(titolo originale “Belgian Blue: l’era delle super mucche modificate dagli animali”)
Le chiamano tutti “Super mucche” o “Monster Cows” (mucche-mostro), ma il loro vero nome è Belgian Blue. Si tratta di animali modificati dall’uomo mediante la riduzione della miostatina, la proteina che inibisce la crescita muscolare. Questo consente loro di crescere in maniera anormale e di fornire, di conseguenza, una carne più prelibata per via dell’assenza di grassi.
Un segmento di una trasmissione del National Geographic offre uno scorcio del misterioso mondo di questa razza, le cui origini risalgono al 1800, quando gli scienziati e gli agricoltori del Belgio decisero di allevare bestiame ibrido forte e muscoloso. Nel corso del tempo, selezionarono gli animali più forti e più grandi di ogni varietà e li allevarono insieme per creare discendenti presumibilmente superiori.
“L’allevamento selettivo viene utilizzato dagli agricoltori per migliorare tratti desiderabili negli animali – dice il National Geographic Channel – E ‘tutta una questione di gestione del sesso. Per creare le Belgian Blue per oltre 100 anni, gli agricoltori hanno consentito solo a mucche e tori con maggiore massa muscolare di accoppiarsi. E il risultato è un toro che pesa oltre una tonnellata”.
Sono passati secoli e questa tradizione è ancora viva. Ma oggi i metodi sono più selettivi e i progressi tecnologici hanno dato agli agricoltori una nuova visione delle modificazioni genetiche. Come risultato, gli esemplari hanno un difetto genetico intrinseco, che consente ai muscoli di continuare a crescere, dando alle mucche le loro enormi dimensioni.
Per garantire che il gene difettoso venga passato, l’accoppiamento è stato sostituito dalla tecnologia in forma di inseminazione artificiale. Ecco l’ennesimo caso che dimostra come la produzione industriale non vada affatto di pari passo con buona salute degli animali.