In occasione della pubblicazione del suo ultimo libro, l’autore tedesco Mathias Broeckers racconta l’assassinio di John F. Kennedy a Dallas, Texas, il 22 novembre 1963, che vede come un colpo di stato che non è mai stato rovesciato.
Mathias Broeckers, nato nel 1954, è un giornalista investigativo tedesco e autore di più di dieci libri, molti dei quali relativi agli argomenti di droga, terrorismo e politica sommersa. Lavora per il giornale quotidiano tedesco TAZ e la webzine Telepolis. Il suo ultimo libro, “JFK: Staatsstreich in Amerika” (“JFK: Colpo di Stato in America”), è stato pubblicato questo mese di agosto in Germania dalla Westend Verlag di Francoforte.
Lars Schall: Mr. Broeckers, uno scrittore che è autore di un libro sull’assassinio di John F. Kennedy che non segue il verdetto della storia ufficiale deve affrontare il problema di essere condannato in via immediata come un “teorico della cospirazione” che si impegna in “teorie della cospirazione”. Posso chiedere all’inizio di questa intervista di spiegare ai nostri lettori che quei critici – consapevolmente o inconsapevolmente – stanno agendo esattamente secondo il “copione” della CIA?
Mathias Broeckers: Nel gennaio del 1967, poco dopo che Jim Garrison di New Orleans aveva iniziato a perseguire la presenza della CIA dietro il delitto, la CIA pubblicò un promemoria per tutte le sue stazioni, suggerendo l’uso del termine “teorici della cospirazione” per tutti quelli che criticavano i risultati del Rapporto Warren. Fino ad allora la stampa e il pubblico avevano per lo più usato il termine “teorie dell’omicidio” quando si trattava di visioni alternative al “pazzo solitario” Lee Harvey Oswald. Ma con questo memo ciò è cambiato e molto presto “teorie della cospirazione” è diventato quello che è fino ad oggi: un termine per infangare, denunciare e diffamare chiunque osi parlare di qualsiasi crimine commesso dai servizi dello Stato, militari o di intelligence. Prima di Edward Snowden chiunque avesse affermato una sorta di sorveglianza totale di internet e del traffico telefonico sarebbe stato considerato un fissato della cospirazione; oggi tutti hanno un’altra opinione.
LS: Che cosa si vede come il primo motivo per avere ucciso Kennedy?
MB: Per sintetizzare la lunga storia, che ho elaborato nel libro: JFK aveva fatto passi definitivi per porre fine alla guerra fredda. Aveva negato il coinvolgimento dell’esercito nella Baia dei Porci, che aveva ereditato dal suo predecessore, aveva risolto la crisi dei missili a Cuba, attraverso il contatto diretto e segreto con il leader sovietico Kruscev, aveva assicurato uno stop ai test nucleari con i sovietici e aveva ordinato il ritiro dal Vietnam. Tutto questo contro la volontà dei militari, della CIA, e anche di molti membri della sua amministrazione.
LS: se uno guarda il crimine dal punto di vista del “movente, mezzo, opportunità”, quali di questi gruppi sono i colpevoli più probabili? Alcuni dei soliti sospetti possono aver avuto un movente, ma né i mezzi né la possibilità, giusto?
MB: Sì. Questo è un punto cruciale con molte teorie su JFK. Un sacco di gente ha avuto motivazioni, sia i comunisti incalliti in Russia, Cina, Cuba, sia gli israeliani a causa della dismissione da parte di JFK delle armi nucleari in Israele, sia la Federal Reserve a causa della sua idea di un nuovo dollaro con copertura in argento, la mafia a causa della sua rinuncia a invadere Cuba per riavere indietro i loro casinò e bordelli, i sudisti razzisti a causa del suo impegno per i diritti civili … ma nessuno di loro aveva i mezzi e le opportunità per l’omicidio e, soprattutto, tutti i mezzi per coprire il tutto negli anni.
LS: Quale gruppo ha avuto i necessari elementi di “mezzi e opportunità” a disposizione?
