di
Edoardo Capuano
Prosegue quasi inarrestabile il deflusso di capitali dall’Italia verso il Nord Europa.
La chiave di volta di una notizia che tiene banco da mesi e che è stata commentata anche dal premier Mario Monti, trova per la prima volta conferma ufficiale in un passaggio del Bollettino della Banca d’Italia sull’evoluzione "dei saldi del sistema di pagamento Target 2".
Dietro al titolo dell’analisi di certo non accattivante c’è però un dato significativo: gli italiani stanno spostando ingenti masse di denaro dalle banche domestiche a quelle estere. Si tratta di una cifra molto consistente, che a marzo avrebbe toccato 274 miliardi di euro.
Le cifre ufficiali si fermano però a dicembre del 2011, quando l’emorragia era da tempo in atto e sfiorava 200 miliardi; a tanto ammonta infatti la "passività verso l’Eurosistema" della Banca d’Italia, ovvero tutti i pagamenti, importazioni e investimenti all’estero, del sistema Italia, intermediati dalle banche del Belpaese per via della banca centrale e che diventano un debito nei confronti della Bce, che funge a sua volta da cassa di compensazione finale.
"Dall’avvio della crisi del debito sovrano si è registrato un forte incremento dei flussi di pagamento per il tramite del sistema di regolamento transeuropeo Target 2 dai Paesi dell’area maggiormente interessati dalla crisi verso quelli ritenuti più solidi dagli operatori di mercato", scrivono gli economisti di Palazzo Koch. "Tali andamenti hanno determinato ampie variazioni nella posizione creditoria o debitoria, registrata nella voce altri investimenti della bilancia dei pagamenti di un Paese, delle diverse banche centrali nazionali nei confronti della Banca centrale europea".
Via Nazionale addebita questa emorragia alle tensioni sul debito pubblico e alla crisi dell’economia italiana che fa fuggire gli investitori stranieri e anche i capitali domestici. Con effetti pessimi sulle banche.
Fonte: wallstreetitalia.com