DI
MIKE WHITNEY
Counterpunch
Secondo l’accordo firmato da cinquanta stati sul pignoramento ipotecario, i contribuenti americani possono smettere di pagare miliardi di ammende che dovrebbero essere pagate dalle banche. Questo è il succo di un articolo apparso in prima pagina sul Financial Times di martedì 17 febbraio. Il citatissimo articolo di Shahien Nasiripour mostra come le cinque banche che dovrebbero essere colpite dagli effetti di questo accordo – Bank of America, JPMorgan Chase, Citigroup, Wells Fargo e Ally Financial – potranno utilizzare il programma di modifiche sulle ipoteche di Obama (HAMP) per ridurre l’ammontare dei debiti e “ricevere pagamenti in contanti fino a 63 centesimi per dollaro, per ogni dollaro di prestiti insolventi”.
Ma non è tutto, se i creditori rispettano i pagamenti dopo che i loro mutui sono stati ristrutturati, le banche possono essere qualificate a ricevere ulteriori fondi che (secondo il FT) “possono diventare un profitto per le banche secondo persone che hanno familiarità con le modalità di pignoramento”.
E quindi? Affidiamoci all’amministrazione Obama pro-banche per veder trasformata una sanzione in un colpo di fortuna. In effetti, l’accordo aiuterà le banche a evitare perdite sui mutui che sono ampiamente sovrastimati nei loro libri mastri e che erano probabilmente destinati in ogni caso al pignoramento. I contribuenti dovranno sborsare i soldi per le forti svalutazioni che permetteranno alle banche di esigere ancora maggiori tributi dai proprietari in difficoltà. Ma che razza di sanzione è questa?
Così Mark Gongloff riassume il tutto per l’Huffington Post:
“Le banche prenderanno soldi dai fondi statali – che diventano un incentivo per depennare i mutui – in base a un accordo che avrebbe dovuto punirle per la loro cattiva condotta. Le banche hanno ottenuto il denaro dei contribuenti fino ad oggi grazie a programmi di modifica dei mutui come l’HAMP: 615 milioni di dollari fino ad ora. Questi incentivi sono stati triplicati il 28 gennaio solo qualche giorno prima dell’annuncio dell’accordo sui mutui, facendo apparire l’affare ancora più vantaggioso per le banche.”
“Non si può dire che questo accordo sia in alcun modo punitivo o funga da deterrente, se i soldi andranno dai contribuenti alle casse delle banche a partire secondo i termini dell’accordo”, ha detto il Professore di diritto della New York University, Neil Barofsky, ex ispettore generale del Troubled Asset Relief Program”. (“Mortgage Foreclosure Settlement: Who Pays?”, Huffington Post).
Chiaramente nessuno sa quanti incentivi e benefici intascheranno le banche, dato che la copia scritta dell’accordo non è stata ancora pubblicata. Noi crediamo che le banche ne usciranno intonse e i cinquanta procuratori generali finiranno per sembrare dei pazzi per aver cantato vittoria troppo presto.
Tenete presente che le banche sono in bilico in realtà solo per cinque miliardi di dollari. Il resto dell’accordo da 25 miliardi sarà addossato agli investitori in titoli collegati ai mutui(MBS), molti dei quali sono pensionati. Saranno loro a venire schiacciati, mentre chi ha perpetrato questo crimine nazionale rimarrà impunito.
Vale anche la pena di ripetere di cosa stiamo realmente parlando, una frode su scala industriale diretta a milioni di persone le cui vite sono state distrutte dalle banche. Qui c’è un estratto di un articolo della Reuters che permette di mettere il tutto a fuoco:
Un report di questa settimana ha mostrato come il dilagante abuso di pignoramenti a San Francisco rifletta livelli analoghi di usura e di false documentazioni in tutti gli Stati Uniti, così affermano esperti e ufficiali che hanno condotto studi in altre parti del paese.
La verifica contabile di circa 400 pignoramenti a San Francisco ha rilevato che l’84% di questi sono illegali, secondo lo studio pubblicato martedì dal California City.
“La verifica di San Francisco è la più dettagliata e onnicomprensiva che sia stata condotta, ma è verosimile che questi numeri possano essere estesi alla nazione”, ha dichiarato alla Reuters Diane Thompson, procuratrice al National Consume Law Center.
Partendo dalla Carolina per estendere il lavoro a tutta la nazione, Jeff Thingpen, addetto alla registrazione dei debiti nella contea di Guildford nella North Carolina, ha esaminato lo scorso anno 6.100 documenti ipotecari, dai contratti di mutuo alle notifiche di pignoramento.
Di questi documenti, creati fra il gennaio 2008 e il dicembre 2010, 4,500 hanno evidenziato irregolarità nelle firme, un segno inequivocabile della pratica illegale della robo-firma dei documenti.” . (“Foreclosure abuse rampant across U.S., experts say”, Reuters).
Ricapitoliamo: “l’84% sembra sia illegale […] e questi numeri possono essere estesi alla nazione.”
Quindi, perché stiamo parlando di accordi sul pignoramento ipotecario invece di processi ai criminali? Perché nessuno è andato in galera a fronte di queste prove?
Vedete: le banche hanno pignorato case che non possedevano nemmeno legalmente. Questo vuol dire “robo-firmare”. Accetteresti mai duemila miseri dollari per essere sbattuto fuori di casa, in strada da qualcuno che non possiede neanche l’ipoteca? Ovviamente, no.
Nove milioni di case sono state pignorate dal 2007, e ce ne saranno altri nove milioni prima che sia tutto finito. I proprietari di case hanno perso otto trilioni di dollari in valore immobiliare (negli ultimi quattro anni) e undici milioni di persone sono con l’acqua alla gola per i pignoramenti. È una cosa senza precedenti. Tutto questo è il risultato di una frode.
Dimenticate il piano sui pignoramenti ipotecari. Non significa nulla. Qualcuno deve andare in galera. È l’unica cosa che conta.
MIKE WHITNEY vive nello stato di Washington. Ha collaborato con “Hopeless: Barack Obama and the Politics of Illusion”, in uscita per AK Press. Potete scrivergli al: fergiewhitney@msn.com
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Fonte: Why Hasn’t Anyone Gone to Jail?
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di ALESSANDRA