MB: solo la CIA e l’esercito per la realizzazione, e l’FBI e l’amministrazione Johnson per la copertura. Un attimo dopo la sparatoria, un poliziotto corse verso la collinetta erbosa, pistola alla mano, e fermò un uomo che era lì, chiedendo i suoi documenti. L’uomo mostrò un tesserino dei servizi segreti e il poliziotto lo lasciò andare. Molti altri uomini sulla Dealey Plaza hanno mostrato tesserini dei servizi segreti che sembravano veri quando richiesti dai poliziotti – ma non c’erano uomini dei servizi segreti piazzati sulla collinetta o nella piazza quel giorno. Questi tesserini sono falsi, ma l’FBI e la Commissione Warren non indagò a questo riguardo per nulla. Solo negli anni ’80 è venuto fuori chi era responsabile per la stampa di quei tesserini dei Servizi Segreti: era la Divisione Tecnica della CIA, presieduta da Sidney Gottlieb, famoso per il progetto “MK Ultra”. Questo fatto da solo esclude che la mafia, i russi, i cubani, i cinesi o altri assassini autonomi abbiano fatto questo di proprio conto. E anche se questi gruppi fossero stati in grado di ottenere tesserini autentici dei Servizi Segreti – il fatto che questa contraffazione non è stata indagata, porta immediatamente l’FBI di Hoover in cima agli indagati.
LS: Un punto cruciale per quanto riguarda la copertura del crimine è il rapporto autoptico falso – anche in relazione ai “mezzi e opportunità”. Può spiegarcelo meglio?
MB: Il ARRB (Assassination Records Review Board) ha stabilito al di là di ogni dubbio che l’autopsia e le radiografie, che sono negli archivi nazionali, sono stati manipolati. Nessun mafioso, banchiere o cubano sarebbe stato in grado di farlo. Questi falsi sono stati fatti presso l’ospedale militare di Bethseda, dove l’autopsia di JFK è stata supervisionata da Curtis LeMay, il capo di stato maggiore e uno dei nemici più accaniti di JFK. Era in vacanza a pescare, quando la sparatoria di Dallas è successa e è tornato a Washington subito – non per una emergenza militare, ma per sedersi nella sala autopsie e fumare un sigaro! Le false immagini e radiografie, che sono stati presentati ad ogni ricercatore, da allora, sono una delle ragioni principali per cui la “teoria del proiettile magico” poteva reggere per così tanto tempo. Solo i militari, da cui sono state fatte queste foto e radiografie, erano in grado di organizzare questi falsi e metterli in archivio.
LS: Un altro punto importante è la manomissione del il cosiddetto “film di Zapruder”. Perché è così?
MB: Anche grazie al ARRB ci sono un sacco di prove che il film è stato manomesso il giorno dopo l’assassinio. Tuttavia, anche l’attuale “originale” sembra mostrare chiaramente un colpo da davanti, dalla collinetta erbosa – dato che il falso non era perfetto. Il fatto che alla Commissione Warren è stato mostrato solo una brutta copia in bianco e nero indica che gli autori erano consapevoli di ciò. Che il film di Zapruder è stato acquistato dal gruppo Time/life e tenuto segreta al pubblico per anni, come il film di Nix-acquistato dalla United Press e scomparso – indica la colpevolezza dei media nella copertura.
LS: Tornando alla CIA, pensa che la CIA si era separata dalla supervisione governativa nel corso degli anni 50 e 60, o sarebbe più corretto affermare che l’Agenzia era in realtà uno strumento degli interessi finanziari fin dall’inizio? O detto più schiettamente: è stato mai previsto un controllo democratico?
MB: In generale, i servizi di intelligence e la democrazia e sono antagonisti, la democrazia dipende dalla trasparenza e servizi di intelligence dal suo opposto. Perciò il controllo democratico, del congresso e governativo sono sempre stati un compromesso abbastanza malandato. Il camuffamento della CIA fin dall’inizio è stato che si trattava di un servizio per raccogliere informazioni, di centralizzare la raccolta di informazioni dei diversi altri servizi e di tenere informato il presidente. Il compito principale della CIA erano e sono operazioni segrete, e perché tali operazioni dipendono dalla possibilità di essere negate, erano soliti all’inizio di informare il presidente – se lo si faceva – solo in minima parte. Dal momento che il “padre” della CIA Allen Dulles era un Avvocato di Wall Street e suo fratello John Foster guidava la politica estera, le operazioni sotto copertura sono state un affare di famiglia gestito dai fratelli Dulles e i loro clienti di Wall Street. Questo è quello a cui JFK cercò di porre termine e quello che lo ha condannato a morte.
