di
Corrado Penna
Una piccola rassegna stampa per approfondire l’articolo su Monti;
Da Tre-Monti ad un Monti: il Calvario
All’ombra della Goldman Sachs
Quasi tutti gli uomini interessati da queste mega speculazioni, sono legati a doppia mandata a banche d’affari internazionali come per esempio l’anglo-ebraica Goldman Sachs.
Nomi come Mario Draghi (vice Presidente Internazionale della Goldman per l’Europa), Romano Prodi (advisor), Gianni Letta (l’ex sottosegretario alla presidenza del governo Berlusconi è advisor di Goldman[4]) e lo stesso Mario Monti…
All’ombra della massoneria
I personaggi che contano non si incontrano solo a bordo dei panfili reali, ma anche in riunioni supersegrete come quelle del Gruppo Bilderberg.
Nel 2004 il Gruppo si è riunito a Stresa, lungo le rive del Lago Maggiore, e ha visto la partecipazione di nomi quali Franco Bernabè, Mario Draghi, Mario Monti, Tommaso Padoa Schioppa (scomparso di recente), Riccardo Passera, Paolo Scaroni, Marco Tronchetti Provera e altri.
Negli anni successivi, a parte qualche nome nuovo, a questi meeting figurano sempre gli stessi..
Attualmente nel Comitato centrale del potente gruppo lobbistico, figurano tra gli italiani: Franco Bernabé (Telecom Italia spa) e l’attuale capo del governo italiano Mario Monti (Presidente Bocconi).
Il Gruppo Bilderberg nasce nel 1952, ma viene ufficializzato nel giugno del 1954, quando un ristretto gruppo di vip dell’epoca si riunisce all’hotel Bilderberg di Oosterbeek, in Olanda. Da quel momento le riunioni si sono svolte una o due volte all’anno, nel più totale riserbo. I primi incontri si sono svolti esclusivamente nei paesi europei, ma dall’inizio degli anni ’60 anche negli Usa. Si tratta di una delle associazioni più controverse dei nostri tempi, accusata di decidere i destini del mondo a porte chiuse. Nessuna parola di quanto viene detto nel corso degli incontri è (quasi) mai trapelata.
Il programma di Monti era pronto da 4 mesi
“Monti e’ un’ancora che il Quirinale ha inventato. E’ da quattro mesi che si prepara. Il programma e’ gia’ pronto ma nessuno ha avuto il coraggio di dirlo a Silvio Berlusconi’. Ad affermarlo e’ l’economista Giacomo Vaciago intervenendo al convegno organizzato dall’Associazione Koine.
Nel rapporto “The Crisis of Democracy“, della Commissione Trilaterale di cui sia Mario Monti che Lucas Papademos (banchiere proposto per il governo tecnico greco) fanno parte (uno tra i tanti club “di ispirazione massonica ultraliberista statunitense”, per dirla alla Odifreddi su Repubblica.it, ma senza dimenticare il Bilderberg, l’Aspen Institute e tutti quei posti dove una certa èlite, da Monti a Tremonti a Draghi, discute amabilmente di strategie politiche ignorando che le sedi preposte esistono e si chiamano istituzioni) viene detto a chiare lettere che un eccesso di democraziaparalizza gli USA e gli stati dell’Europa dell’est. E si sottolinea che:
” Il funzionamento efficace di un sistema democratico necessita di un livello di apatia da parte di individui e gruppi. In passato [prima degli anni ’60; nda] ogni società democratica ha avuto una popolazione di dimensioni variabili che stava ai margini, che non partecipava alla politica. Ciò è intrinsecamente anti-democratico, ma è stato anche uno dei fattori che ha permesso alla democrazia di funzionare bene “
In un editoriale sul Giornale lei dice che l’Italia farebbe bene a uscire dall’euro. Ma non crede che, come dice l’economista Mario Comana in una nostra intervista, le conseguenze sarebbero devastanti?
"Le conseguenze dell’ingresso nell’euro sono state ‘devastanti’, ma nessun economista se n’è preoccupato tanto che per l’Italia la gestione dell’ingresso nell’euro è stata condotta da un economista come Prodi e da un banchiere come Ciampi. La perdita del potere d’acquisto (calcolata proprio in questi giorni da Milano Finanza, ma che tutti i cittadini italiani hanno sperimentato immediatamente) è stata del 100% con l’ingresso nell’euro; con il ritorno alla lira sarà certamente forte ma nulla in confronto alla perdita della sovranità e dell’indipendenza di una nazione che aveva tanto sofferto, tanto combattuto per conquistarle".
