Una residente del XVIII arrondissement di Parigi si lamentava delle condizioni di vita nel suo quartiere inviando e-mail al Ministero dell’Interno. Uno psichiatra le risponde:

"Dopo varie e-mail che avete inviato al Ministero degli Interni, l’autorità competente ci ha chiesto di contattare l’utente. Se lo desiderate, vi proponiamo un appuntamento per Lunedi, 20 agosto alle 14 h.
I miei rispettosi saluti, ecc … Firmato: Dr. Yves Pignierospedale psichiatrico Maison-Blanche"

L’Etablissement Public de

Santé Maison Blanch

(Nota: Fatti accaduti nel 2007 ma molto inquietanti.)
"Il mondo al contrario!". Sylvia Bourdon, 58 anni, vive nel XVIII arrondissement. "Ho affittato un appartamento di fronte alla chiesa di San Bernardo. Mi sono trasferita nel quartiere nel 2004, perché volevo un po’ di colore esotico" sottolinea questa direttrice di una società di pulizia delle acque e del suolo.

Ma tre anni dopo il suo arrivo, l’ex attrice pornografica s’infuria. "C’è troppo vandalismo, troppa violenza, troppi giovani incappucciati."

Sylvia Bourdon decide allora di prendere in mano la situazione. Crea diversi blog per denunciare "questo ghetto caotico, questa zona decomposta la  più criminogena della capitale." Allo stesso tempo, comincia il 14 giugno al finestra del suo appartamento, a fotografare quelli che definisce "disturbi ricorrenti."

Notata da una dozzina di ragazzi, i giorni seguenti il suo appartamento e’ preso di mira a colpi di pietra. A questo punto incomincia ad inviare e-mail un po’ infiammate ai funzionari del Ministero dell’Interno "per chiedere semplicemente di assicurare la sua sicurezza".

Partire definitivamente

Il prefetto di polizia di Parigi, Michel Gaudin, il capo dello staff del Ministro degli Interni, Ludivine Olive e il Commissario del diciottesimo arrondissement centrale Giovanni Paolo Pecquet non hanno risposto.

Fino a quando ha ricevuto la lettera del Dr Yves Pignier de l’hôpital Maison-Blanche.

Quest’ultimo ha agito su richiesta dell’ufficio esecutivo per la salute mentale dell’infermeria psichiatrica della Prefettura di polizia di Parigi, responsabile delle indagini e il controllo dei ricoveri ospedalieri d’ufficio.

Difronte questo incomprensibile comportamento, Sylvia Bourdon ha contattato il suo avvocato, Christian Charrière-Bournazel, futuro presidente del foro di Parigi, che ha scritto due lettere per il ministro dell’Interno, Michele Alliot-Marie, e il pubblico ministero di Parigi.

Sylvia Bourdon ha deciso di lasciare Parigi e la Francia. E promette di migrare definitivamente in Grecia.  Riguardo la sua convocazione, lei ammette di non aver ancora preso nessuna decisione.

Fonte:

http://www.lefigaro.fr/france/20070818.FIG000000710_paris_lebureaudesantementaleveille.html

Logicamente in uno Stato di diritto, se un "blogger " viola la legge, un procedimento giudiziario può essere avviato con tutte le garanzie legali: indagini, avvocato, difesa, ricerca della verità, verdetto , ecc … utilizzare la  psichiatria è inquietante!

 

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