LS: Stai citando il giornalista investigativo Joseph Trento, dicendo circa l’ex direttore della CIA Allen Dulles: “Dulles aveva deciso di non lasciare il futuro dell’Agenzia nelle mani del Congresso o del Presidente.” Cosa ha reso Dulles abbastanza potente da rischiare una tale decisione?
MB: I clienti Dulles erano i banchieri e le grandi società, che erano in ottimi rapporti d’affari con la Germania nazista negli anni ’30 e anche durante la guerra. Alcuni di loro, come Prescott Bush – nonno di George W. – sono stati incriminati per “aver collaborato con il nemico”, e Allen Dulles, capo della OSS in Svizzera durante la guerra, ha organizzato un sacco di questi rapporti. Ha organizzato l’integrazione segreta del capo delle spie naziste Reinhard Gehlen e di alcune centinaia di suoi ufficiali delle SS nell’esercito degli Stati Uniti e la costituzione dell’apparato CIA. Tra il 1945, quando l’OSS è stato smantellato e il 1947 quando la CIA è stata fondata, ha fatto tutto in privato – senza alcuna posizione ufficiale – dal suo ufficio al “Council on Foreign Relations.”
LS: Sarebbe stato più appropriato che Dulles fosse stato interrogato per quanto riguarda la morte di Kennedy, invece di essere stato la mente dietro la Commissione Warren?
MB: E’ una perfetta ironia, o meglio, un grande cinismo, il fatto che il pupazzo dei petrolieri del Texas, Lyndon B. Johnson, per aver incaricato Dulles di gestire la Commissione. Ma dal momento che ha funzionato così bene hanno provato di nuovo, questa volta senza successo, di avere “Bloody Henry” Kissinger a gestire la Commissione per l’11 settembre. A mio parere Dulles è uno dei principali sospettati dell’omicidio Kennedy e avrebbe dovuto essere processato immediatamente.
LS: Come hanno fatto sia la CIA che l’FBI a indurre in errore la Commissione Warren in vari modi?
MB: Il risultato della Commissione è stato chiaro fin dall’inizio, la Commissione non ha fatto nessuna indagine diretta, e dipendeva dai dati forniti dall’FBI. Hoover sapeva delle numerose tracce lasciate dalla CIA, nel caso, sapeva che avevano portato prove false di viaggi fatti da Oswald in Messico per accusarlo di essere comunista – e ha concluso solo due giorni dopo la sparatoria che c’era solo il tiratore solitario Lee Harvey Oswald.
Hoover odiava i Kennedy, in particolare il suo capo Robert F Kennedy, ed era il colpevole principale nell’incastrare Oswald e nel coprire il caso. La CIA ha organizzato le prove false per quella che Peter Dale Scott (“La Politica sommersa e la morte di JFK”) chiama la fase 1 della copertura, il collegamento “comunista”, che ha permesso a Johnson – gridando al pericolo di una guerra nucleare – di fare pressione sui membri della commissione per far loro prendere posizione, e per assicurarsi del successo della fase 2 della e il risultato della loro pseudo-inchiesta: lo squilibrato solitario matto Oswald.
LS: Un sospetto solito nella “letteratura della cospirazione su JFK” è la mafia. Nel suo libro lei scrive che non sempre ha senso distinguere tra la criminalità organizzata e la CIA. Come è arrivato a questa conclusione?
MB: Dal “Progetto Luciano” nel 1943 – l’aiuto del boss della mafia imprigionato Lucky Luciano, all’invasione della Sicilia – la mafia è diventata lo strumento preferito della CIA per le operazioni segrete e generare fondi neri dal business della droga. Dovunque arrivava l’esercito USA o la CIA stava facendo “cambiamenti di regime”, i soldi della droga erano essenziali per il finanziamento delle operazioni, dal Sud Est asiatico negli anni ’60 fino ad oggi in Afghanistan. E dal momento che Langley non può vendere la roba direttamente, hanno bisogno dei mafiosi per farlo – e ottenere la loro quota per finanziare i signori della guerra / combattenti per la libertà/ terroristi …
LS: Posso chiederle di parlare un po’ a questo proposito della Permindex (Permanent Industrial Exposition), per favore?
