DI
JAMES PETRAS
Global Research
Israele sta per entrare in una profonda crisi interna: un confronto faccia a faccia Ebreo-contro-Ebreo, avrà effetti importanti sia nei rapporti con i palestinesi, che con gli altri vicini arabi. Il conflitto è sorto tra uno stato sionista, altamente militarizzato e Haredi, un movimento religioso, su una serie di questioni, tra cui le recenti proposte del Primo Ministro israeliano Netanyahu per mettere fine all’esonero dall’arruolamento nelle forze armate coloniali di Israele, per i giovani religiosi di Haradi.
Haredim e lo Stato sionista coloniale
Già prima della forzatura (che fondò) lo stato di Israele, gli haredim erano contrari al sionismo. Oggi la stragrande maggioranza degli haredim in Israele restano fermamente contrari allo stato sionista per motivi religiosi, etici e politici. I precettori religiosi degli Haredi insegnano che il popolo ebraico è tenuto a rispettare tre giuramenti:
- non insediarsi in Israele con la forza o la violenza,
- non per fare guerra con altre nazioni e
- non agire come se le altre nazioni del mondo stessero perseguitando Israele.
Gli Haredim si sono opposti alla violenta pulizia etnica su oltre 850 mila palestinesi, fatta da Israele per stabilirsi nell’attuale Stato di Israele e continuano ad opporsi ai coloni israeliani che occupano con violenza le terre dei palestinesi. A differenza di altre sette cosiddette ‘ultra-ortodosse’, che sostengono il colonialismo sionista e benedicono l’esercito israeliano, gli haredim sostengono che il militarismo corrompe lo spirito e che i sionisti hanno trasformato gli ebrei da retti seguaci della Torah in rabbiosi sostenitori di uno stato militarista etnocentrico. Per gli haredim, ‘il culto dello Stato’, quando sventola una bandiera israeliana nel tempio, è un sacrilegio che si può paragonare a quando gli ebrei rinnegarono il loro Dio per adorare il vitello d’oro e furono condannati da Mosè.
La maggior parte degli haredim boicottano le elezioni, organizzano le proprie scuole (yeshiva), incoraggiano gli studenti ad approfondire i loro studi religiosi, sottolineano i valori della comunità e della famiglia (del tipo profondamente patriarcale), con parecchi figli e respingono fortemente gli sforzi dello stato sionista che vuole arruolare i giovani di haredi nel suo esercito di occupazione coloniale, la cosiddetta Forza di Difesa Israeliana (sic) -IDF. Tutti i principali partiti politici sionisti e il regime coloniale al governo si sono uniti per demonizzare gli haredim, sostenendo che si vogliono sottrarre alle loro responsabilità militari patriottiche. Con tutti i mezzi di comunicazione di massa e con discorsi pubblici, i politici sionisti e tutto il governo di Israele incitano all’odio contro gli haredim: Uno studio condotto nel 2006, ha dimostrato che più di un terzo degli ebrei israeliani identifica gli haredim come il gruppo più impopolare di Israele.
Gli haredim, d’altra parte, hanno motivo per aver paura e per opporsi allo stato secolare, militarista e sionista e ai politici: Dicono che, dopo la Seconda Guerra Mondiale nei campi di reinsediamento per i bambini ebrei rifugiati a Teheran, controllati dai sionisti, l’Agenzia Ebraica abbia opposto una ideologia sionista e militarista contro le religioni, per strappare i bambini haredim alle loro radici spirituali. Secondo un rapporto degli haredim, molti giovani religiosi ebrei che venivano dalla Polonia, per lo più i sopravvissuti all’Olocausto e alla Russia Sovietica, sono stati sottoposti a "inimmaginabile crudeltà mentali e fisiche con un solo obiettivo in mente: "sradicare il giudaismo". Per come vanno le cose in Israele oggi e per come si sfrutta una forma corrotta di giudaismo per servire il militarismo coloniale, gli haredim hanno tutte le ragioni per credere che l’arruolamento dei loro figli e delle loro figlie produrrà anche crudeli, sistematici e sionisti lavaggi del cervello per assicurarsi di plasmare degli efficaci (brutali) soldati di occupazione.
Gli haredim contro i valori dello stato di Israele
Gli haredim credono ferventemente e praticano il biblico insegnamento: "Siate fecondi e moltiplicatevi". Hanno famiglie numerose e l’età media tra gli haredim è di 16 anni. Il loro messaggio di pace ai sionisti militaristi potrebbe essere riassunto così: "Fate i bambini, non le bombe". Alcuni leader haredim si sono incontrati con funzionari palestinesi e iraniani e, in linea con la loro dottrina religiosa, hanno dichiarato il loro sostegno ad una soluzione pacifica dei conflitti e hanno denunciato un atteggiamento militare aggressivo di Israele.
