DI

GIOVANNI ZIBORDI
cobraf.com

 

 

 

 

 

 

 

Qui hai ad esempio Mario Seminerio che riassume bene la REALTA’ come è al momento per QUALUNQUE GOVERNO italiano venga eletto oggi all’interno dell’Eurozona . Qualunque proposta, anche minima come i 4 mld di IMU per non parlare del mitico reddito di cittadinanza che Grillo urla nelle piazze, si scontra con il “vincolo esterno”, cioè gli impegni europei a rispettare il “risanamento dei conti” per attuare il quale ci hanno inviato Monti e che finora ha creato una depressione economica.
Fare qualcosa di diverso da Monti vuole dire avere contro la Troika, il direttivo della UE, la Germania e i nordici e al momento anche la Francia, la stampa finanziaria di Londra e New York e a cascata anche italiana, il Fondo Monetario, le grandi banche da Deutsche Bank a Societe Generale a Paribas a Goldman Sachs a JP Morgan.
Qualunque governo che voglia deviare anche di poco, anche solo di 4 miliardi di IMU, per non parlare di un reddito di cittadinanza avrà contro la FINANZA GLOBALE e gli interessi della CASTA POLITICA EUROPEA.
Facciamo un ipotesi non totalmente campata per aria: questa elezione non da una maggioranza e va ripetuta e nel frattempo hai un collasso in Grecia, Spagna e Italia (forse Portogallo), crac di banche, fallimenti, dimostrazioni di piazza, scandali e quando si rivota a settembre vince Grillo con il 35% dei voti. Non è impossibile, il 24 febbraio no, ma tra sei mesi non è impossibile.
Cosa succede ? La gente di Grillo una volta eletta approva leggi per i referendum, per il conflitto di interessi, il finanziamento ai partiti e le pensioni d’oro di politici o funzionari con cui rifinanzia il conto energia del fotovoltaico. E fin qui tutto bene. Poi dicono che vogliono spendere qualcosa per il reddito di cittadinanza o togliere l’IMU O qualche altra cosa che costa soldi veri per alleviare la Depressione economica. Vanno a Bruxelles, a Londra, a Berlino, parla con la Lagarde, la Merkel, Oli Rehn, Barroso, Hollande, poi anche Cameron, poi telefona Obama, arriva anche Draghi, ovviamente i colloqui avvengono nel contesto di un crac dei BTP che vanno da 95 a 65 con i risparmiatori italiani nel panico, i giornali che fanno titoli di scatola… e Grillo e i suoi tramortiti dal caos, dai titoli dei giornali, della pressioni, minacce, blandizie e ricatti che li arrivano da Washington, Berlino, Londra e Bruxelles… tornano a Roma intimoriti e cominciano a parlare di ridurre il debito, di "trovare dei soldi", ad esempio per la cassa integrazione che è salita di altri milioni di ore, parlano di un prelievo "una tantum"…chiedono dei pareri a Corrado Passera e a Giulio Tremonti su come fare per il budget…
Ridurre le tasse è un miraggio, 5 FEBRUARY, 2013
di Mario Seminerio – Il Fatto Quotidiano
La promessa di Silvio Berlusconi di restituire l’Imu sulla prima casa utilizzando di fatto i soldi del risparmio postale degli italiani contenuti nella Cassa Depositi e Prestiti, è solo l’ultima di una serie di miraggi elettorali che tendono a perdere completamente di vista sia lo stato della congiuntura che soprattutto il “vincolo esterno” per il paese, cioè gli impegni europei a rispettare quel “risanamento” di matrice ideologica tedesca che finora ci ha regalato qualcosa di molto simile ad una depressione economica.
….a giorni la Ue comunicherà i dati aggiornati sul rapporto deficit-Pil, da cui emergerà che il percorso di consolidamento fiscale è miseramente fallito in tutta l’Eurozona, Francia inclusa. A quel punto saremo in uno snodo fondamentale per il nostro futuro: solo negoziando un allungamento del percorso verso il pareggio di bilancio sarà possibile evitare un avvitamento che rischia di portarci al dissesto.
Con il sistema bancario ancora in credit crunch a causa dell’esplosione di sofferenze su crediti causata dalla profondità della crisi e dall’esigenza delle banche di ridurre il rapporto tra impieghi e depositi, la recessione domestica si autoalimenta, scavando sempre nuovi buchi di bilancio. A breve servirà trovare fondi per finanziare la cassa integrazione in deroga, e non sarà per nulla semplice. Anche ipotizzando di ottenere dalla Ue un allungamento del percorso verso il pareggio di bilancio senza condizionalità aggiuntive (cioè senza nuove manovre), il quadro congiunturale resterà estremamente precario. L’ipotizzata “ripresa” europea del secondo semestre di quest’anno, almeno per come ad oggi emerge dai modelli econometrici, non sarà di entità tale da consentire di produrre nuove risorse da destinare a significative riduzioni d’imposta…

L’unica soluzione razionale possibile sarebbe rompere l’eurozona, andare allo scontro frontale nell’eurozona, non necessariamente uscendo subito dall’Euro, ad esempio aggirare i vincoli (e si può farlo usando le banche ad esempio per finanziare direttamente il deficit saltando "il mercato" e non violando i trattati). Ma questo vuole dire lo stesso avere contro la Troika, il direttivo della UE, la Germania e i nordici e al momento anche la Francia, la stampa finanziaria di Londra e New York anche italiana, il Fondo Monetario, le grandi banche da Deutsche Bank a Sociege Generale a Paribas a Goldman Sachs a JP Morgan. Chi avrebbe la convinzione intellettuale e il coraggio di scontrarsi con loro… ?

Giovanni Zibordi
Fonte: www.cobraf.com