di
Corrado Penna
In risposta all’interrogazione a risposta scritta sulla questione delle scie chimiche (Atto Senato – Interrogazione a risposta scritta 4-00053, presentata da GIANNI NIEDDU) l’allora ministro dell’ambiente Pecoraro Scanio ha cercato di negare l’esistenza del fenomeno con argomentazioni che risultano alquanto fumose e contraddittorie (il testo dell’interrogazione e la relativa risposta li si trova sul sito istituzionale: banchedati.camera.it).
Ecco alcuni stralci della risposta dell’allora ministro e a seguire i miei commenti.
Pecoraro Scanio: (…) da molto tempo ormai, si osservano le cosiddette scie di condensazione (in inglese contrails) provocate dagli scarichi degli aerei o dalla turbolenza prodotta dalle ali. Tale fenomeno è universalmente noto ed è stato oggetto di numerosi studi nei decenni passati, per cui è possibile reperire una ricca documentazione scientifica.
Niente da eccepire, solo che la turbolenza prodotta dalle ali non può certo causare scie persistenti per ore, e le prime interrogazioni sulle scie chimiche come quella in questione vertevano soprattutto sull’anomala persistenza ed espansione di tali scie. Infatti si legge nella interrogazione di Gianni Nieddu: "tali scie intersecandosi tra loro generano una sorta di reticolato, non si dissipano subito, come accade normalmente, ma sfaldandosi si allargano e lentamente si espandono formando un manto nuvoloso che interessa un’area molto vasta". Chissà perché il signor ministro vada così fuori tema, vuole forse confondere il cittadino accennando a fenomeni naturali ben diversi da quelli in oggetto?
Pecoraro Scanio: Non è stato però possibile trovare alcuna ricerca sulle scie chimiche pubblicata su riviste scientifiche; manca completamente, cioè, del materiale pubblicato che sia stato oggetto di una revisione indipendente e anonima da parte di altri ricercatori.
Ma se è un progetto segreto che lede la stessa salute della popolazione, si immagina il signor ministro quali fortissime pressioni vengono fatte sulla ricerca scientifica affinché NON si occupi della faccenda?
Pecoraro Scanio: In alcuni casi le scie restano compatte, in altri casi si allargano e coprono porzioni consistenti di cielo. In altri casi, infine, l’interazione di numerose scie porta alla formazione di vere e proprie nuvole alte.
Insomma vi volete mettere d’accordo tra ministri e meteorologi? Come se non bastassero tutte le contraddizioni rilevate nel mio piccolo dossier, eccone un’altra: mentre il meterologoo Pierlugi Randi afferma che le scie di condensa (contrail, termine abbreviato per condensation trail) possono coprire solo una minima parte del cielo, ecco che il ministro afferma il contrario.
Confrontiamo le due dichiarazioni.
1) Pierluigi Randi (meteorologo, che scrive sul sito meteoromagna.com):
“L’unico ‘pericolo’ tra virgolette rappresentato dalle contrails è riassumibile in due voci: – lieve schermatura della luce solare a svantaggio del calore respinto. – difficoltà nella navigazione aerea a vista.”
“Tuttavia va considerata l’esiguità delle contrails rispetto all’enorme spazio del cielo.”
Pecoraro Scanio (ministro dell’ambiente): In alcuni casi le scie restano compatte, in altri casi si allargano e coprono porzioni consistenti di cielo. In altri casi, infine, l’interazione di numerose scie porta alla formazione di vere e proprie nuvole alte.
Allora vi volete mettere d’accordo? Da una parte un meteorologo che (in teoria) dovrebbe saperne di più, che dovrebbe osservare maggiormente il cielo e le mappe satellitari, che riferisce di effetti limitati di copertura delle scie degli aerei; dall’altra un ministro che di fornte all’osservazione di un parlamentare che le scie a volte oscurano il sole su ampie zone della nazione afferma che in fin dei conti è normale, a volte le scie di condensa coprono il cielo formando vere e proprie nuvole.
A quanto pare le risposte istituzionali cambiano se ci si rivolge al grande pubblico che consulta internet (e allora si dice che le scie hanno un lieve effetto di oscuramento del sole) oppure a chi osserva il cielo sempre più offuscato da queste scie e chiede ragione alle istituzioni stesse; in tal caso le risposte cambiano e ci si arrampica sugli specchi per cercare di giustificare come normale una copertura artificiale del cielo su zone vaste a volte quanto l’intera pianura padana.
Pecoraro Scanio: Una seconda caratteristica attribuita alle scie chimiche, da cui appunto il nome, è la presenza di alcuni composti chimici rilasciati intenzionalmente dagli aerei che ne modificano le caratteristiche. In generale si parla di bario, di alluminio o di altri metalli pesanti, tuttavia non è stato possibile reperire analisi chimiche delle scie né dirette né indirette.
Come prova indiretta, generalmente si fa riferimento ad un’analisi chimica del terreno condotta in una località dell’Alberta (Canada) dopo un episodio di presunte scie chimiche che ha riscontrato una concentrazione anomala di bario ed alluminio nel terreno.
Purtroppo per l’ex ministro dell’ambiente la realtà è un po’ diversa in quanto tutte, e lo ripeto TUTTE le analisi di acqua piovana, nonché le analisi delle acque “potabili “ mostrano livelli di alluminio bario manganese che improvvisamente in tutto il mondo sono cresciuti in proporzioni allarmanti. Vedi per esempio
acqua al bario in provincia di Pistoia
acqua al manganese e all’alluminio a Nuoro
neve contaminata da alluminio in Molise
video di TV americana che ha fatto eseguire a sue spese analisi dell’acqua piovana:
analisi del sangue mostrano allarmanti livelli di bario ed alluminio
pubblicazione scientifica collega alti livelli di bario alla insorgenza della sclerosi multipla puntando il dito anche sulle irrorazioni aeree
Pecoraro Scanio: Se fosse uno sforzo per avvelenare la popolazione sarebbe molto più efficace, economico e discreto avvelenare direttamente le riserve d’acqua o gli acquedotti, invece di diffonderlo tramite aereo da altissime quote.
Oltre a tutte le argomentazioni già mostrate nel mio dossier, oltre al fatto che ci sono altre finalità che vanno ben al di là dell’avvelenamento puro e semplice, ecco alcune notizie che dovrebbero far riflettere sull’assurdità delle dichiarazioni dell’allora ministro per l’ambiente.
Che dire ad esempio della legalizzazione dell’agente orange (si cerca di legalizzare la produzione di granturco OGM resistente a tale terribile veleno, che così finirebbe nei nostri piatti)? Riporto le righe più importanti dell’articolo:
L’allarmante notizia, diffusa da Natural News e confermata dal governo Usa, significa che se la richiesta della Dow Chemicals dovesse essere approvata, le future piantagioni statunitensi di mais ogm verrebbero ‘bombardate’ con questa sostanza tossica, che non danneggerebbe il granturco venendo però da esso assorbita e quindi trasmessa per via alimentare alla popolazione.
Un noto studio degli scienziati della Cornell University ha dimostrato che il 2,4-D causa mutazioni genetiche letali nei feti, inferitilità nelle donne, malattie neurologiche e altre gravi patologie.
Poi c’è la notizia che la Pfizer ha prodotto mangime all’arsenico per polli, con la conseguenza che tantissimi statunitensi avrebbero mangiato pollo letteralmente avvelenato. Se sui mass media la notizia è stata da per esempio dall’associated press e da USAtoday.