Gli haredim sono intensamente religiosi e dedicano il loro tempo a discussioni e dibattiti sulle letture dei grandi maestri di religione: Il messaggio che inviano ai sionisti è : Leggete di più i “trattati etici di Maimonide" piuttosto che ascoltare gli sproloqui bellicosi e grondanti di sangue di Netanyahu.
Gli Haredim vivono e studiano in gran parte entro i ristretti confini della loro comunità e insistono a mandare i loro figli nelle yeshivah, per studiare i libri sacri, piuttosto che in Cisgiordania ad uccidere palestinesi. Vogliono che i loro figli a servano Dio – non l’IDF. Cercano la verità nella Torah, non nelle conquiste fatte con dottrine di guerra preventiva abbracciate dai più autorevoli militaristi israeliani e da sionisti accademici che vivono all’estero.
L’attenzione degli haredim per costruirsi una vita migliore all’interno della loro comunità li porta a rigettare tutti gli sforzi dello Stato sionista per invogliarli a seguire quei violenti, sedicenti " coloni ebrei", che vanno in Cisgiordania ad occupare con ferocia le terre, per "fare la loro parte nella società (sic) ". L’ introverso stile di vita degli Haredi è visto come una giusta alternativa al rozzo militarismo, al riciclaggio di denaro, alla speculazione finanziaria, alla tratta di organi umani e a truffe immobiliari a cui si prestano le elite israeliane, insieme a comunità di sionisti che vivono all’estero, con cui riescono a procurarsi diversi miliardi di dollari come contributi dal Tesoro degli Stati Uniti.
Gli Haredim credono, con evidenza esemplare, che l’arruolamento dei loro giovani nell’esercito coloniale israeliano potrebbe distruggere i loro valori morali, se i loro figli fossero costretti a molestare e ispezionare le donne arabe ai posti di blocco, a rompere le gambe ai bambini palestinesi tirando sassi, a difendersi senza rispetto per nessuna legge, come fanno i "coloni ebrei", a dipingere graffiti osceni nelle moschee e nelle chiese e af attaccare i bambini arabi mentre vanno a scuola … per non parlare degli effetti negativi che produce quella che gli ebrei israeliani laici chiamano "educazione moderna", piena di menzogne storiche sulle origini di Israele, e di insegnamenti scientifici su alte tecnologie con cui fare la guerra, e le dottrine economiche "avanzate" che inneggiano al sacro ruolo del libero mercato, che spiegano che il tasso di povertà del 60% tra gli haredim è "auto-indotto".
Gli haredim chiedono che l’élite ebraica israeliana smetta di chiedere di arruolare i loro giovani e di discriminarli nel lavoro, tanto da triplicare il tasso di disoccupazione (tra gli haredim).
La ‘guerra civile’ che verrà: Lo Stato sionista contro il haredim
Il leader eletto, Yair Lapid, del partito Atid, recentemente formatosi, è stato definito un "centrista" dal New York Times, e un ‘moderato’ dagli ideologi di punta della "lobby" sionista degli Stati Uniti, ha messo tra i punti di forza della sua piattaforma politica la fine di qualsiasi esenzione per gli Haredi dall’obbligo del servizio militare nelle colonie . Yair Lapid, per riuscire ad entrare in un nuovo governo di coalizione con Netanyahu, ha lanciato un feroce attacco agli haredim e nel suo accordo per entrare a far parte della macchina da guerra di Netanyahu, ha incluso una netta contrapposizione alla leadership haredi.
Yair Lapid raccoglie i rancori secolari della classe dei giovani rampanti di Israele che si lamentano amaramente di doversi arruolare e in questo modo ritardare le loro opportunità per arricchirsi, mentre ai poveri, ai semi-analfabeti "neri" (termine dispregiativo che indica l’abbigliamento degli haredim) è concesso dedicarsi ai loro studi "senza valore" della Torah. Lapid, con la stessa logica perversa che ha anche Netanyahu, afferma che "Il 10% della popolazione non può minacciare il 90% con una guerra civile", (Financial Times, 2/14/13).
Ancora una volta, il boia (Lapid) accusa la vittima (haredim) della violenza che sta per commettere. Yesh Atid, il partito centrista (sic) di Lapid, si è alleato con Naftali, il partito neo-fascista “ della casa ebraica” di Bennett (che spinge per l’annessione di tutta la Palestina e l’espulsione dei non ebrei) per cancellare l’esenzione della coscrizione militare per Haredi. Insieme hanno il potere di veto sul prossimo governo. Questo attacco militarista rabbiosamente laico ha suscitato una grande opposizione tra gli altri partiti sionisti-religiosi che, con l’occasione, si sono avvicinati: sia il Partito Shas (sefardita haredim) che la United Torah Judaism hanno preso le difese del haredim.