MB: La Permindex è stata una società di copertura per la CIA, l’MI6 e il Mossad e una linea per il riciclaggio di denaro e il traffico d’armi. Hanno lavorato insieme alla banca Meyer Lansky in Svizzera, che era gestita da Tibor Rosenbaum, che ha gestito la maggior parte del traffico d’armi del Mossad.
LS: Jim Garrison stava andando in generale nella giusta direzione?
MB: Certo, perché Clay Shaw, proprietario del New Orleans International Trade Mart e uno dei direttori di Permindex, stava chiaramente lavorando con la CIA. Ecco perché il caso di Garrison è stato sabotato da Washington fin dall’inizio.
LS: Perché è importante il fatto che CIA avesse su Lee Harvey Oswald un “file 201” (si apriva un file 201 per chi era sospettato di essere passato al servizio dell’URSS – ndt)?
MB: John Newman (“Oswald e la CIA”) ha fatto notevoli ricerche su come la CIA ha manipolato i suoi file su Oswald e creato un falso “file 201” da presentare alla Commissione Warren, mostrando che non avevano praticamente nulla su di lui prima del 1962. Questo è chiaramente impossibile, dopo la defezione di Oswald in URSS nel 1959. La causa più probabile di questa manipolazione è che Oswald era parte del programma “falso disertore” diretto da JJ Angelton, il capo del controspionaggio.
LS: Si sta sostenendo che se Lee Harvey Oswald fosse stato davvero l’unico responsabile per la morte di Kennedy, il caso sarebbe stato risolto al di là di ogni ragionevole dubbio. Perché?
MB: Tra tutti i crimini, l’omicidio è quello con il maggior numero di casi risolti dai tribunali. Non ci sarebbe stato alcun bisogno di tutte le coperture degli ultimi 50 anni, se Lee Harvey Oswald fosse stato un pazzo solitario.
LS: Inoltre, si sta sostenendo che Oswald sarebbe stato assolto dall’accusa di aver ucciso Kennedy, se fosse sopravvissuto. Perché?
MB: Anche Gerald Posener, l’autore di “Case Closed” – l’apologia delle conclusioni della Commissione Warren -, lo sta dicendo. Non vi è alcuna prova concreta che Oswald fosse al 5° piano, quando la sparatoria ha avuto luogo, non ci sono prove che il fucile “Mannlicher”, che aveva ordinato per posta, abbia sparato quel giorno, non ci sono prove concrete che abbia ucciso l’agente Tippit, perché i testimoni hanno visto due uomini a sparare contro di lui … e così via. Oswald avrebbe lasciato il tribunale da uomo libero.
LS: Perché era necessario che Jack Ruby uccidesse Oswald? E inoltre, si conoscevano tra loro?
MB: Si conoscevano bene, e dato che Oswald era una risorsa di FBI e CIA, doveva essere messo a tacere prima che potesse parlare.
LS: Non c’era solo il piano per uccidere Kennedy a Dallas, ma ce n’era almeno un altro in programma per una visita di Kennedy a Chicago, giusto?
MB: Sì, c’era un complotto pianificato a Chicago con evidenti parallelismi con quello che è successo a Dallas – con un ex-Marine preparato come capro espiatorio, che ottenne un posto di lavoro in un edificio alto sul percorso che il corteo doveva percorrere un po’ di settimane prima, e che si era addestrato con gli esuli cubani come Oswald. Per caso i tiratori scelti sono stati avvistati da un albergatore e la visita di Chicago è stato annullata.
LS: Perché JFK morì il 22 novembre 1963
MB: JFK aveva fatto un cambiamento radicale, da presidente, dal un classico freddo guerriero a una politica di riconciliazione e di pace. Aveva fatto arrabbiare i nemici in campo militare nella CIA e quando ha annunciato alla fine della guerra fredda, nel suo discorso del 10 giugno 1963, si è condannato a morte.
LS: Può dirci qualcosa riguardo il ruolo dei servizi segreti e le forze armate Usa nell’assassinio?