La trilaterale acquisisce l’Europa
La Grecia ha sostituito il suo primo ministro, dopo che questi aveva avuto il coraggio di dire che avrebbe sottoposto un ulteriore ciclo di severe misure di austerità ad un referendum. Il nuovo PM del paese è Lucas Papademos, ex vicepresidente della BCE e della banca centrale della Grecia, e membro (JP Morgan Chase/Exxon) della potente Commissione Trilaterale di David Rockefeller.
Per quanto riguarda l’Italia, al posto di Silvio Berlusconi hanno ottenuto l’ex commissario europeo Mario Monti, che guarda caso è presidente europeo della Commissione Trilaterale.
Ogni volta che sentiamo parlare di "crisi del debito sovrano" – sia in Messico nel 1997, Brasile nel 1999, nella mia nativa Argentina nel 2001/2, o oggi in Grecia, Italia, Spagna, Portogallo, Irlanda e (presto) nel Regno Unito, Francia, o negli Stati Uniti – quello che significa veramente è che i governi non riescono a riscuotere sufficienti entrate fiscali dal loro popolo per pagare interessi e capitale sul debito che è in gran parte nelle mani di istituti di private banking.
Penetrando nella Neolingua Orwelliana* dei media, questo significa che il popolo di Grecia, Italia e Argentina devono pagare per gli errori dei banchieri e dei governi corrotti, sopportando aumento delle tasse, disoccupazione, bassi salari e pensioni, e un deterioramento della sanità pubblica, istruzione e infrastrutture.
Così, ogni volta che c’è una crisi del debito pubblico, "Noi il Popolo" dobbiamo pagare per questo.
Tuttavia, quando nel settembre 2008 una crisi del debito privato è esplosa a causa della truffa dei derivati che ha affondato Lehman Brothers, Merrill Lynch, AIG e molte altre istituzioni private, gli Stati Uniti e altri governi sono intervenuti in soccorso dei banchieri, fornendo salvataggi per le banche "troppo grandi per fallire" (espressione neolinguistica che sta per troppo potenti per fallire). Hanno salvato istituzioni del calibro di Citicorp, Bank of America, JPMorgan Chase, Goldman Sachs con …. denaro del contribuente (TARP), e attraverso l'(iper)inflazione, da parte della FED, del dollaro USA (conosciuto in Neolingua come "Quantitative Easing I, II e III"), il che significa trasferire un pezzo enorme del costo di quei salvataggi al Resto del Mondo, utilizzando il dollaro come valuta globale.
Quindi, di nuovo, indipendentemente dal fatto che la crisi del debito sia pubblica o privata, siamo sempre "Noi il Popolo" a pagare perché, secondo il sistema attuale, tutti gli utili vengono privatizzati e tutte le perdite vengono socializzate.
Ma torniamo ai signori Monti e Papademos. Siedono nella Commissione Trilaterale insieme a centinaia di presidenti e amministratori delegati aziendali, come Ana Botin (Banca Banesto/Santander, Spagna), Peter Sutherland (Goldman Sachs/BP, Gran Bretagna), Michel David-Weill (Banca Lazard, Francia), Jurgen Fitschen (Deutsche Bank, Germania), Stephen Green (Hsbc, UK), Nigel Higgins (Rothschild Group, Gran Bretagna), Lord Guthrie (NM Rothschild, Regno Unito), Klaus-Peter Müller (Commerzbank, Germania), Dieter Rampl (UniCredito, Italia), Otto Ruding (Citicorp Europa), Lord Simon of Highbury (Morgan Stanley, Regno Unito), Emilio Ybarra (BBVA, Spagna), Robert Kelly (Bank of NY Mellon) Lord Brittan (UBS, UK), Robert Zoellick (Banca Mondiale), oltre a Timothy Geithner, Henry Kissinger e molti, molti altri …
Infatti, la Commissione Trilaterale si coordina con il potente Council on Foreign Relations (New York), Chatham House (Londra) e molti altri think-tank, formando un’intricata rete globale di potenti intermediari privati, che riunisce i principali attori della finanza, dell’industria, dei media, del governo, del mondo accademico, dell’intelligence e militari, che gestiscono il sistema globale odierno con particolare attenzione ai loro interessi, e chiaramente non a quelli di "Noi il Popolo".
Non c’è dubbio che i signori Papademos e Monti faranno tutto il necessario per assicurare che l’Italia e la Grecia non siano inadempienti rispetto ai loro debiti – ma piuttosto che i loro popoli sopportino tutte le difficoltà, subiscano tutto il dolore, e facciano tutti i sacrifici, in modo che i banchieri più importanti seduti nella trilaterale possano ottenere indietro i loro soldi. Quelli che non avrebbero mai dovuto fare prestiti a Grecia e Italia (e Argentina e Portogallo …) come hanno fatto.
Adrian Salbuchi è un analista politico, autore, speaker e commentatore radio/TV in Argentina.