Si stanno tracciando linee che vanno molto oltre un confronto tra gli haredim e uno stato sionista.
Il vero significato del conflitto haredim-sionisti
L’ostilità degli haredim per la laicità dello Stato sionista è in parte basata nella sua opposizione alla coscrizione militare, rimettendo così in discussione il sistema militarista israeliano, in generale e, in particolare, la sua politica di occupazione coloniale e di aggressione regionale.
Mentre alcuni haredim possono opporsi all’obbligo militare per motivi religiosi e chiedere di essere esentati unicamente per la loro giovane età, oggettivamente, questo può mettere in discussione il comportamento degli israeliani che violano i diritti dei palestinesi e il loro intero sistema di apartheid.
Parlando di valori spirituali, negano la legittimità dell’idea di uno stato ebraico di polizia, basato sulla forza, sulla violenza, sulla tortura e sulla scomparsa dei prigionieri politici. Il loro mettere in discussione l’aspetto istituzionale che sostiene la supremazia ebraica e l’dea di Israele, patria del popolo eletto, dà un colpo potente ai principi ideologici di tutte le attività d’oltremare che si configurano nel potere sionista.
La loro animosità per la confusione tra sciovinismo ebraico con i rituali religiosi e la deificazione tribale dello Stato di Israele si contrappone al loro abbraccio ai Dieci Comandamenti di Mosè.
Gli haredim studiano l’insegnamento dell’insigne filosofo giudaico Maimonide e aborriscono quegli strateghi militaristi sionisti come Walzer, Dershowitz, Kagan, Feith, Netanyahu, ecc . che predicano le dottrine coloniali della"guerra giusta".
Rappresentando il 10% della popolazione israeliana ed una percentuale di gran lunga maggiore di giovani in età militare, gli haredim possono limitare considerevolmente il campo di applicazione delle future guerre sioniste. Se riusciranno a bloccare l’obbligo di coscrizione, potrebbero fornire un contributo duraturo per rendere il mondo in generale, e il Medio Oriente in particolare, un luogo più sicuro e più pacifico in cui vivere.
Di fronte alla prospettiva che in futuro si potrà perdere la "carne da macello" che serve le sue imprese coloniali, con i loro attacchi forsennati agli haredim, l’elite israelo-sionista ha spinto la maggior parte degli ebrei israeliani a demonizzarli come ‘retrogradi’, analfabeti, scrocconi dando la colpa al loro programma religioso per la forte natalità, per la povertà al 60% e per la alta disoccupazione. La macchina da guerra di Israele ha bisogno di nuove reclute per mantenere la sua missione imperiale di un Grande Israele.
I dati demografici – con famiglie con più di cinque figli- indicano che gli haredim potrebbero raddoppiare la percentuale della popolazione israeliana nel corso dei prossimi due decenni. Di fronte a ‘fatti sul terreno e nella culla’, l’imperativo espansionista coloniale sta spingendo tutti i principali partiti sionisti a togliere le esenzioni agli Haredi. Come risposta i leader Haredi minacciano di cominciare una massiccia disobbedienza civile, se i sionisti imporranno l’arruolamento, vedendo giustamente nella coscrizione dei loro giovani un assalto ai loro valori più profondamente spirituali e familiari che servirà da leva per scardinare la tradizionale solidarietà e le relazioni sociali della comunità.
Gli haredim condividono una condizione comune con la popolazione araba di Israele: Entrambe le comunità devono fronteggiare crescenti vessazioni della polizia, discriminazioni, persecuzioni religiose e aumento del livello di povertà. Una alleanza haredim-araba metterebbe insieme il 30% della popolazione per fronteggiare un nemico comune, militarista, secolare e plutocratico. Sul piano soggettivo sembra una cosa inverosimile ma sono in atto processi storici, oggettivi e strutturali, che stanno avvicinando sempre più i due gruppi.
E’ una delle grandi ironie della storia che i movimenti secolari e antimperialisti del mondo moderno debbano trovare i loro alleati più compatibili proprio nel movimento più tradizionale e più profondamente religioso di Israele.
James Petras
Fonte: http://www.globalresearch.ca
Link: http://www.globalresearch.ca/israels-coming-civil-war-the-haredi-jews-versus-secular-zionist-militarism/5323834
Traduzione per www.ComeDonChisciotte.org a cura di BOSQUE PRIMARIO