MB: Gli uomini dei servizi segreti erano per lo più sudisti, che rifiutavano profondamente la politica dei diritti civili di JFK. Hanno gestito la sicurezza a Dallas in modo molto blando e vi è una probabilità che alcuni di questi uomini sono stati convinti a farlo. I ricordi di Abraham Bolden, il primo afro-americano che JFK ha portato ai servizi segreti di nel 1961, dice che quando ha provato a contattare la Commissione Warren per parlare dell’atteggiamento razzista dei suoi colleghi, è stato incriminato da falsi testimoni corrotti e incarcerato. I militari hanno svolto un ruolo cruciale nella falsa autopsia e radiografie fatte nell’ospedale di Bethseda a Washington DC e la testimonianza dei medici. Il Generale Curtis LeMay, capo di stato maggiore e uno dei più duri oppositori della politica di pace di JFK, era presente nella sala delle autopsie di Bethseda, fumando un sigaro! Credo che la sua presenza non sia un caso.
L’intelligence militare ha avuto un ruolo cruciale a Dallas – i primi interrogatori di Marina Oswald non erano della polizia di Dallas, ma di ufficiali di intelligence militare, che hanno anche fornito un traduttore di dubbia serietà per le sue testimonianze, che hanno contribuito a incastrare Oswald, in primo luogo.
LS: Da dove sono venuti i fondi per il colpo di stato?
MB: I petrolieri del Texas e miliardari HL Hunt e Clint Murchison sono i più probabili finanziatori, anche se non ci sono prove per questo. Hanno pagato per l’annuncio sul giornale Dallas il giorno prima della visita, che indicava Kennedy come comunista e traditore. Odiavano profondamente JFK e avevano Lyndon Johnson in tasca, la loro assicurazione che tutto sarebbe stato coperto in modo corretto.
LS: Quante persone hanno perso la vita nel corso degli anni in relazione all’assassinio di Kennedy?
MB: Un nuovo libro ben documentato di Richard Belzer (“Hit List”) elenca 1.400 persone con una connessione con l’omicidio e nei primi tre anni dopo l’assassinio 33 di loro sono morti per cause non naturali. La probabilità che questo accada per caso è di 1 su 137 miliardi.
LS: Era fondamentalmente la mentalità di destra, fascista e razzista negli Stati Uniti che ha vinto il colpo di stato del 22 novembre 1963?
MB: Sì. E a Dallas, in Texas questi fascisti di destra, che si definivano “patrioti”, giocavano in casa.
LS: Come sarebbe stata la storia della “guerra fredda” se la corsa agli armamenti nucleari fosse finita nel secondo mandato di Kennedy? Sarebbe caduto prima il muro di Berlino?
MB: Dopo lo stop dei test nucleari, JFK annunciò ai suoi confidenti che sarebbe andato a Mosca, dopo la rielezione, per negoziare un trattato di pace. In pubblico aveva già annunciato di voler fermare la corsa agli armamenti, al fine di porre fine alla guerra fredda. In un memorandum della National Action Security aveva parlato di una collaborazione con i russi nello spazio. Dopo lo scambio di lettere segrete con Krusciov, che ha concluso la crisi dei missili, era in buoni rapporti con il leader sovietico, che al Cremlino aveva chiesto allo stesso modo il disarmo. La morte di JFK ha incoraggiato gli estremisti sovietici a sbarazzarsi di lui. Con Kennedy vivo, Kruscev sarebbe rimasto al potere e la guerra fredda avrebbe potuto essere conclusa negli anni ’60.
LS: Perché la morte di JFK ha ancora importanza?
MB: E’ il crimine più importante della seconda metà del 20° secolo, è ancora irrisolto e ha segnato in un certo modo la fine della Repubblica americana. Da allora il complesso finanziario-militare-industriale ha comandato e nessun presidente dopo JFK ha avuto le palle per sfidarlo. Vi è, nelle parole di Gore Vidal, “un sistema con un unico partito e due destre”, ci sono i grandi media che fanno il lavaggio del cervello alla popolazione 24 ore al giorno e promuovono le guerre per il dominio imperiale globale, ci sono operazioni segrete in tutto il mondo per garantire questo predominio – e questo andrà avanti finché la verità sull’operazione segreta, il colpo di stato, contro la presidenza di JFK viene tenuta nascosta.
LS: La ringrazio molto per il suo tempo, Sig. Broeckers!
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