di
Corrado Penna
Leggiamo su vari siti italiani di un’area di servizio nella quale i dipendenti sono costretti ad indossare una cintura col microchip, così sono sotto controllo totale. Una nuova forma di moderna schiavitù. Vedi il link:
All’interno dell’articolo leggiamo:
Area di servizio Pioppa Ovest alle porte di Bologna, i lavoratori MyChef indossano una cintura con microchip per registrare che non si verifichino pause oltre i 90 secondi.
Ovviamente l’azienda afferma che si tratti di un sistema di sicurezza in vigore soprattutto la notte per tutelare la sicurezza dei dipendenti. Ma chi ci crederebbe?
Ancora più dettagliato è l’articolo del Corriere Tessere con chip e sensori ovunque Gli uffici dei dipendenti «tracciabili» in cui si prendono in esame una serie di provvedimenti simili sempre più diffusi in varie aziende:
Come non concordare con quanto scritto in tale articolo:
Ovviamente tutto questo rende piuttosto esile il confine tra «Big Data» e «Big Brother», il «grande fratello». E la fissazione maniacale per i dati analitici, la diffusione di sensori ovunque, l’occhio fisso sul dipendente ogni momento del giorno, possono sfociare facilmente nell’inquietante o nel grottesco: una specie di «Tempi moderni» di Charlie Chaplin in versione XXI secolo.
Come se non bastasse tutto questo orrore tecnologico ecco che su La stampa appare un articolo che parla di un apprendista stregone, tale Warwick, docente di cibernetica in Gran Bretagna
che nel 1998 si è fatto impiantare un microchip a radiofrequenza nel braccio sinistro e nel 2002 innestare un centinaio di microelettrodi nelle terminazioni nervose dello stesso arto, il prossimo passo – spiega – «sarà un impianto cerebrale per realizzare la comunicazione direttamente da cervello a cervello. Tra sette, al massimo 10 anni».
e che ammette che tra i possibili pericoli di tali tecniche ci sarebbe il fatto che …
«I segnali inviati del computer potrebbero “colonizzare” sia il cervello sia l’organismo, alterandoli, tanto da diventare veri e propri virus»
Forse si dimentica il fatto che chi fornirebbe e gestirebbe tale tecnologia potrebbe manipolare le menti oltre ogni livello immaginabile fino a ridurci in totale schiavitù.
Concludo l’articolo con una testimonianza del giornalista Aaron Russo che racconta quanto gli avrebbe confidato il potentissimo e ricchissimo Rockefeller. Da tenere presente che anche certi "rilasci di informazione" che paiono causali potrebbero in realtà essere intenzionalmente programmati, essere studiati per influenzare e creare il terrore.
Infatti sembra molto strano leggere che (http://giacintobutindaro.org/2013/02/09/attenzione-al-microchip-sotto-la-pelle/)
Nel 2007, poco tempo prima di morire, Aaron Russo (1943-2007), un produttore cinematografico americano e politico, durante una intervista rilasciata al giornalista Alex Jones, parlò di alcune cose che aveva saputo personalmente da Nicholas Rockefeller (di cui era stato per un tempo amico) sull’intento di una elite di governare il mondo intero.
Russo affermò infatti che Rockefeller gli chiese, durante una conversazione privata, se fosse disposto a far parte del Consiglio per le Relazioni Estere (Council on Foreign Relations, CFR) – che è uno di quei gruppi facenti parte degli Illuminati i quali vogliono instaurare il Nuovo Ordine Mondiale – ma Russo rifiutò l’invito spiegando di non essere interessato a ‘schiavizzare la gente’. Russo poi disse: ‘Gli chiesi quale era il senso di tutto ciò’. Aggiunsi: ‘Avete tutto il denaro e tutto il potere di cui avete bisogno, quale è il vostro fine ultimo?”. Rockefeller rispose: ‘Il fine ultimo è di far mettere in tutti il microchip, per controllare l’intera società, per far controllare il mondo dai banchieri e dagli appartenenti all’élite’.
E mi chiedo, come possa mai Aaron Russo, che realizza film di denuncia del fascismo americano e delle guerre insensate degli USA, essere stato amico di Rockefeller e poi ricevere da lui queste confidenze poco prima di morire, ovvero quando ormai si era da tempo chiarito come Russo e Rockefeller fossero assolutamente antitetici, come il diavolo e l’acqua santa.
Ciò non toglie che il progetto di sostituire la moneta reale con quella elettronica è in fase avanzata di attuazione e che la possibilità di sostituire i bancomat con un microchip RFID impiantato nel corpo umano è più che mai realizzabile con le tecnologie attuali. In fin dei conti tutti i cani ed i gatti sono già stati microchippati ..
Maggiori informazioni reperibili al link:
http://giacintobutindaro.org/2013/02/09/attenzione-al-microchip-sotto-la-pelle/