FONTE: Washington’s Blog
Noi americani abbiamo sempre pensato di essere differenti.
Abbiamo pensato di poter scatenare guerre imperialistiche non necessarie in tutto il mondo…
- – mentre si tagliavano le tasse per i ricchi e per le grandi aziende
- – mentre si gettavano triliardi in pasto alle nostre grandi banche.
Abbiamo pensato che in qualche modo avremmo potuto continuare a spendere come un marinaio ubriaco, anche senza far niente per stabilizzare la nostra economia (che a sua volta appesantiva ancora di più il nostro debito).
Ci sbagliavamo. Vedi questo, questo e questo.
L’America perde la Tripla A del rating
Oggi, una delle tre agenzie di rating – Standard & Poor’s – ha abbassato il rating degli Stati Uniti da AAA a AA+ e ha messo gli USA in outlook negativo per un ulteriore potenziale abbassamento tra i dodici e i diciotto mesi.
S&P ha messo in allarme da anni sull’eventualità di quello che è poi avvenuto.
Come Reuters riportò nel 2008:
Il salvataggio di 85 miliardi di dollari per AIG avvenuto il giovedì da parte della Federal Reserve "ha indebolito il profilo fiscale degli Stati Uniti", come riferito da John Chambers di S&P’s nel corso di un’intervista alla Reuters: "La mancanza di una presa di posizione efficace potrebbe aver provocato un ulteriore stress finanziario e mettere pressione sulla tripla A del rating degli USA. La tripla A non è un dono di Dio, e gli Stati Uniti se la devono guadagnare come tutti."
Come ho evidenziato nello stesso anno:
Un articolo pubblicato da il 18 settembre solleva la possibilità di un downgrade del credito per gli U.S.:
“Il profilo [degli Stati Uniti] è ora più debole perché i rischi contingenti sono diventati rischi effettivi per il governo degli U.S.”, ha detto John Chambers, direttore di gestione dei rating sovrani a Standard & Poor’s a New York.
Infatti, Standard & Poor’s ha indicato la possibilità di un downgrade del credito statunitense già in aprile. Un articolo su Marketwatch scendeva in dettaglio:
Le prestazioni delle aziende sponsorizzate dal governo come Fannie Mae potrebbero avere un impatto diretto sull’economia nazionale e, cosa ancora più importante, la posizione creditizia degli U.S., come riferito lunedì da Standard & Poor’s.
Fannie e Freddie, che hanno goduto di implicite garanzie da parte del governo, potrebbero far perdere agli U.S. la tripla A del rating se il governo fosse costretto a venire in salvataggio, secondo un report dell’agenzia di rating.
"Anche se […] il danno creditizio da dalle GSE è improbabile, il rischio maggiore per gli U.S. sta proprio in queste aziende più che negli speculatori", ha annotato S&P.
Il crollo di Bear Stearns Cos., e lo sforzo straordinario della Federal Reserve per alleviare le tensione dei mercati – ha catturato l’attenzione dei partecipanti al mercato che hanno temuto, lo scorso mese, di vedere bloccarsi il sistema finanziario.
S&P, comunque, , ha indicato che, pur se la stretta creditizia ha provocato il delirio dei mercati finanziari, non ha minacciato la qualità della posizione creditizia della nazione da cui dipendono il Tesoro degli Stati Uniti e il costo del debito del governo.
Ma una recessione prolungata potrebbe causare il crollo di Fannie e Freddie, ha detto S&P, e per questo il rating degli U.S. sarebbe in pericolo.
Naturalmente, Fannie e Freddie sono crollate e il governo fu costretto a subentrare al loro posto. In effetti, dopo il salvataggio, Fannie annuncio solamente una perdita di 29 miliardi di dollari. In molti altri modi, la salute dell’economia statunitense è molto peggiore di quanto non fosse in aprile, e gli U.S. stanno letteralmente spendendo trilioni di dollari che non possiede per salvataggi di grandi aziende.
Un articolo del 2005 su Lew Rockwell, intitolato "Il rating del credito statunitense essere abbassato a junk?", fornisce alcuni dettagli su come le agenzie di rating assegnano le valutazioni alle nazioni:
Se esaminato in modo obbiettivo, si potrebbe ben dire che il rating del credito dello Zio Sam dovrebbe essere abbassato.
L’articolo poi analizza l’economia statunitense usando otto tradizionali fattori per il rating del credito, e conclude che gli U.S. hanno avuto pessimi indicatori in tutti e otto:
Avendo preso in considerazione tutte le otto variabili, dovrebbe essere ovvio che sia Moody’s che Standard & Poor’s hanno pesantemente sopravvalutato il debito pubblico degli USA, e che non merita la tripla A. In variabili come la storia dei default, inflazione, bilancia commerciale, debito estero e sviluppo economico, gli Stati Uniti dovrebbero avere un rating ben inferiore a quello del Giappone, e pure peggio in molte variabili se confrontato a paesi in via di sviluppo come il Botswana.
E allora perché il rating degli USA non è stato abbassato?
Bene, un report di Moody’s di settembre afferma:
"In circostanze superficialmente simili, i rating di Giappone e delle nazioni scandinave furono abbassati negli anni ‘90.
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Per ragioni che hanno le loro radici nella grossa dimensione, nella salute dell’economia e, sicuramente, nella potenza militare, il governo degli Stati Uniti affronta rischi di liquidità irrisori, e il suo debito rimane un porto sicuro. È comunque un mercato notevole anche nel caso di incremento significativo del debito."
E quindi il Giappone e la Scandinavia hanno militari incapaci, e subiscono un downgrade, ma gli Stati Uniti hanno un sacco di bombe, giusto? In ogni caso, gli Americani non possono rimanere una superpotenza se hanno dei problemi.
Da qualsiasi punto di osservazione, il rating del credito statunitense verrà abbassato. È solo una questione di tempo.
Anche altre agenzie di rating hanno abbassato il debito U.S.
Un’altra agenzia di rating appoggiato dal governo – Egan-Jones – ha abbassato il rating del credito U.S. lo scorso mese.
E anche grosse agenzie tedesche e cinesi hanno fatto lo stesso.
Moody’s ancora che giocherella con i numeri
Visto che Moody’s non ha ancora abbassato il rating del debito U.S., la sta tirando veramente per le lunghe allo scopo di mantenere la tripla A. Come ho evidenziato nel 2009:
Invece di abbassare il rating del credito degli U.S e del Regno Unito, Moody’s sta ancora giochicchiando.
Ricordate, Moody’s è una delle agenzie di rating creditizio che "ha venduto l’anima al diavolo per soldi”, avendo in modo fraudolento gonfiato le valutazioni delle grandi aziende in via di fallimento.
Moody’s ha appena creato tre sottocategorie di tripla A del debito pubblico, con la sottocategoria più altra – "resistente" – riservata a Germania, Francia, Canada e ai quattro paesi scandinavi.
Gli Stati Uniti e il Regno Unito sono piazzati un livello sotto nella categoria "flessibile".
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Fonte: http://www.washingtonsblog.com/2011/08/no-america-is-not-different-america.html
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di SUPERVICE