altri depositi, ma la maggior parte dei suoi depositi sono fondi del governo. La BND cautamente non compete con le banche locali per i depositi dei consumatori, che ammontano a meno del 2% del totale. La BND dichiara di avere depositi di $2,7 miliardi di dollari e prestiti in essere di $2,6 miliardi di dollari. Con una popolazione di 647 000 persone, questo si traduce in circa $4000 dollari pro capite di depositi, a sostegno di pressappoco la stessa cifra di prestiti.
Il Wisconsin ha una popolazione pari a nove volte quella del North Dakota. A parità di fattori, il Wisconsin potrebbe essere in grado di accumulare oltre $24 miliardi di dollari di depositi e di generare una somma equivalente di prestiti – oltre sei volte tanto il deficit lamentato dal governatore dello stato. Tale capacità di prestito potrebbe essere usata per molti scopi, a seconda della volontà della legislatura e della legge statale. Le possibilità comprendono: (a) un’alleanza con le banche locali, sul modello del North Dakota, rafforzando le loro basi di capitale per consentire un flusso del credito alle piccole aziende e ai proprietari di immobili, dove ce n’è oggi un’assoluta necessità; (b) sovvenzionare l’infrastruttura letteralmente a interesse zero (dato che lo stato sarebbe proprietario della banca e si riprenderebbe qualsiasi interesse pagato); e (c) rifinanziare i deficit dello stato quasi senza interessi.
Allora perché sprecare l’enorme potere di generazione del credito del Wisconsin?
I problemi di bilancio del Wisconsin e di altri stati sono stati causati, non dalla spesa eccessiva sui benefici previdenziali, ma da una crisi del credito a Wall Street. La “cura” è di far riprendere il flusso creditizio nell’economia locale, e questo può essere fatto usando i beni dello stato per capitalizzare le banche di proprietà statale.
Contro il modesto costo per l’istituzione di una banca di pubblica proprietà, i legislatori dello stato devono ponderare i costi molto maggiori delle alternative – tagliare i servizi pubblici essenziali, licenziare i lavoratori, aumentare le tasse sugli elettori che pagano già troppe tasse, e vendere i beni pubblici. Dato il costo per continuare gli affari come al solito, gli stati non possono certo permettersi di non considerare l’opzione di una banca pubblica. Quando lo stato e i governi locali investono il loro capitale in banche fuori dallo stato e vi depositano i loro redditi, danno il loro enorme potere di generare credito a Wall Street.
Ellen Brown è un avvocato e presidente del Public Banking Institute. Ha scritto undici libri, tra cui Web of Debt: The Shocking Truth About Our Money System and How We Can Break Free (2010).
Titolo originale: "How Wisconsin Can Turn Austerity into Prosperity – Own a Bank"
Fonte: https://webofdebt.wordpress.com
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Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di MICAELA MARRI