La fotografia che testimonierebbe l’utilizzo di armi chimiche da parte dell’esercito siriano ai danni degli attivisti, e diffusa dalla Bbc è un falso: è stata scattata nel 2003 in Iraq da un fotografo italiano.
L’hanno utilizzata per testimoniare il presunto massacro, effettuato con armi chimiche, da parte dell’esercito lealista di Assad. E’ stata diffusa come prova incontrovertibile della crudeltà del regime siriano, per il quale bisognerebbe a tutti i costi intervenire. Eppure, quella foto, resa pubblica dall’emittente britannica Bbc, che secondo i giornalisti inglesi rappresenterebbe il massacro avvenuto a Hula, è un falso.
Lo scatto, che ritrae una grande stanza in cui trovano spazio centinaia di corpi privi di vita, in realtà, con la Siria non ha niente a cui vedere. E’, invece, una fotografia scattata in Iraq dal fotografo italiano Marco Di Lauro che, attraverso Facebook, ha denunciato l’accaduto. Quei corpi non sono ribelli uccisi dal sarin, ma cadaveri ritrovati il 27 marzo 2003 ad Al Musayyb, una cittadina a quaranta chilometri a sud di Baghdad, all’interno di una fossa comune.
Di Lauro si trovava lì e vide i corpi accatastati in una scuola e successivamente coperti con teli. Per questo decise di fotografarli, per intrappolare in uno scatto tutto l’orrore della morte. “Qualcuno sta usando illegalmente una delle mie immagini per la propaganda anti-siriana in prima pagina del sito web della Bbc”, ha denunciato, una volta scoperto il tutto.