Il Trattato sulla stabilità, il coordinamento e la governance dell’Unione economica e monetaria, o ‘Fiscal Compact’ è stato firmato il 30 gennaio da 25 paesi su 27, tutti tranne Gran Bretagna e Repubblica Ceca. La versione ufficiale, invece, è del 31 gennaio 2012. Tutte le lingue dei paesi firmatari fanno fede, ma esiste al momento unicamente la versione ufficiale inglese. Il Fiscal Compact dovrebbe essere ratificato dai parlamenti nazionali, esiste quindi un flebile margine di manovra sui nostri deputati e il governo paraculato da Bruxelles: CALCI IN CULO ai primi e ricovero coatto ai secondi.
L’applicazione di questo Trattato è strettamente connessa alla creazione del MES, con sede a Lussemburgo: il MES è stato firmato dai ministri delle Finanze a novembre – l’ex ministro 3Monti che fa per 3 -  e dall’allora presidente del gruppo misterico Economic and Financial Committee ed ex Direttore generale al Tesoro Grilli, l’attuale ministro delle Finanze nonché fratello di ventura di Monti in Bruegel.
Una nuova versione del MES è stata firmata il 2 febbraio scorso dagli ambasciatori permanenti degli Stati membri presso il Consiglio europeo ( Coreper): un vero golpe costituzionale a livello UE, un cambiamento di Costituzione effettuato fuori dalle forme previste dai testi nazionali ed europei stessi. Soprattutto perché il MES aumenta i poteri delle istituzioni europee, in violazione dell’articolo 48,6 del Trattato dell’Unione europea. Ricordiamo che il MES sarà un fondo che con la scusa di aiutarci  – cioé indebitarci – ci svenerà poiché tale fondo, lungi dal diventare il prestatore di ultima istanza, come preconizzano alcuni per la BCE, diventerà il nostro strozzino/creditore privilegiato, se non ci conformiamo il MES sarà anche organo giudiziario immune da tutto. Pur di non rivelare l’arcano della creazione monetaria ex nihilo, dal nulla, la menzogna si avvita su sé stessa, si gonfia, traballa, diventa bolla e scoppia.

Sia il MES che il Fiscal Compact devono essere ratificati dai parlamenti nazionali, e per quest’ultimo una procedura di modifica della Costituzione è in atto, per costituzionalizzare il ‘pareggio di bilancio’: il Senato lo ha già approvato prima che cascasse il governo, la Camera lo sta approvando/dibattendo (?) in questi giorni (cfr. http://www.camera.it/465?area=1&tema=496&Il+pareggio+di+bilancio+in+Costituzione ) e poi dovrà essere riapprovato dalle due camere del parlamento. E’ la procedura dell’articolo 138 della Costituzione che fortunatamente prevede anche che  entro tre mesi dalla pubblicazione della legge può essere sottoposta a referendum popolare, se ne fanno “domanda un quinto dei membri di una Camera o cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali.” ( http://www.senato.it/istituzione/29375/131336/131428/131434/131435/articolo.htm ). Il Fiscal Compact continua nel golpe dittatoriale di questa UE: infatti, si rendono i parlamenti nazionale e il parlamento europeo, appendici inutili e facoltative, riducendoli all’organizzazione di una conferenza per discutere ma non per decidere in merito; si coinvolge la BCE; si modificano i trattati UE e le costituzioni nazionali; si trasforma in stato giuridico/poliziesco l’UE con tanto di sanzioni pecuniarie; si toglie persino agli Stati la facoltà di decidere l’importo di titoli del debito da emettere, che vuol dire la nostra fine, metterci alla mercé degli speculatori internazionali che non aspettano altro che di occupare il nostro paese, le nostre rendite, i nostri paesaggi, la nostra posizione, le nostre terre, le nostre spiagge. E se protestiamo, Eurogendfor con sede a Vicenza agli ordini della NATO mentre i carabinieri, e altri corpi di polizia saranno resi sempre più inetti alla NOSTRA DIFESA.

Singolare la clausola sulle ‘circostanze eccezionali’: nessuna attenuante, la dittatura sanguinaria ci perseguiterà imperterrita, sia in caso di guerra, sia in caso di fame. Come se lo prevedesse, magari ha emesso qualche bel CDO per scommetterci.
La traduzione che segue è una traduzione non ufficiale della versione ufficiale Fiscal Compact in inglese a cura di Nicoletta Forcheri, che mette in grassetto e parentesi quadre le messe in evidenza.

N. Forcheri, 12 febbraio 2012.

Link